L’ultimo rapporto lo dimostra: ormai è un centro di propaganda pro-frontiere spalancate

 

La SECO, Segreteria di Stato dell’Economia, persevera nelle sue fetecchiate. Lo ha dimostrato nel 12° rapporto annuale sugli effetti della devastante libera circolazione delle persone. Il ritornello non cambia mai. L’è tüt a posct! Tout va bien, Madame la Marquise! Il Titanic affonda e l’orchestrina – nel concreto: i tromboni – continuano a suonare. Non c’è dumping salariale, nemmeno in Ticino! Non c’è sostituzione dei lavoratori “indigeni” con frontalieri! Tutte balle della Lega populista e razzista!

E’ evidente che ormai la SECO si è trasformata in un servizio di lecchinaggio a sostegno della politica delle frontiere spalancate. Il suo mandato non è più svolgere delle analisi. E’ fare propaganda ai bilaterali, prendendo la gente per scema.

“Non c’è motivo di dubitare”?

Particolarmente fastidiosa la sicumera del capo della sezione del lavoro della SECO  Boris Zürcher. Il quale se ne è uscito con la seguente dichiarazione:  “non c’è motivo di dubitare” dello studio-foffa dell’IRE. Quello studio secondo cui, in questo sempre meno ridente Cantone, l’invasione di frontalieri non provoca né sostituzione né pressione salariale.

Caro Zürcher, qui c’è solo una cosa di cui “non c’è motivo di dubitare”: che la SECO ha rotto le scatole! Lo studio-foffa dell’IRE è stato contestato perfino dalla SUPSI ed inoltre, ma tu guarda i casi della vita, si tratta di un’indagine (?) sugli effetti del frontalierato realizzata da ricercatori frontalieri! Quindi non solo il documento è viziato, ma è la prima dimostrazione che la sostituzione esiste: osiamo infatti sperare che nessuno ci venga a raccontare la storiella che non si sono trovati ricercatori ticinesi per allestirlo! O vuoi vedere che i ricercatori ticinesi c’erano ma costavano troppo, e dunque lo studio dell’IRE è un esempio concreto di dumping salariale e soppiantamento?

Il fatto che Zürcher qualifichi uno studio di questo genere come scientificamente inoppugnabile, dimostra che per gli alti papaveri della SECO “scientificamente inoppugnabile” significa “manipolato  in modo da darci ragione”.

La politica

Non ancora contento di questa prima performance, il buon Zürcher ne aggiunge subito una seconda: “Noi ci affidiamo alle cifre, il resto è politica”. Ohibò, e a quali cifre si affida la SECO? A cifre taroccate di proposito! Se la SECO “si affida alle cifre”,  come spiega, ad esempio, che in regime di libera circolazione, dal 2010 al 2015, in Ticino il numero di casi d’assistenza è aumentato del 44%? Come spiega il fatto che da anni il numero di nuovi posti di lavoro creati nel nostro Cantone è inferiore al numero di nuovi permessi per frontalieri? Come spiega Zürcher che in Ticino i frontalieri in quindici anni sono triplicati nel settore terziario, dove non c’è alcun bisogno di importare manodopera dall’estero? Come spiega che  frontalieri adulti e già formati vengono assunti, spesso e volentieri da ditte con titolari italici,  con statuto e paga da apprendista o stagista? Come spiega Zürcher che il numero dei frontalieri in Ticino è passato da 30mila ad inizio degli anni 2000 agli attuali 62’500, ovviamente senza contare l’esplosione di distaccati e padroncini? Zürcher, dalle nostre parti queste cose sono sotto gli occhi di tutti. E tu arrivi con le tue tabelline “alterate” e pretendi di spacciarle per la verità rivelata e chi osa negare “fa politica” (traduzione: è un bieco politicante populista e razzista)?

E no signori, non ci siamo proprio: la SECO è quella che fa politica pro immigrazione scriteriata! E a questo scopo presenta delle statistiche taroccate – ottenerle è facilissimo: basta scegliere i criteri secondo i desiderata del committente – oltretutto manifestamente in urto con la realtà, con cui avvalorare le sue tesi politiche preconcette. E pretende pure che la gente se la beva? Il prossimo rapporto della SECO ci dirà, statistiche alla mano, che la Terra è piatta “e il resto è politica”?

La misura è colma

E’ evidente che la misura è colma. Non c’è alcun motivo per cui il contribuente svizzerotto debba continuare a pagare la stratosferica cifra di 100 milioni di Fr all’anno (perché questi sono i costi della SECO includendo anche la voce beni e servizi) per foraggiare un centro di propaganda pro-frontiere spalancate. Poiché a beneficiare di questi rapporti farlocchi sono i “poteri forti” famelici di manodopera straniera a basso costo con cui sostituire i lavoratori residenti, se lorsignori vogliono il rapporto pseudoscientifico ad appagamento della loro libido internazionalista, la SECO se la finanziano loro. Altrimenti la CHIUDIAMO. E con 100 milioni all’anno creiamo tanti posti di lavoro in Ticino per  ticinesi!

E sia chiaro che quanto sopra lo diciamo contro il nostro interesse. Perché, se vogliamo fare “politica”, per noi la SECO e lo Zürcher sono una manna dal cielo: ogni volta che aprono bocca, la Lega guadagna punti.

Lorenzo Quadri