Ma guarda un po’. Dopo i municipi di Losone e di Ascona, anche quello di Gordola ha scritto al Dipartimento federale di Giustizia e polizia, ossia alla kompagna Simonetta Sommaruga, per protestare contro il nuovo centro asilanti di Losone.
Il Municipio di Gordola manifesta tutta la propria preoccupazione per l’impatto sul turismo e sulla sicurezza della nuova struttura.
«L’agglomerato locarnese – scrive il municipio – ha una chiara e riconosciuta vocazione turistica, settore fondamentale della politica economica locale, per il quale sono state investite risorse sia economiche che umane. Questa vocazione mal si concilia con la vostra scelta. Altro aspetto fondamentale è quello relativo alla sicurezza in generale e della popolazione in particolare, tema molto sentito da tutti gli abitanti della regione, come dimostrato dal numero di firme raccolte dalla petizione di alcuni mesi orsono».
Vuoi vedere che a Gordola – come pure a Losone e ad Ascona – sono diventati tutti leghisti populisti e razzisti?
L’imposizione del nuovo centro asilanti a Losone è l’ennesimo atto di arroganza della Confederazione nei confronti del Ticino. Sulla stessa linea del ricatto sulla vignetta a 100 Fr e del collegamento A2-A13. Con l’aggravante che, oltretutto, a Berna sanno benissimo che, anche con la vignetta a 100 Fr, del collegamento non si parlerà comunque ancora per decenni.
Ancora più grave è l’altrettanto arrogante rifiuto di prendere atto della situazione creata in Ticino dalla devastante libera circolazione delle persone e di intervenire di conseguenza.
Deve essere chiaro che il nuovo centro asilanti di Losone non resterà aperto solo per tre anni: una volta insediato, sarà definitivo. Perché una scusa per prolungarne l’apertura si troverà sempre. E perché questo è il paese del provvisorio permanente.
Che gli abitanti della regione non si facciano poi illusioni sulla tipologia di asilanti che verrà assegnata al centro. Magari sulle prime da Berna dimostrerà una certa cautela. Proprio per non far vedere subito che le promesse fatte valgono meno del due di briscola.
Ma la musica cambierà ben presto: non ci si faccia alcuna illusione che a Losone verranno mandate solo le famiglie (che tutti i centri vorrebbero) mentre i casi difficili (eufemismo) saranno dirottati altrove.
Losone si cuccherà i finti rifugiati, tutti giovani uomini soli, che vengano in Svizzera per delinquere. Proprio come tutti gli altri centri. E a Losone e dintorni, per buona pace della valenza turistica e della sicurezza dei cittadini, si creeranno quelle dinamiche che sono già tristemente note a Chiasso.
Per questo si saprà chi ringraziare. E aspettiamo sempre che i kompagni, supporter dei clandestini in generale del centro asilanti di Losone in particolare perché – Bertoli dixit – “non creerà alcun problema”, comunichino quanti presunti rifugiati sono disposti ad ospitare in casa propria (visto che non causano alcun problema).
Lorenzo Quadri