Con l’anno corrente sono entrate in vigore varie novità in materia di cassa malati. In genere non si è trattato di buone notizie. Pensiamo ad esempio ai tagli sulle spalle degli anziani o degli invalidi beneficiari della prestazione complementare. Oppure pensiamo al passaggio al sistema di calcolo dei sussidi basato sull’imponibile a quello basato sul reddito disponibile semplificato: una modifica che “suona” particolarmente bene, ma che nella pratica porta a risultati decisamente meno positivi. Vale a dire, ad una riduzione dei sussidi per il pagamento dei premi di cassa malati, e questo per una buona parte dei beneficiari. In particolare per i proprietari di una casetta o di un appartamento.
Tuttavia, l’inizio del 2012 ha portato anche ad un’altra novità molto importante, che si basa sulla revisione federale della LAMal. Fino al 2011 chi non pagava i premi di cassa malati, o le franchigie o le partecipazioni, si vedeva sospendere la copertura assicurativa. Con l’inizio 2012 gli assicurati sospesi sono stati amnistiati, nel senso che anche loro sono tornati ad essere coperti (fatte salve eventuali irregolarità da parte degli assicuratori). Ovviamente questo non significa che il loro debito per premi o franchigie o partecipazioni non pagate sia cancellato. Il debito c’è ancora, e l’assicuratore tenterà di incassarlo fino all’attestato di carenza beni. Ma la copertura è stata ripristinata. A condizione però che il moroso “amnistiato” paghi regolarmente i premi da inizio anno via. Si tratta quindi di un’occasione irripetibile per mettersi in regola, che non va sprecata.
Infatti, il Cantone ha deciso tuttavia che da inizio di quest’anno chi, pur essendo nelle condizioni di farlo, continua a non pagare i premi (o le franchigie, o le partecipazioni), si vedrà nuovamente sospeso. Il compito di effettuare le verifiche su chi non paga, per stabilire se sarebbe in condizione di farlo e quindi se il mancato pagamento sia imputabile a cattiva volontà, è stato caricato sui Comuni che dovranno svolgere una serie di accertamenti.
Importante è però sottolineare l’unicità dell’opportunità che è stata data per rimettersi in regola. Un’opportunità che quindi va colta, rimettendosi a pagare regolarmente. Anche perché non ce ne saranno altre.
Informazione carente
C’è però da temere che i cittadini non siano sufficientemente informati. Ossia che un numero elevato di sospesi, nemmeno si sia accorto di essere stato “amnistiato” e quindi, invece di approfittare di quest’unica occasione per ricominciare a versare regolarmente i premi e il resto, continui a non pagare .
Sorprende che il Cantone non abbia pensato di mettere in atto una compagna informativa in grande stile, alfine di evitare di trovarsi una parte – si teme ampia – degli “amnistiati” di nuovo sospesi nel giro di qualche mese.
«Non si può non rilevare che in questo campo ci sono state delle carenze – osserva Bruno Cereghetti, già capo dell’ufficio assicurazione malattia del DSS -. L’informazione sul nuovo sistema, e dunque sulla possibilità che esso offre per rimettersi in regola, è nell’interesse sia degli assicurati che dell’ente pubblico. La campagna sarebbe dovuta partire già nella seconda metà del 2011. Specie in considerazione della tipologia dei morosi , che sono tendenzialmente refrattari agli interventi, l’informazione avrebbe dovuto essere capillare e si sarebbe dovuta svolgere non solo sui media, ma anche tramite tutti i canali possibili ed in particolare i servizi sociali».
Invece l’informazione è stata tardiva e scarsa. E’ infatti chiaro che, vista la tipologia dei morosi, se questi, dopo essere stati “amnistiati”, non riprendono subito i pagamenti, ma cominciano già col rimanere indietro di tre o quattro mesi, poi non recupereranno più.
E’ quindi importante che si sappia che chi a fine 2011 si trovava con la copertura di cassa malati sospesa poiché moroso, è tornato ad averla con l’inizio del 2012.
Ma, se non paga regolarmente, lasciandosi sfuggire questa occasione, rischia di tornare ad essere sospeso.