Senza vergogna! Accordo con l’UE: pontifica anche uno che ha cancellato 6000 impieghi
Prosegue lo scandaloso terrorismo di regime a sostegno dello sconcio accordo quadro istituzionale con l’UE! Ovvero, quell’accordo coloniale che comporterebbe:
- la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto della fallita UE;
- i giudici stranieri;
- l’applicazione in Svizzera della direttiva UE sulla cittadinanza (vale a dire: tutti i cittadini UE potranno immigrare in Svizzera ed attaccarsi senza remore alle mammelle del nostro stato sociale, mentre d’altro canto gli svizzerotti non potranno più espellere nessun delinquente straniero, se questo è un cittadino comunitario);
- la rottamazione delle misure accompagnatorie, alla faccia della protezione dei salari (vero $inistrati?).
A volere questa ennesima mostruosità, che è solo nell’interesse dell’UE e della grande economia, ma che sarà una catastrofe per la Svizzera, sono in prima linea il PLR ed il P$. Rappresentanti ticinesi compresi. Ricordarsene ai prossimi appuntamenti elettorali. Non solo a quello del 7 aprile, ma a tutti.
L’ennesimo alto papavero
Visto che sullo sconcio accordo quadro istituzionale il lavaggio del cervello è in atto da un pezzo, naturalmente accompagnato da dosi industriali di terrorismo di regime (la modalità è sempre la stessa), ecco che a ricattare gli svizzerotti, affinché calino le braghe e si mettano a 90 gradi davanti all’UE, arriva l’ennesimo alto papavero della casta: nel concreto l’ex CEO di Swisscom Jens Alder, attualmente direttore dell’azienda elettrica Alpiq. Il quale, ovviamente, non trova di meglio che strillare all’approvvigionamento elettrico a rischio se non si firma lo sconcio accordo quadro internazionale. Acciderba, nientemeno!
Terrorismo ridicolo
In altre parole, adesso spunta il buon Alder e addirittura minaccia che, se non si fa quello che vuole lui – e che vogliono i balivi di Bruxelles – ci saranno black out prolungati! Gli svizzerotti resteranno al buio, dovranno tornare ad accendere le candele e le lampade a petrolio! Dovranno scaldare con la stufa a legna! Jens, di tutto cuore: mavadaviaiciapp!
Qui qualcuno ha davvero passato il limite. Quali saranno le prossime “cagate pazzesche” (cit. Fantozzi) che ci toccherà sentire? Che senza l’accordo quadro un gigantesco meteorite si scontrerà con la Terra? Che se non firmiamo lo sconcio trattato coloniale, in Svizzera tornerà la peste bubbonica? Che arriveranno le 10 piaghe bibliche?
Il rottamatore di 6000 impieghi
Simili tentativi terroristici dimostrano che i fautori della capitolazione davanti alla fallita UE ormai hanno esaurito le cartucce. Per non parlare della credibilità: quella, è già a ramengo da un pezzo.
Di transenna, è il caso di ricordare che il buon Alder, che fu CEO di Swisscom dal 1998 al 2006 – per quale modesta paghetta da dumping? 1,8 milioni di Fr all’anno, come l’attuale direttore generale? – durante il suo periodo in carica riuscì nella bella impresa di cancellare 6000 posti di lavoro. Hai capito il Jens (che non ha freddo ai piedi)?
Il “working poor” Alder fu costretto a sloggiare quando il Consiglio federale, e nel concreto l’allora ministro di giustizia Christoph Blocher, vietò a Swisscom di acquistare l’irlandese Eircom, sconfessandone così il megalomane CEO.
Ora, ci pare evidente che non gettiamo nel water la sovranità nazionale e la nostra democrazia diretta per correre dietro alle fetecchiate di uno che ha cancellato 6000 posti di lavoro, e che quindi è responsabile di una vera e propria ecatombeoccupazionale. Però costui ha ancora il coraggio di montare in cattedra a calare lezioni! Proprio vero che la tolla di certi soggetti non conosce limiti!
Per colpa di chi?
Una cosa però va sottolineata. Alder ha gioco facile nell’evocare la dipendenza della Svizzera dall’ elettricità prodotta all’estero. Ma qual è una delle principali ragioni di questa dipendenza? L’avventata decisione politica di uscire dal nucleare. Una decisione che la partitocrazia prese nel 2011, in prossimità delle elezioni federali, calando le braghe davanti ai ricatti morali del populismo rossoverde.La catastrofe di Fukushima era recente; naturalmente venne cavalcata, alla grande e senza remore, dalla gauche caviar per i propri scopi di bottega. Sicché adesso, grazie a questi kompagni ambientalisti spalancatori di frontiere, noi svizzerotti siamo diventati ancora più ricattabili dai funzionarietti dell’UE. Ricordarsene alle prossime elezioni! Tanto più che questi sono poi gli stessi politicanti che vogliono lo sconcio accordo quadro istituzionale: $inistrati e PLR manina con il “tagliatore di teste” Jens Alder! Ma che meraviglia!
Ed inoltre, memori del precedente appena citato, evitiamo di ricascarci adesso che siamo in periodo di manifestazioni di piazza sul clima. Manifestazioni grondanti ideologia politikamente korrettissima dietro le quali, ma guarda un po’, ci sono tanti signori e signore che si fanno gli zebedej di platino; sia in soldoni che in termini di potere. E che se la ridono a bocca larga!
Intanto Hayek…
Va da sé che le improponibili fregnacce del buon Alder sugli svizzerotti al buio senza lo sconcio accordo quadro sono state ampiamente riprese dalla stampa di regime. Due settimane fa, per contro, uno dei più importanti imprenditori della Svizzera, Nicolas Hayek, ha invece dichiarato che NON dobbiamo farci ricattare dall’UE; che il mondo – specie quello globalizzato – è assai più grande della peraltro fallita Unione europea; ed in particolare il mercato mondiale è più grande di quello “comunitario”. Sicché, bisogna smetterla di capitolare sempre e comunque dicendo che “siamo e piccoli e deboli” e pertanto non abbiamo altra scelta (mantra del triciclo PLR-PPD-P$$). E se lo dice Hayek…
Povera Svizzera!
Certo che siamo davvero messi male: “grazie” alla partitocrazia spalancatrice di frontiere, ormai siamo ridotti al punto di prendere lezioni di svizzeritudine da un imprenditore di origine libanese. Pori nümm! E povera Confederella! Ma sappiamo chi ringraziare…
Inoltre, chissà come mai, l’inverecondo ricatto pro-Accordo quadro di Alder è stato ampiamente ripreso dalla sempre slinguazzante stampa di regime. Le dichiarazioni di Hayek, invece… silenziate!
E poi qualcuno ha ancora il coraggio di parlare di “informazione indipendente”? Si vede che il primo aprile è alle porte!
Lorenzo Quadri