La Posta svizzera sta battendo tutti i record di utili. Nel 2010 si è portata a casa 910 milioni di Fr, e scusate se sono pochi.
Ciononostante, i manager gialli ancora non sono soddisfatti. Ed infatti proseguono indiscriminatamente a tagliare, a colpi di machete. Tagli nel Mendrisiotto, in piccoli comuni; ma anche in grandi, come a Lugano, da tempo oggetto di reiterati tentativi postali di chiudere uffici nei quartieri.
Neppure il centro della “city” è stato risparmiato dalla fregola da sforbicicchio: i dirigenti dell’ex Gigante giallo sono riusciti a far sparire una bucalettere dal centralissimo autosilo di via Motta con il pretesto di razionalizzare (?) il giro di vuotatura. A seguito della protesta congiunta di Muncipio e commercianti, la bucalettere è poi tornata al proprio posto. Ma il tentativo è sintomatico. Sintomatico anche di un totale disinteresse, da parte dei vertici postali, per quello che costituisce il tessuto economico locale: per un piccolo bar, un negozietto, un’edicola, togliere anche solo una bucalettere può fare la differenza.
La Posta, ex regia federale, segue peraltro la linea tracciata dalla Confederazione, il che è ancora più grave. Mentre gli altri governi si preoccupano di trovare formule per rilanciare l’occupazione e l’economia, il Consiglio federale, con allarmante mentalità da pizzicagnolo, dimostra di avere un solo chiodo fisso: i conti in pareggio. E così, invece di aiutare i cittadini in difficoltà , li penalizza ulteriormente. Si svuotano le già magre tasche della gente per rimpinguare le stracolme casse federali. Fino a giungere ad un paradosso scandaloso: 3.6 miliardi di Fr d’attivo nei conti 2010, a fronte di tagli all’assicurazione contro la disoccupazione e ad un continuo disimpegno nell’ambito dei sussidi di cassa malati.
Tagli alla LADI che penalizzano soprattutto il Ticino, maggiormente toccato dalla piaga della mancanza di lavoro per i residenti (non certo per i frontalieri o per i padroncini). Meno indennità di disoccupazione; finito con la possibilità di riportare il termine quadro a 520 giorni allorquando il tasso di disoccupazione supera, per un certo numero di mesi, il 5%; basta con la possibilità di riaprire un nuovo termine quadro con i programmi d’inserimento professionale. Stop, Fertig, Schluss.
Cosa fanno i senza lavoro che si vedono levare anzitempo le prestazioni? O assistenza o invalidità . Ecco che persone senza impiego vengono così trasformate in casi sociali. Intanto la Confederazione incassa 3.6 miliardi che verranno polverizzati per sostenere l’Euro, o per versare contributi di coesione a quello sfacelo che è l’UE.
E cosa pensare della proposta di portare il costo della vignetta autostradale a 100 Fr, promossa dalla neo ministra dei trasporti Doris Leuthard, che i maligni paragonano ad un grosso uccello bianco che non è un cigno? Ancora la vecchia politica $inistrorsa delle mani in tasca al cittadino, meglio ancora se automobilista e dunque delinquente per definizione.
Casse pubbliche piene, tasche degli svizzeri vuote. E’ questa la politica che vogliamo?
Lorenzo Quadri