La multikulturalità è fallita anche in Svizzera: o ce ne rendiamo conto, oppure…
E’ evidente che anche alle nostre latitudini esiste un problema di immigrazione e di multikulturalità completamente fallita. E’ ovvio: quando per motivi ideologici si rifiuta di mettere un freno all’immigrazione, e si rifiuta pure di imporre a chi arriva da altre culture incompatibili con la nostra di adeguarsi alle regole occidentali, non c’è da stupirsi se ci si ritrova con una situazione ingestibile.
Dentro tutti
Sicché si continua, in modo del tutto scriteriato, a pretendere di consentire l’ingresso a chiunque. Quando si sa benissimo, a meno di essere del tutto imbesuiti, che non ci sono le risorse per ospitare interi popoli. La barca è piena: in Europa non c’è lavoro a sufficienza per i residenti – e gli allucinanti tassi di disoccupazione sono lì a dimostrarlo – figuriamoci per i migranti economici che arrivano a frotte. In queste circostanze si fomenta l’emarginazione, la nascita di ghetti con regole proprie e in sostanza si crea l’humus in cui l’integralismo islamico può proliferare. Del resto in Svizzera siamo arrivati al punto di organizzare delle giornate per prevenire il jihadismo nelle prigioni, dove non a caso il 70% dei detenuti è straniero (ma come, gli stranieri che delinquono non dovevano essere tutta una balla populista e razzista?).
La stretta di mano rifiutata
E siamo arrivati anche al punto che in una scuola secondaria basilese degli allievi provenienti da una famiglia integralista musulmana hanno rifiutato di dare la mano ad una docente in quanto donna. E la direttrice della scuola, naturalmente una kompagna, invece di imporre il rispetto di quella che è una regola elementare della nostra convivenza, esonera i giovanotti dall’incombenza a loro invisa. Non sia mai che all’immigrato non si permetta di fare tutto ciò che vuole! Il colmo è che la famigliola integralista pretendeva pure la naturalizzazione. E c’è da scommetterci che, se non fosse scoppiato lo scandalo della stretta di mano, i fessi multikulti pronti a regalare anche a costoro i passaporti rossi (“bisogna aprirsi” che diamine!) si sarebbero trovati.
Chi finanzia le moschee?
Poiché anche in casa nostra c’è chi fomenta l’integralismo islamico, è necessario intervenire. Quando si votò sull’iniziativa per il divieto di costruire minareti, e questo per far comprendere che la Svizzera non è terra di conquista per l’estremismo musulmano, dicemmo che certamente è importante il discorso simbolico, ma ancora di più quello pratico. Occorre dunque sapere chi finanzia le moschee e, di conseguenza (visto che “chi paga comanda”) cosa vi si predica: l’integrazione o proprio il contrario? Paesi a noi vicini, come ad esempio l’Austria, hanno sancito il divieto di finanziamenti esteri per le moschee, e l’obbligo di predicare nella lingua del paese ospite. Ed è anche evidente che non si può permettere ad imam provenienti da Stati integralisti di arrivare in Svizzera a radicalizzare i fedeli.
I convertiti al fondamentalismo
Ci sono poi, e questi meritano un capitolo a sé, svizzeri convertiti al fondamentalismo islamico. Come il presidente del sedicente “consiglio centrale islamico”, tale Nicolas Blancho, uno che va in giro a raccontare che picchiare le donne è un diritto, che bisogna introdurre la Sharia nel nostro Paese, e altre bestialità di questo tenore. E’ assolutamente scandaloso che simili affermazioni non siano perseguibili penalmente. Ma già: i politikamente korretti si sono inventati l’articolo 261 bis del Codice penale per criminalizzare, a scopo partitico, le presunte affermazioni razziste. Ma le aberrazioni di Blancho e compagnia brutta devono (?) invece restare perfettamente legali: “dobbiamo aprirci” ai fondamentalisti islamici!
La SSR dà spazio
L’aspetto più assurdo è che, se il “signor” Blancho è conosciuto in Svizzera, e quindi anche il suo aberrante messaggio ottiene visibilità, è grazie anche alla televisione di sedicente servizio pubblico, ossia la SSR, che infatti continua ad invitarlo alle sue trasmissioni. Ad esempio alla puntata di Arena (talk show di punta della Tv svizzero tedesca) sulla questione degli allievi musulmani che rifiutano di dare la mano alla docente. Complimenti vivissimi, megadirettore De Weck da oltre 560mila franchetti all’anno pagati con i nostri soldi: regalare spazio d’antenna a gente come Blancho rientra di certo nel mandato di servizio pubblico! E noi continuiamo a foraggiare la SSR con il canone più caro d’Europa? Ma aboliamolo immediatamente, il canone, visto che viene usato per dar voce e seguito agli estremisti islamici!
Lorenzo Quadri