Addio ad un vero signore. Mancherà alla Lega, ai luganesi ed a tutto il Ticino

Sono passate due settimane e mezzo da quello sciagurato mercoledì 11 agosto che ci ha portato via per sempre Marco Borradori. Eppure ancora si fatica a capacitarsi che possa essere successo davvero.

La grande commozione collettiva, le spontanee manifestazioni di affetto che hanno seguito la scomparsa di colui che davvero è stato il sindaco di tutti non hanno precedenti in Ticino, ma neppure in Svizzera. Marco era apprezzato trasversalmente, al di là delle posizioni politiche, per quello che era: disponibile all’ascolto, sempre presente, un vero signore che ha attraversato da protagonista tre decenni di politica ticinese.

Marco mancherà alla Lega, a Lugano ed al Ticino tutto. Mancherà a chi ha avuto il privilegio di conoscerlo personalmente e di percorrere un pezzo di strada assieme a lui. E mancherà anche a tutti quelli che non l’hanno conosciuto direttamente, ma per i quali rappresentava comunque una presenza familiare e positiva. Il garbo di Marco, la sua propensione alla mediazione, non significano ovviamente che non avesse delle posizioni proprie, che sapeva difendere anche con molta durezza.

Di certo le ultime vicissitudini della politica luganese, il trattamento vergognoso che gli avevano riservato soldatini e giornalai $inistrati e radikalchic, avevano amareggiato Marco. E’stato pertanto uno spettacolo indecoroso vedere chi, fino all’ultimo, gli aveva spalato tonnellate di palta addosso, blaterare davanti alle telecamere e presentarsi alla camera ardente ed alle esequie facendo la faccia contrita. Nemmeno il buonsenso di tacere e di stare a casa hanno avuto, certi personaggetti. Del resto,la dignità non si compra al supermercato.

Lorenzo Quadri

A pagina 10