Taglia sulle ambasciate svizzere per poi regalare miliardi all’estero

A volte può perfino capitare di trovarsi d’accordo – su temi di politica internazionale – con un esponente del Partito comunista. In un’opinione pubblicata nei giorni scorsi sui portali online Massimiliano Ay, segretario politico del PC, ha scritto che chiudere le ambasciate svizzere è un errore in quanto “indebolisce la neutralità e l’indipendenza della nostra politica estera”. E’senz’altro vero. E rispecchia quanto pubblicato più volte su queste colonne.

La Svizzera può giocare un ruolo in un contesto mondiale sempre più complesso e conflittuale fornendo i propri buoni uffici. Presupposto indispensabile è però che la neutralità elvetica torni ad essere riconosciuta a livello internazionale. In caso contrario, la Confederella non può pensare di proporsi come mediatrice credibile. Occorre dunque tornare alla neutralità integrale: tutti a firmare l’apposita iniziativa popolare!
Ma, oltre alla neutralità, c’è anche un secondo (ovvio) requisito: la presenza fisica sul territorio. Quindi la rete di ambasciate. Ed invece il “medico italiano” del PLR prevede di chiudere rappresentanze diplomatiche come se fossero uffici postali. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di risparmiare 60 milioni di franchetti. Ossignùr.

E’ chiaro che, con simili politiche, la Svizzera si renderà sempre più allineata – e quindi insignificante sullo scacchiere internazionale: un’inutile vocina che strilla nel coro mainstream. Quel coro dove la musica la dettano i balivi di USA, NATO e (marginalmente) UE.

E’ il colmo. Cassis chiude ambasciate in giro per il mondo per risparmiare qualche milioncino; però i MILIARDI da regalare all’Ucraina e ad altri Paesi esteri li trova sempre!

Evidentemente al “grande statista” del PLR del ruolo e del prestigio internazionale  della Svizzera importa poco. Conta solo la sua boria personale e la brama di sedersi ai tavoli “di potere” (vedi il Consiglio di sicurezza del BidONU); tanto per mettere fuori la faccia, ma senza contare un tubo.

Lorenzo Quadri