Il  Corriere del Ticino, giornale di riferimento del PLR, sull’edizione di ieri pubblica una torrenziale intervista al Consigliere federale liblab (ex) doppiopassaporto Ignazio KrankenCassis: quello che si vanta che lui mai dirà “Switzerland first“ e che, a seguito dell’avanzata dell’onda verde-anguria, rischia di venire ricordato (?) come il Ministro rimasto in carica per il minor tempo nella storia della Confederella.

Tra molta aria fritta, la dichiarazione interessante si trova sul finire dell’intervista. Quando si arriva a parlare del tema fondamentale della prossima legislatura. Quello che la partitocrazia euroturbo ed i suoi giornalai hanno fatto di tutto per sminuire, sviando l’attenzione altrove (ad esempio sull’isterismo climatico) in quanto fonte di “imbarazz, tremend imbarazz”. Vale a dire, lo sconcio accordo quadro istituzionale con l’UE.

Ebbene, il ministro PLR lo dice a chiare lettere: sottoscrivere l’osceno trattato coloniale è “l’obiettivo prioritario”. Ah ecco!

Ma allora è vero che il PLR ed il suo Ministro degli esteri vogliono assolutamente firmare questo abominio contrario all’essenza stessa della Svizzera (poiché manderebbe a ramengo in un colpo solo sia i diritti popolari che il federalismo)! Ma allora è vero che la partitocrazia eurolecchina ha rimandato il dibattito sull’accordo quadro in attesa delle elezioni per poi infinocchiare i cittadini!
Oltretutto, a seguito dell’onda verde, l’accordo quadro in parlamento ha oggi la strada spianata. Altro che ambiente, altro che clima: domenica hanno vinto le tasse, i balzelli e soprattutto l’asservimento alla fallita UE!

Grazie (?) all’onda verde il buon Cassis vede ora avvicinarsi la concretizzazione del suo obiettivo: quello di svendere la Svizzera ai balivi di Bruxelles, permettendo a questi ultimi di dettare legge in casa nostra. Così saranno contenti sia gli immigrazionisti di $inistra che i padroni del vapore della destra liberista (leggi: i manager stranieri delle multinazionali rappresentati da Economiesuisse).

A seguito dell’onda verde generata dall’isterismo climatico, l’italosvizzero Cassis riuscirà forse a coronare il suo sogno euroturbo. Peccato che il prezzo rischia di essere la sua cadrega.

Lorenzo Quadri