Il Mattino e la Lega avevano ragione: la politica migratoria della Svizzera va ribaltata

Al Centro asilanti di Chiasso è allarme. I collaboratori temono per la propria incolumità a seguito delle continue minacce e violenze degli “ospiti”. Se fino al recente passato le aggressioni avvenivano tra migranti, adesso coinvolgono anche il personale del Centro, che viene perfino minacciato con dei coltelli. Così riferisce la testimonianza di un collaboratore della struttura, riportata venerdì dal portale Ticinonews. E anche le richiedenti donne che alloggiano al Centro hanno paura.

Ecco dunque i brillanti risultati del caos asilo voluto dalla partitocrazia spalancatrice di frontiere! La quale, ancora nella sessione estiva del Consiglio nazionale conclusasi il 16 giugno,  ha scandalosamente rifiutato tutte le proposte di inasprimenti della politica d’asilo (vedi a pagina 14).

Minaccia anche all’esterno

Secondo i politicanti triciclati, i finti rifugiati devono entrare tutti in Svizzera. Il risultato è quello indicato sopra. Ad arrivare qui sono giovanotti magrebini con un passato ed un presente di criminalità, non di rado dediti al consumo ed allo spaccio di sostanze. Questa foffa rappresenta un pericolo non solo all’interno dei centri d’accoglienza, ma anche all’esterno, sul territorio.

Sulla propensione alla violenza di tali soggetti, il Mattino ha scritto a più riprese nelle scorse settimane, statistiche nazionali ed internazionali alla mano. Ma naturalmente, secondo la casta, erano tutte balle populiste e razziste. Adesso i nodi vengono al pettine. 

I finti rifugiati ma veri delinquenti, come racconta il testimone intervistato su Ticinonews, sanno benissimo di non avere diritto all’asilo in Svizzera. Però restano qui “per mangiare, dormire e seguire le loro attività”. 

Ma allora è vero: chi arriva clandestinamente, poi rimane a tempo indeterminato! E, non appena mette in piede in Svizzera, ha diritto a vitto, alloggio, spese sanitarie ed avvocato gratis. Una vera pacchia per i malintenzionati! Grazie, partitocrazia! Grazie, kompagna Baume Schneidèèèr (P$)!

La protesta delle donne

Polizia, ambulanza e pompieri intervengono quotidianamente nel Centro di Chiasso (e nümm a pagum: ci piacerebbe sapere quanto). Nei giorni scorsi, alcune donne alloggiate nella struttura ne lamentavano, con una lettera aperta, l’invivibilità. La causa? Gli uomini presenti. Costoro, oltre a “fare a botte a tutte le ore del giorno e della notte”, rendono l’esistenza impossibile alle donne: le molestano, le insultano e le minacciano. In sprezzo del ridicolo, il giorno successivo alla pubblicazione del citato appello, due deputate ro$$overdi al parlatoio cantonale interpellavano scandalizzate il Consiglio di Stato. E’ il colmo: le femministe immigrazioniste di $inistra fanno entrare in Svizzera tutti i finti rifugiati che “non rispettano le donne” (cit. Simonetta Sommaruga) e poi, quando questi ultimi si comportano esattamente come previsto, le citate femministe tentano di dare la colpa al governicchio a scopo di politichetta (perché il direttore del Dipartimento delle Istituzioni è leghista). Che livello. Queste signore possono solo tacere ed andare a nascondersi.

Danno retta alle ONG

L’intervista su Ticinonews contiene anche un’altra informazione interessante. Secondo il testimone, il degrado a Chiasso  sarebbe cominciato dopo l’inchiesta di Amnesty International sui presunti abusi commessi a danno di asilanti tra gennaio 2021 e aprile 2021 in alcuni centri della Svizzera tedesca e francese. Dopo la denuncia, “gli agenti di sicurezza hanno ricevuto l’indicazione di intervenire solo in caso di violenza fisica in corso, ma hanno il timore di perdere il lavoro se dovessero agire con forza, cosa che a volte è purtroppo richiesta”. Una dinamica che “porta gli asilanti a violare molte regole senza che ci siano conseguenze”.

Capita l’antifona? Quindi: l’ONG del piffero si mette a starnazzare accuse, la politichetta  – imbesuita dal garantismo-buonismo-coglionismo – emana direttive assurde che “castrano” i responsabili della sicurezza, e gli asilanti-delinquenti se la ridono a bocca larga: possono fare quello che vogliono, nella totale impunità! Chi si occupa della sicurezza finisce per “guardare dall’altra parte” ben sapendo che se interviene rischia di trovarsi nelle pettole. Attenzione, perché la stessa dinamica si sta creando con la polizia. La colpa in questo caso è del Ministero pubblico che – alla faccia del presunto “sovraccarico di lavoro” – trova sempre il tempo per aprire inchieste penali contro agenti per “abusi di autorità” sulla scorta di denunce farlocche di delinquenti stranieri. Le accuse poi  si sciolgono puntualmente come neve al sole. Ministero pubblico schierato dalla parte dei criminali e contro i tutori dell’ordine: peggio di così…

110 posti

Allucinante, poi, la presa di posizione della SEM (Segreteria di Stato della migrazione), che gestisce i centri asilanti federali. Tranquilla come un tre lire, essa si bulla di aver creato, nel solo 2021, qualcosa come 110 posti di lavoro a tempo pieno per “consulenti per la prevenzione dei conflitti”. Ma stiamo busciando? Altro che sperperare decine di milioni per “consulenti” che, come dimostra la situazione a Chiasso, non prevengono un tubo: espellere per direttissima i finti rifugiati violenti!

Buttare all’aria

La situazione al centro asilanti di Chiasso (e non solo lì) dimostra che la Lega ed il Mattino avevano ragione. E’ tempo di buttare all’aria una politica d’asilo completamente sballata, che ci porta in casa tutta la foffa! 

Bisogna dunque:

  1. Blindare le frontiere
  2. Allontanare subito dalla Svizzera i finti rifugiati
  3. Gli asilanti che delinquono vanno buttati fuori senza se né ma
  4. I centri d’accoglienza vanno realizzati in paesi extraeuropei.

 

Lorenzo Quadri