Energia, Svizzera sempre più nella palta. Grazie, climatisti! Uscire dal nucleare? Follia
I climatisti ro$$overdi, il sedicente “centro” ormai costantemente a rimorchio della $inistra e – ça va sans dire – la disastrosa kompagna Simonetta Sommaruga (quella che va in giro a strillare che “La Terra brucia”, come una Gretina qualunque) stanno facendo schiantare il Paese direttamente contro il muro. E questo in un campo fondamentale come l’approvvigionamento energetico. Mica in questioni di dettaglio.
Tegola anticipata
Già dal prossimo inverno c’è da temere una penuria di energia elettrica. Ciò evidentemente avrebbe conseguenze disastrose sull’economia, peraltro già messa a dura prova dalla pandemia di stramaledetto virus cinese. L’aumento dei prezzi dell’energia provocato dalle note vicende geopolitiche e dall’effetto boomerang delle sanzioni contro la Russia causerà ulteriori fallimenti aziendali e licenziamenti.
Quindi la tegola arriverà ancora prima del 2025 di cui si parlava fino a qualche mese fa.
Decisione deleteria
Di recente l’associazione mantello Economiesuisse ha ammesso che il problema più urgente della Svizzera è l’approvvigionamento elettrico. (Sicché, tanto per una volta, anche il club dei manager stranieri delle multinazionali non parla della presunta necessità di svendere il paese alla fallita UE). La politichetta non fa che peggiorare il disastro energetico con le sue paturnie climatiste e – negli ultimi mesi – russofobe.
E soprattutto con la “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) dell’uscita dal nucleare.
Per quest’ultima deleteria decisione ideologica, presa a scopo elettorale sull’onda del populismo ro$$overde dopo l’incidente di Fukushima, possiamo ringraziare la Doris uregiatta, allora direttora del DATEC, e la partitocrazia.
Assurdità
Ricordiamo che in Svizzera l’atomo fornisce il 37% della produzione elettrica.
La popolazione elvetica approvò l’uscita dal nucleare oltre 5 anni fa. Nel frattempo però la situazione è molto cambiata. Adesso la casta non si accontenta più di rottamare il solo nucleare. Vuole abbandonare anche il gas ed il carbone. Pretendere che le energie rinnovabili possano sostituire sia il nucleare che le fonti fossili, non sta né in cielo né in terra.
La sola alternativa
L’eolico ed il solare dipendono, per ovvi motivi, dalle condizioni meteo. Per il solare ci vuole il sole (quindi, banalmente, di notte non produce: l’energia va immagazzinata di giorno). Per l’eolico serve il vento (e la Svizzera non è l’Olanda).
Le rinnovabili possono certamente contribuire alla copertura del fabbisogno, ma – questo lo dicono gli esperti – al massimo nella misura del 50%. Il resto della corrente va prodotto con fonti che siano sempre disponibili. Ciò è indispensabile per la stabilità del sistema.
Quindi, se il carbone non va bene perché emette CO2; se il gas non va bene perché, oltre ad emettere CO2, è pure russo (e pertanto la sortita della kompagna Simonetta sulla costruzione di nuove piccole centrali a gas è già da considerarsi rottamata), di alternativa ne rimane una sola: il nucleare.
Cultura dei divieti
In più, come sappiamo, ad ostacolare le fonti rinnovabili sono proprio gli ambientalisti: alzare le dighe “sa po’ mia”, costruirne di nuove neanche a parlarne, le pale eoliche deturpano il paesaggio, i grandi impianti solari idem, i pannelli solari non si possono mettere sui tetti degli edifici nei nuclei perché rovinano i beni culturali, eccetera eccetera. La $inistruccia si impantana nella sua stessa kultura dei divieti.
Gli hater dell’atomo, a corto di argomenti, pappagallano il mantra che ci vogliono decenni per costruire una centrale nucleare. Perché, forse che a costruire una centrale solare o un parco eolico si fa prima? Per non parlare di una diga…
Del resto, la Francia ha annunciato l’edificazione di 14 nuovi reattori nucleari, un paio dei quali a poche decine di chilometri da Ginevra. E noi spegniamo i nostri, rimanendo al buio?
