La “trasparenza” del P$$: il kompagno Berset imbosca le cifre per evitare contestazioni

Nei giorni scorsi in Consiglio nazionale si è assistito all’annunciato profluvio di blabla sulla legge per consolidare le ordinanze varate dal governicchio federale contro la crisi da stramaledetto virus cinese (quello che ci ha impestati per colpa della libera circolazione e delle frontiere spalancate). In effetti, le misure prese dall’esecutivo a sostegno dell’uno o dell’altro settore necessitano di una base legale; in caso contrario una buona parte di esse sarebbe destinata a decadere.

In questo contesto è stata presentata, un po’ a sorpresa, una proposta per sostenere il reddito dei cittadini. Una proposta che a noi ticinesi interessa parecchio.

Le rapine

Il tema sono infatti i premi di cassa malati. Dalle nostre parti essi notoriamente rappresentano una delle principali voci di spesa (la seconda dopo l’affitto). Visto che i premi di cassa malati ancora non bastano ad impoverire la gente, in tempi di crisi nera la partitocrazia sogna di RAPINARE i cittadini con una pletora di ecotasse ed ecobalzelli. Un vero e proprio salasso, che graverà sui bilanci delle economie domestiche come un decennio di aumenti di premio di cassa malati. Tutto per correre dietro alle fregole tassaiole dei ro$$overdi ed agli “scioperi per il clima”, manipolati ed ingigantiti per chiari interessi partitici ed economici. Quindi, che i kompagni non si sognino di usare i premi dell’assicurazione malattia per farsi campagna elettorale, perché gli ridiamo in faccia. A proposito: chi è il Consigliere federale responsabile del dossier cassa malati? Si tratta forse del $ocialista Alain Berset?

10 miliardi di riserve

Ora, sappiamo che le riserve dei cassamalatari sono esplose a livelli stratosferici. A fine 2019 esse sfioravano i 10 miliardi di franchetti (!). Leriserve minime, già calcolate in modo largheggiante, sono di 4.2 miliardi. Ergo, nei forzieri dei cassamalatari ci sono quasi 6 miliardi di troppo! E questi miliardi in esubero non sono cresciuti sugli alberi. Vengono dai nostri premi! I quali, manifestamente, sono troppo alti. Del resto, a fine 2018 le riserve erano di 8.274 miliardi, a fronte di un minimo di 4.1. Sicché, l’impennata è continua!

Non vogliono restituire

Queste riserve fuori di melone sono dunque state costituite a spese degli assicurati, tramite premi di cassa malati dopati. Ora, sappiamo che, a seguito dello stramaledetto virus cinese, la spesa sanitaria è diminuita. Strano ma vero: ciò è accaduto perché ospedali e studi medici, a seguito del lockdown, hanno lavorato a ritmo ridotto. Se per il 2021 ci venisse appioppato, come pare, l’ennesimo aumento ingiustificato di premio, la conseguenza sarebbe quella di ingrassare ancora di più le già scandalose riserve.

Le riserve in eccesso vanno invece restituite agli assicurati. Tuttavia – e qui torniamo all’inizio – in Consiglio nazionale la maggioranza ha votato contro la proposta di una loro restituzione quale misura di sostegno al reddito. I soldatini del legislativo, dunque, si schierano dalla parte dei cassamalatari e contro i cittadini! Ma avanti, continuate a votarli…

Una cosa è certa: malgrado il voto scriteriato dalla partitocrazia, il tema non può certo considerarsi tolto dal tavolo. Come detto: le riserve sono ormai di 10 miliardi!

Le cifre imboscate

Nei premi 2021 si prospetta l’ennesima, ingiustificata rapina. E cosa fa il kompagno Berset, ovvero il ministro della sanità targato P$$? Non solo sta a guardare; imbosca pure le cifre!

Il dato sulle riserve 2019 è infatti stato pubblicato per breve tempo sulla banca dati dell’Ufficio federale di sanità pubblica. Ma ora risulta misteriosamente “sparito”. Ohibò, come mai? Forse perché l’ex capo dell’Ufficio assicurazione malattia del DSS Bruno Cereghetti l’ha beccato e ci ha scritto un’opinione sul Corriere del Ticino, e a Berna qualcuno si è accorto di esserselo fatto scappare per sbaglio?

E’ infatti scelta dell’UFSP divulgare i dati delle riserve solo dopo la conferenza stampa sui nuovi premi di cassa malati. Per questa prassi d’imboscamento c’è una sola spiegazione: si vuole evitare una discussione sulle riserve – e quindi sul reale stato finanziario degli assicuratori e sulla fondatezza degli aumenti di premio – prima che vengano resi noti i premi dell’anno successivo. Già, perché altrimenti qualcuno potrebbe avere da ridire sugli aumenti. E, quel che è peggio, potrebbe chiedersi cosa cavolo sono lì a fare il buon Berset ed i suoi burocrati, se permettono ai cassamalatari di farsi tutti i propri comodi…

Altro che trasparenza!

Hai capito il Dipartimento del kompagno Berset? Alla faccia della “trasparenza” tanto invocata dai $inistrati, ma solo quando fa comodo a loro!

La questione dell’esplosione delle riserve dei cassamalatari, come pure della loro restituzione, nonché delle cifre imboscate dal Dipartimento targato P$$ sono oggetto di un’interpellanza leghista (di chi scrive) al Consiglio federale.

Lorenzo Quadri