I miliardi da regalare all’estero e per salvare CS si trovano, ma per i costi sanitari…
Qui qualcuno deve essere uscito di melone. Con l’anno di disgrazia 2023 in questo sfigatissimo Cantone i premi di cassa malati sono aumentati in media del 9.2%. Trattandosi di una media, questo vuol dire – come abbiamo sperimentato – che c’è chi ha dovuto fare i conti con una scoppola assai peggiore. Al punto che, per ovvi motivi, in molti hanno cambiato assicurazione malattia per pagare meno. Adesso siamo curiosi di vedere cosa accadrà l’anno prossimo alle casse malati più convenienti dopo essersi gonfiate come rane di nuovi “clienti”: diventeranno più care? I cittadini dovranno cambiare di nuovo assicuratore per risparmiare qualcosa? Bisognerà migrare ogni anno?
Ci prendono per il lato B?
Non abbiamo fatto a tempo a metabolizzare la tranvata del 2023che già – a mo’ di uovo di Pasqua – SantéSuisse annuncia che nei primi due mesi (!) dell’anno in corso i costi della sanità sono aumentati del 7.5%. Il che, prosegue il club di cassamalatari, si tradurrà in un aumento dei premi. “Presto il ceto medio non potrà più pagare i premi d’assicurazione malattia – ha dichiarato la direttora Verena Nold -. Se non facciamo niente, il nostro sistema sanitario finirà dritto contro un muro”.
Ora, che i cassamalatari vengano a piangere miseria ci pare un tantino fuori luogo. Essi dispongono infatti ancora di almeno duemiliardi di riserve in esubero (ovvero, che eccedono il limite di legge, peraltro calcolato in modo assai generoso). Un tesoretto che, invece di restituire ai cittadini, investono in borsa perdendone fette consistenti.
I cassamalatari, inoltre, pagano stipendi e bonus stellari ai propri manager, spendono paccate di milioni in pubblicità ed in sponsorizzazioni, e via dicendo.
Con una cassa malati unica – che la Lega ha sempre sostenuto – questi costi non ci sarebbero. Il popolo ha tuttavia deciso altrimenti (addirittura per due volte).
Inoltre, i premi di cassa malati per l’anno successivo vengono annunciati a fine settembre. Formulare previsioni ad inizio aprile,oltretutto sulla scorta dell’andamento di soli due mesi, ha tutta l’aria di una mossa a scopo di politichetta. Gli assicuratorivogliono sventare ogni ipotesi di restituzione delle riserve in eccesso?
Secondo Nold, l’aumento del 7.5% sarebbe dovuto in particolare al rincaro dei medicamenti. L’aumento dei prezzi farmaceutici (già pompati di loro) è legato ovviamente a quello dell’energia e delle materie prime. Trattasi forse dell’ennesimo effetto boomerang delle sanzioni contro la Russia?
Le domandine
Ci sono inoltre alcune cosette che ci piacerebbe sapere.
Ad esempio: quanto pesano sui premi di cassa malati i finti rifugiati che continuano ad arrivare a frotte e che, una volta arrivati, grazie alla partitocrazia (ed in particolare alla kompagnaBaume Schneidèèèr, P$: quella eletta “perché simpatica”) poi non se ne vanno più? Quanto pesano i 75mila rifugiati ucraini? E gli oltre 100mila sans papier? E i clandestini che ci teniamo in casaperché il Belpaese ha sospeso l’applicazione degli accordi di Dublino?
Quanti costi sanitari generano i troppi stranieri che sono qui a carico del contribuente? Ovviamente bisogna conteggiare la totalità della spesa medica, compresa quella per presunti “problemi psichici”.
E’ chiaro che l’immigrazione incontrollata, voluta dalla casta, implica anche l’impennata delle prestazioni mediche.
