Tutto come da copione. Dal sito comparis.ch risulta che l’anno prossimo i premi di cassa malati aumenteranno ulteriormente del 3%. Si tratta di una previsione a livello nazionale. Non è dato al momento di sapere, dunque, cosa succederà in Ticino. Tuttavia è chiaro che la musica è sempre la stessa. Ossia che i premi crescono. E crescono, a questo punto, tendenzialmente all’infinito.
Eppure c’è stato un momento in cui sembrava – o per lo meno: si voleva far credere – che la tendenza si sarebbe potuta invertire, almeno per i ticinesi, che hanno pagato per anni premi eccessivi.
I (pochi) fautori del managed care tenteraano ora di sostenere che con il loro sistema la musica sarebbe cambiata. Non è vero. Infatti, anche a voler prendere per buone le tesi dei sostenitori, i costi globali sarebbero diminuiti dell’1%, il tutto senza influenza alcuna sui premi di cassa malati.
Morosi
C’è anche un altro problema non di poco conto, ed è quello dei morosi di cassa malati. I quali da inizio anno sono stati “amnistiati”: nel senso che il Cantone rifonde agli assicuratori l’85% dei premi (e delle partecipazioni,…) arretrati dei morosi in carenza beni, ed in cambio l’assicuratore ripristina la copertura. L’obiettivo dell’esercizio dovrebbe però essere, a questo punto, che il moroso amnistiato (se non proprio tutti, almeno una buona fetta…) che è tornato ad avere la copertura, versi regolarmente il premio. In caso contrario rischia di venire nuovamente sospeso, se il Cantone giudicherà – in base a parametri rigorosi – che avrebbe potuto pagare e non l’ha fatto per cattiva volontà.
L’amnistia semisconosciuta
Il rischio è che molti morosi, con buona probabilità nemmeno sanno di essere stati amnistiati e quindi, pensando di essere sospesi come prima, e ritenendo il debito ormai comunque irrecuperabile, e quindi la copertura definitivamente persa, continuano a non pagare.
Il risultato è che torneranno sospesi un’altra volta, con penalizzazioni ancora più pesanti di prima, senza essere riusciti a cogliere l’opportunità unica che è stata loro offerta. Ai Comuni è stato dato (dal Cantone) il compito di contattare i morosi che nonostante l’amnistia non si sono messi in regola, ossia che non hanno pagato regolarmente i premi, per far sì che si rimettano in carreggiata.
Gli elenchi che non arrivano
Per svolgere il proprio compito tuttavia i Comuni devono disporre dell’elenco di chi non ha pagato i premi di cassa malati. Questa informazione, che è in possesso, ovviamente, degli assicuratori, avrebbe dovuto essere disponibile per fine marzo. Siamo a metà luglio e gli elenchi non ci sono ancora.
Il risultato è che nel frattempo il debito verso la cassa malati di chi non ha pagato i premi è già cresciuto, diventando probabilmente già irrecuperabile. Si tratta di un debito che cresce in fretta e che, dunque, non ci mette molti mesi ad uscire dalla portata di persone che in genere si trovano già vicine alla soglia di povertà.
Il risultato è che queste persone finiranno nuovamente sospese e il Cantone, una volta spiccato l’atto di carenza beni, si troverà a dover pagare l’85% del debito al loro posto.
Morale: l’amnistia di inizio anno rischia di concludersi con un fallimento. Ed il continuo aumento dei premi di cassa malati di certo non aiuta.
Lorenzo Quadri