E per il “confine verde” costruiamo una bella barriera sul modello ungherese
Il Consiglio degli Stati ha deciso giovedì a larga maggioranza (25 voti a 13) di non archiviare la mozione della consigliera nazionale leghista Roberta Pantani sulla famosa chiusura notturna dei valichi secondari incustoditi. Il Consiglio nazionale deve ancora esprimersi.
Decisione “miracolosa”? No, decisione doverosa! Infatti, ci sarebbe mancato che le cose andassero diversamente: la proposta di chiusura notturna era stata approvata sia dal Consiglio federale che da entrambe le camere del parlamento. Tuttavia, non è mai stata davvero applicata. Il primo aprile 2017 come noto ebbe inizio la chiusura in prova di tre valichi (Novazzano Marcetto, Pedrinate, Ponte Cremenaga) per sei mesi. La decisione aveva fatto starnazzare ad oltranza il solito stuolo di politicanti d’Oltreramina in fregola di visibilità mediatica, con al seguito i pennivendoli di servizio.
Trascorsi i sei mesi di prova, le dogane vennero di nuovo spalancate 24 ore al giorno dalla Confederella; tra l’altro senza nemmeno avvisare il Cantone. Per altri sei mesi il tema venne imboscato. Il che lasciava facilmente intuire quale sarebbe stato l’epilogo. Ed infatti i burocrati federali se ne uscirono tranquilli come un tre lire a dichiarare che la chiusura notturna non sarebbe stata ripristinata poiché “non serve”.
Ohibò. E’ il caso di ricordare che con lo stesso argomento i burocrati federali – ai tempi a menare il torrone c’era il tirapiedi dell’ex ministra del 5% Widmer Schlumpf, Jacques de Watteville – tentarono di sabotare pure la richiesta del casellario giudiziale prima del rilascio o del rinnovo di permessi B e C. Anche il casellario, secondo gli strapagati funzionari bernesi, “non serve”. Peccato che, grazie a questa misura, introdotta nel 2015 dal Consigliere di Stato leghista Norman Gobbi, si è impedito a centinaia di delinquenti pericolosi di trasferirsi in Ticino ed in Svizzera. Per cui, la storiella del “non serve” lorsignori la vanno a raccontare a qualcun altro.
La vera ragione
Ed infatti, i burocrati federali dovettero ammettere che in effetti le frontiere sono state riaperte per un altro motivo: la chiusura notturna rischiava di provocare difficoltà diplomatiche con il Belpaese. Adesso è tutto chiaro. Altro che “chiusura inutile”. Semplicemente, i camerieri dell’UE in Consiglio federale hanno CALATO LE BRAGHE davanti al Belpaese. Così facendo, hanno mandato l’ennesima volta allo sbaraglio il Ticino, Mendrisiotto in primis.
Per la serie: che i cinkali ticinesi restino pure in balia di criminali in arrivo da Oltreramina. Chissenefrega delle rapine ai distributori di benzina, chissenefrega degli assalti bombaroli ai bancomat, chissenefrega dei furti in casa. Queste sono quisquilie e pinzillacchere! L’importante sono i “buoni rapporti” con il Belpaese. Che poi per tutto ringraziamento non perde un’occasione che sia una per fregarci.
Altrimenti detto: i camerieri dell’UE in Consiglio federale sacrificano la nostra sicurezza in nome di presunte “buone relazioni”, con la Penisola. Relazioni tanto buone che gli svizzerotti vengono sistematicamente infinocchiati dagli assai più scaltri vicini.
Finalmente applicare!
Su quanto sia ridicola la tesi che la chiusura notturna dei valichi secondari “non serve”, non è necessario spendere molte parole. A parte che la richiedono i Comuni di confine, che conoscono la situazione sul territorio molto meglio dei burocrati bernesi eurolecchini sigillati nei loro sfarzosi uffici. E’ evidente che, se i valichi sono chiusi, i delinquenti non possono utilizzarli per entrare ed uscire dalla Svizzera in macchina, come invece fanno ora. L’epidemia di assalti esplosivi ai bancomat ha ancora una volta dimostrato la necessità di intervenire.
Stando così le cose, ci sarebbe mancato altro che il Consiglio degli Stati ritenesse “evasa” la questione della chiusura notturna con il periodo di prova farlocco ed i successivi pretesti da tre e una cicca addotti per lasciare le frontiere perennemente spalancate.
Sicché, altro che “archiviare” – ovvero: metter via senza prete – la mozione Pantani. Non solo la mozione non va archiviata, ma va finalmente applicata. Ciò che non è mai avvenuto: la chiusura “in prova” ha coinvolto infatti solo tre valichi.
Costruiamo un bel MURO
Ovviamente, si può senz’altro concordare sul fatto che da sola la chiusura notturna dei valichi secondari non basta a garantire la sicurezza del Ticino. Ma è ovvio che la risposta a questa obiezione non può essere la rinuncia alla chiusura notturna. La risposta deve invece essere: si procede con le chiusure notturne ed in piùsi prendono anche altre misure. Si invoca sempre il “confine verde”. Concordiamo senz’altro che si debba intervenire anche a tal proposito. Quindi, per garantire la sicurezza del confine verde, cominciamo a costruire una bella BARRIERA come quella dell’Ungheria. Così creiamo anche lavoro per le imprese ticinesi!
Lorenzo Quadri