In Germania…
La Germania a governo ro$$overde, malgrado massicci e decennali investimenti nel solare, ha dovuto comunque aumentare le centrali a carbone e perfino a petrolio (!). E – come rilevava nei giorni scorsi alla trasmissione radiofonica Modem (rete 1 RSI) una professoressa del Politecnico di Zurigo – negli Emirati arabi, dove il sole di sicuro non manca, si costruiscono centrali atomiche: qualche motivo ci sarà.
Dipendenti dalla Cina
Senza dimenticare che l’energia nucleare è quella che, a conti fatti, costa meno.
In più, la Cina detiene il monopolio della produzione di componenti di pannelli solari nonché di batterie per automobili elettriche. Sembra una barzelletta. L’Europa vuole uscire dalla dipendenza dal gas russo per rendersi dipendente dalla Cina? E se la Cina attaccherà militarmente Taiwan, i compagni di merende della NATO e la fallita UE decreteranno lo stop ai pannelli solari ed alla vendita di auto elettriche?
Fanno impennare i consumi
Se non c’è abbastanza elettricità per tutti, cosa bisogna fare? “Cominciare col contenere i consumi”, rispondono i $inistrati. Peccato che i ro$$overdi per primi vogliano fare l’esatto contrario. Quando si dice la coerenza! Infatti costoro sognano di elettrificare l’intero parco veicoli della Svizzera. Sia quello pubblico che quello privato. Vogliono rendere elettriche anche tutte le biciclette, malgrado queste, per loro natura, dovrebbero funzionare a pedali. Questo significa, ovviamente, incrementare in modo esponenziale il consumo di corrente.
Negli ultimi 13 anni, inoltre, la popolazione svizzera è aumentata di un milione di unità a seguito dell’immigrazione scriteriata. Quindi il consumo energetico aumenta.
Da buttare?
I $inistrati vengono poi a cianciare che bisogna “ridurre gli sprechi”. Ad esempio sostituendo i vecchi apparecchi elettrici particolarmente energivori. Ah, ecco: quindi adesso dovremmo buttare via, oltretutto inquinando, degli apparecchi che funzionano benissimo. Tra un po’ i kompagnuzzi verranno a dirci che non si può più usare l’aspirapolvere, ma bisogna passare la scopa; che non si può più usare la lavastoviglie, bisogna lavare i piatti a mano; che non si può più usare la lavatrice, bisogna fare il bucato a mano. A simili esortazioni, ovviamente, si risponderà con un sentito Vaffa.
Ovviamente i ro$$overdi, per finanziare il rimpiazzo di vecchi apparecchi elettrici a consumo elevato, vogliono inventarsi nuovi sussidi pubblici, con i soldi degli altri. Sempre con i soldi degli altri vogliono finanziare la sostituzione dei riscaldamenti elettrici che consumano molta corrente. Ancora con i soldi degli altri farneticano di indennizzare (?) le aziende che non disporranno di energia sufficiente per colpa delle LORO politiche.
Verso il razionamento
Ben presto i climatisti cominceranno a predicare il razionamento. Quindi – ed è già programmato – ci verranno a dire quanti gradi al massimo possiamo avere in casa inverno, quando possiamo accendere il riscaldamento e quando saremo obbligati a spegnerlo, quanta acqua calda possiamo consumare (al massimo una doccia alla settimana?) e avanti con le prescrizioni da dittatura comunista: perché tale è la natura dei Verdi-anguria.
E tutto questo per delle paturnie ideologiche contro l’atomo ? Ma stiamo busciando? L’uscita dal nucleare semplicemente non ce la possiamo permettere. L’Europa non se la può permettere, non solo la Svizzera. Quindi, avanti con i nuovi reattori!
Lorenzo Quadri