Caso asilo, delinquenti stranieri violenti, immigrazione incontrollata e buonismo
Nel Mendrisiotto, ed in particolare a Chiasso, la situazione si fa sempre più insostenibile a seguito del caos asilo. Arrivano qui frotte di delinquenti magrebini, alcuni con precedenti penali per reati gravi o addirittura per terrorismo. Ovviamente questa foffa non crea problemi solo nei centri d’accoglienza, ma anche sul territorio. Gli interventi di ambulanze e polizia sono all’ordine del giorno. Però la partitocrazia spalancatrice di frontiere, invece che a BLINDARE I CONFINI ed a fare repulisti, si preoccupa dell’”accettanza” dei finti rifugiati tra la popolazione locale! Ma sa po’?
Picchiatori nel Canton Vaud
Sempre sul tema della delinquenza d’importazione: è noto che il 90% degli ospiti dell’Hotel Farera è composto da stranieri. Però non lo si può dire, perché è “razzismo”.
Nei giorni scorsi si è saputo della denuncia, al ministero pubblico del Canton Vaud, di 13 giovani di età compresa tra i 16 ed i 26 anni i quali, in branco, si divertivano ad aggredire persone a caso, ferendole e rubando oggetti personali, come telefoni o portafogli. Guarda caso, la maggioranza dell’ “allegra combriccola” di picchiatori per hobby era composta da stranieri in arrivo da “altre culture”. Alcuni di essi vengono indicati come “svizzeri” nella comunicazione ufficiale; naturalmente senza indicare se si tratta di beneficiari di naturalizzazioni facili, cosa che appare alquanto probabile (per non dire sicura).
La polveriera francese
Nelle scorse settimane, come sappiamo, la Francia è stata teatro di violenze e devastazioni dopo che un teppista minorenne di ascendenza algerina, che viaggiava senza patente su un’auto rubata, è stato ucciso dalla polizia mentre tentava di forzare un posto di blocco. L’evento ha dato il là a violenze e saccheggi al grido di “Allah Akbar”, ovviamente opera di migranti non integrati e non integrabili. Alcuni di loro sono nati in Francia, a conferma che – piaccia o non piaccia ai fautori dello ius soli – il luogo di nascita non garantisce l’integrazione. Evidentemente, a questi delinquenti non importava un tubo del ragazzo morto; a loro interessava solo cogliere l’occasione per rubare e per dare sfogo al proprio odio verso il paese che li ospita, e in molti casi li mantiene. Qualche giorno dopo, anche Losanna è stata marginalmente coinvolta dai disordini. E anche in quell’occasionei facinorosi fermati erano tutti stranieri.
No a 10 milioni di abitanti
E’ quindi evidente che esiste un problema di immigrazione, che vadunque limitata. Gli stranieri che delinquono vanno allontanati dal Paese senza se né ma.
Del resto la prospettiva di una Svizzera con 10 milioni di abitanti – il che vuol dire un milione di stranieri in più rispetto ad oggi – è insostenibile già sotto il profilo della coesione sociale. Questo senza volersi addentrare in tutti i problemi che gli eccessi migratori portano con sé, in praticamente ogni ambito del vivere: dalla sicurezza al mercato del lavoro, dalla spesa sociale al consumo energetico, dall’inquinamento alla cementificazione, dal carico delle infrastrutture sanitarie al livello scolastico. Sicché, tutti a firmare l’iniziativa popolare “No ad una Svizzera di 10 milioni di abitanti”!
Commissioni ridicole
Le sommosse in Francia, pronte ad esplodere ad ogni pretesto, sono la conseguenza dell’immigrazione incontrollata e delle mancate espulsioni. Non vogliamo che la Svizzera finisca allo stesso modo. Eppure la casta, per motivi ideologici, resta attaccata come una cozza allo scoglio alla sua fallimentare politica delle frontiere spalancate. Per non farsi mancare niente, a Berna ci sono pure fiabeschi gremi quali la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT). Già il fatto che in Svizzera esista una simile Commissione (quanto ci costa?) fa ridere i gallinacei: come se il nostro fosse un Paese dove si pratica la tortura! Ma stiamo busciando? La dimostrazione che i membri della CNPT sono lì ad inventarsi il “lavoro” è arrivata nei giorni scorsi. Nel suo rapporto annuale, la Commissione ha infatti denunciato l’uso di manette e cavigliere negli aeroporti per i rinvii coatti di stranieri. Ah, ecco. Dunque ammanettare persone recalcitranti, che resistono con la forza, sarebbe “tortura”. Ma su che mondo vivono i tamberla della CNPT?
Ad essere inaccettabili non sono “le pratiche di rimpatrio della polizia”; inaccettabile è invece il numero dei rimpatri, che è scandalosamente basso! Troppa foffa d’importazione rimane qui a fare disastri!
Prossimamente infinocchiati?
Ciliegina sulla torta. Come noto il governicchio federale (“medico italiano” del PLR in primis) ancora sogna di concludere uno sconcio accordo quadro istituzionale “2.0” con la fallita UE. Accordo che – oltre alla ripresa automatica del diritto europeo ed ai giudici stranieri – prevede anche l’applicazione in Svizzera della direttiva sulla cittadinanza: la quale renderebbe impossibile espellere uno straniero che delinque o che è in assistenza, se questi è cittadino della DisUnione. Ebbene, Bruxelles ha comunicato che la tabella di marcia delle trattative tra Confederella ed eurobalivi verrà stabilita dopo le elezioni federali di ottobre. Capita l’antifona? Fino alle votazioni non succederà niente di rilevante, per non nuocere ai risultati elettorali della partitocrazia eurolecchina. Dopodiché, passata la festa, gabbato lo santo: gli svizzerotti verranno infinocchiati e il Paese svenduto a Bruxelles!
Morale: per evitare brutte sorprese, in ottobre NON votate per la partitocrazia cameriera dell’UE!
#votalegaoleuropatifrega
Lorenzo Quadri