Ci piacerebbe poi anche conoscere l’influsso, sulle prescrizioni e quindi sui costi sanitari, del dilagare dei centri medici, spesso e volentieri gestiti da specialisti stranieri. Questi centri sono, di fatto, dei supermercati della sanità dove il paziente-cliente entra e si ritrova a fare shopping di prestazioni di cui non ha neppure bisogno. Tanto paga la cassa malati! Peccato che poi il conto finale arrivi ai cittadini.
I medici raddoppiano
La scorsa domenica il Mattino ha pubblicato le cifre dell’esplosione dei medici in Ticino, ennesimo regalo degli accordi bilaterali. Nel 2012 in questo sfigatissimo Cantone c’erano 1’274 dottori. Dieci anni dopo, nel 2022, erano diventati 2’369. Quasi il doppio! Eppure, in questo lasso di tempo, la popolazione ticinese non è certo raddoppiata. E nemmeno i problemi di salute.
Allucinante l’evoluzione dei medici stranieri. Nel 2012 i dottoricon diploma estero attivi in Ticino erano 343; dieci anni dopo 1’337. In pratica, mille in più! Pur ammettendo che alcuni di loro siano svizzeri che hanno studiato all’estero, il dato rimane clamoroso.
Forse che nel 2012 – non nel 1812! – la gente non si curava? Forse che eravamo nel medioevo sanitario? Ma va là!
Poiché tra i mille medici stranieri in più nessuno fa la fame, pare evidente che qui “qualcuno” ci sta tettando dentro alla grande:vengono svolte visite e prescritte cure superflue, e nümm a pagum!
Si potrebbe poi anche parlare di certi servizi di cure a domicilio privati che, dietro prescrizioni mediche di compiacenza, forniscono ore su ore di prestazioni, e il contribuente paga il conto, sia con le imposte che con i premi di cassa malati!
Tutto è dovuto?
Anche sul catalogo delle prestazioni coperte dall’assicurazione di base Lamal si potrebbe disquisire. L’assicurazione obbligatoria si è gonfiata come una rana di offerte “fantasiose”. Ma non si può continuare a pagare di tutto e di più. Alcune prestazioni non essenziali vanno spostate nella parte facoltativa.
Per non farsi mancare niente, l’assicurazione di base copre perfino le operazioni di cambiamento di sesso dei trans, inclusa la modifica dei caratteri sessuali secondari (leggi: tette di silicone, rimozione del pomo d’Adamo, depilazione definitiva, eccetera). Saranno pochi casi (destinati comunque ad aumentare in seguito al lavaggio del cervello LGBTQVattelapesca). Ma danno la misura dell’andazzo, all’insegna del “tutto è dovuto a chiunque”! Peccato che di gratis non ci sia niente!
E un discorso lo meriterebbe pure l’accanimento terapeutico su pazienti moribondi, col risultato di farli vivere un paio di settimane più a lungo e da schifo, il tutto con costi stellari.
Queste sono solo alcune riflessioni spicciole sul lato costi.
Invece di sperperare all’estero…
Quanto al finanziamento della spesa sanitaria. Invece di continuare a sperperare miliardi in regali all’estero o per mantenere finti rifugiati, la Confederella usi questi soldi per abbassare i premi di cassa malati! Idem dicasi per gli utili della Banca nazionale (quando ci sono).
Ohibò, per il salvataggio del Credit Suisse i miliardi saltano fuori a centinaia dalla sera alla mattina, però non se ne trova qualcuno per alleviare la spesa sanitaria agli svizzeri?
Da notare che i $inistrati continuano a riempirsi la bocca con l’aumento dei premi di cassa malati per farsi campagna elettorale. Però sono i primi a farli esplodere tramite immigrazione incontrollata, porte spalancate ai finti rifugiati (kompagna BaumeSchneidèèèr), e pompatura delle prestazioni coperte dall’assicurazione di base. Inoltre il LORO Consigliere federale Alain Berset (P$) non vuole rendere obbligatoria la restituzione delle riserve in esubero dei cassamalatari! Ricordarsene in ottobre!
Lorenzo Quadri
Riquadrato
Tre domandine facili-facili