Ma guarda un po’: la Regio Insubrica, lo scorso dicembre, ha organizzato un incontro transfrontaliero sul tema della chiusura notturna dei valichi secondari con il Belpaese. Si tratta, in sostanza, dell’applicazione della mozione della Consigliera nazionale leghista Roberta Pantani, approvata dal Consiglio federale, come pure da entrambe le Camere. Non si capisce bene come la Regio Insubrica possa pensare di uscirsene con una posizione a questo proposito, visto che da un lato c’è la parte elvetica che dice di chiudere, mentre dall’altra i Comuni di confine italici non hanno mancato di inveire contro le decisioni unilaterali degli svizzerotti.
Chi è unilaterale?
Ohibò, è il colmo: la vicina Penisola si lamenta delle decisioni “unilaterali” elvetiche! Quando l’Italia, tanto per fare un paio di esempi noti:
– non applica (unilateralmente) gli accordi di Dublino, e quindi non si riprende i rifugiati economici che le spettano;
– ha inserito (unilateralmente) la Svizzera sulle sue black list illegali;
– non applica (unilateralmente) la libera circolazione delle persone e crea barriere burocratiche di fatto insormontabili per chi arriva dall’estero;
– non fa (unilateralmente) i compiti in materia di depurazione delle acque, e continua a riempire i nostri laghi di cacca;
– e stendiamo un velo pietoso sulla ferrovia Stabio-Arcisate: ancora nei giorni scorsi abbiamo sentito la promessa numero 145’356’653 da parte del governatore della Lombardia “Bobo” Maroni (quello che invitava i frontalieri a scioperare per mettere “in ginocchio” (sic!) il Ticino, assicurando che gli stipendi li avrebbe pagati lui), sulla puntualità del cantiere della ferrovia in questione: per fine 2017, dice Maroni, i treni circoleranno. Come no, ci crediamo di corsa!
– Eccetera, eccetera.
Chiudiamoli anche di giorno
La Regio Insubrica, organismo di cui non si è ancora capita l’utilità (non ce ne vorrà il presidente di turno Gobbi…) visto che l’Italia è uno stato centralista e le provincie contano come il due di briscola, adesso s’immagina di dire la sua sulla chiusura dei valichi secondari e nei giorni scorsi ha chiesto pure di inviare le osservazioni ai partecipanti all’incontro di dicembre.
Chiariamo una cosetta: la chiusura dei valichi secondari l’ha decisa la Svizzera, la quale fa adesso il piacere di applicarla “püssée scvelt che in prèsa”. Se alla Regio sta bene, tanto di guadagnato. Se alla Regio non sta bene, è così lo stesso: che non si illuda di poter rallentare ciò che è stato stabilito – e che va fatto – con gruppi di lavoro farlocchi e pompose prese di posizione dietro le quali c’è il nulla, poiché nullo è il potere della Regio. Il messaggio ci pare sufficientemente chiaro senza bisogno di dilungarsi oltre. Sì, perché intanto che ci si titilla con incontri, consultazioni ed aperitivi di lavoro (?), i frontalieri del crimine continuano ad entrare allegramente in Ticino in macchina attraverso i valichi incustoditi, per poi fuggire utilizzano le medesime vie. Quindi, avanti subito con la chiusura notturna dei valichi; anzi già che ci siamo chiudiamoli anche di giorno, che è meglio!
Lorenzo Quadri