Il parlamenticchio federale imporrà finalmente al kompagno Berset di fare i compiti?

Giovedì il Consiglio nazionale dovrebbe votare sulla mozione, presentata da chi scrive, sul tema delle riserve in eccesso dei cassamalatari.

Le riserve attuali ammontano in totale a ca 12 miliardi di Fr, quando il minimo prescritto per legge è di poco più di quattro. Ci sono dunque 7-8 miliardi che ciurlano nel manico. Queste riserve pompate sono state costituite tramite premi troppo alti. Se i premi fossero corretti, non sarebbe neppure possibile creare gli esuberi.

Il furto continua

Eppure – lo sappiamo bene, soprattutto in Ticino – ogni anno aumentano sia i premi che le riserve. Quindi si persevera nel ladrocinio a danno dei cittadini, che pagano premi esagerati. Chi dovrebbe intervenire? Risposta: il Dipartimento dell’interno, quello diretto dal ministro dei flop kompagno Alain Berset (P$). Eppure, ma tu guarda i casi della vita, i $inistrati, sempre pronti a sciacquarsi la bocca con l’aumento dei premi di cassa malati, tacciono sulle omissioni del dipartimento ro$$o.

Non fanno i compiti

Se dunque ogni anno i ticinesi vengono depredati con nuovi aumenti, che vanno poi ad ingrassare ulteriormente le riserve in eccesso, è a causa dei burocrati del kompagno Berset che non fanno i compiti. Già, perché i premi in eccesso il suo Dipartimento non li dovrebbe neppure approvare. Invece lo fa tutti gli anni.

Il fatto che le riserve eccedentarie vengano in parte costituite tramite investimenti finanziari non cambia le cose: ad essere investiti sono sempre i soldi dei premi. Quindi dei cittadini.

Cittadini impotenti

Davanti a questo circolo vizioso, il contribuente è del tutto impotente. Non dispone infatti di mezzi giuridici per impugnare i premi di cassa malati troppo alti. Deve pagare e tacere. Per questo motivo è indispensabile che Berna stabilisca una base legale che obblighi i cassamalatari a restituire le riserve in esubero, definendo anche i criteri di restituzione. Sarebbe infatti assurdo se a beneficiare di una restituzione tramite riduzione di premio fossero i nuovi assicurati: essi, infatti, non hanno contribuito a formare le riserve. In un caso del genere, altro che equità: l’operazione sarebbe di puro marketing (per la serie: venite da noi che vi facciamo lo sconto”).

Basi legali

Il problema è che adesso la base legale per imporre la restituzione delle riserve in eccesso non c’è. Il governicchio federale ha partorito una modifica di ordinanza federale che prevede unarestituzione su base volontaria. Il che comporta due problemi evidenti. Primo: i premi troppi alti, che hanno portato alla costituzione di riserve eccessive, sono abusivi. Però la restituzione di quel che è stato indebitamente prelevato dovrebbe essere volontaria? Sembra una barzelletta.

Secondo: non necessariamente i beneficiari dell’ipotetica – molto ipotetica – restituzione volontaria sarebbero i cittadini che sono stati ingiustamente munti (vedi sopra).

E inoltre: ci sono illustri pareri giuridici secondo i quali la base legale mancherebbe anche per una restituzione volontaria.

Insomma, un casotto!

Visto che:

1) il Dipartimento del kompagno Berset non fa il proprio dovere, o perché non vuole o perché non è in grado, ed approva anche i premi esagerati;
2) i premi continuano ad aumentare e le riserve pure;
3) la restituzione volontaria delle riserve in eccesso è farlocca;

E’ tempo ed ora che il parlamento pretenda dal governicchio federale una base legale che stia in piedi, che renda obbligatoria la restituzione delle riserve eccedentarie e che ne regoli la modalità; a vantaggio dei cittadini indebitamente “alleggeriti”, (non dei cassamalatari).

Approvando la mozione di chi scrive – quella citata all’inizio dell’articolo – il legislativo potrà imporre al governicchio questo incarico. Per cui, attendiamo al varco la partitocrazia!

Lorenzo Quadri