Dagli 007 contro il turismo del rüt al bidone Via Sicura, la casta ha perso la bussola
Storica (per chi si accontenta) sentenza del Tram, Tribunale amministrativo cantonale, sul tema “fetidi balzelli sul sacco del rüt”. Nelle scorse settimane, un cittadino è stato multato con la gravissima accusa di aver abbandonato un sacco dei rifiuti non ufficiale nell’apposita piazza di raccolta. La contravvenzione si basa sul fatto che aprendo il sacco abusivo è stato scoperto un ritaglio di giornale su cui figurava l’indirizzo del multato. Il quale ha però sempre negato di aver commesso il gravissimo (?) reato.
Ebbene, la corte – sconfessando sia il municipio che il Consiglio di Stato – ha stabilito che il ritrovamento del pezzo di giornale non è affatto una prova sufficiente per stabilire la colpevolezza dell’insorgente; tanto più che si trattava di un quotidiano risalente ad 8 mesi prima. Il Tram ha rilevato che la carta di giornale viene spesso utilizzata per altri scopi. Mettiamo ad esempio che la persona multata abbia utilizzato il vecchio giornale per imballare un oggetto che ha consegnato ad una terza persona, il quale potrebbe a sua volta averlo riciclato…
Già che siamo in tema
Sicché i comuni che con la massima goduria ordinano ai propri operai di frugare nei sacchi della monnezza del colore sbagliato alla ricerca del pericoloso delinquente che ha osato evadere il fetido balzello, sappiano che non è poi così facile appioppare responsabilità e multe.
Già che siamo in tema, sarebbe interessante sapere quanti e quali comuni per anni hanno fatto pagare ai propri abitanti dei sacchi del pattume troppo cari, arrivando così ad una copertura dei costi di raccolta e smaltimento rifiuti superiori al 100%, e quindi facendo abusivamente cassetta a spese dei cittadini.
Certo che la caccia alle streghe ai danni di chi usa sacchi della spazzatura non ufficiali ben ci fa comprendere come da un lato ci si accanisca nei confronti dei cittadini “normali”; mentre dall’altro, per i veri delinquenti – magari stranieri – siamo il Paese del Bengodi.
Alcuni esempi:
- Automobilisti criminalizzati con la ciofeca Via Sicura, a seguito della quale un eccesso di velocità senza conseguenze pratiche viene sanzionato più durante di una rapina. In più, Via Sicura ci ha pure regalato la triste saga dei medici del traffico in arrivo dal Belpaese che si fanno gli attributi di platino a spese degli automobilisti svizzerotti. Domandina facile-facile: chi ha voluto Via Sicura? Forse il solito triciclo PLR-PPD-P$$?
- Cittadini trattati come delinquenti per il gravissimo crimine di presunto utilizzo di un sacco del rüt non ufficiale (evasione del fetido balzello): tra un po’ si cercheranno le impronte digitali sui rifiuti per risalire al colpevole? A maggior ragione se i ritagli di giornale rinvenuti nell’immondizia non vengono considerati delle prove sufficienti…
- E qui viene il bello (si fa per dire). Per chi commette reati veri: buonismo-coglionismo, pene sospese condizionalmente e – va da sé – se il criminale è straniero, arrampicate sui vetri dei legulei dei tribunali per sventarne l’espulsione dalla Svuzzera, alla faccia della volontà popolare e dei disposti costituzionali. Infatti solo la metà dei delinquenti stranieri che, in base alla legge, dovrebbero venire espulsi, poi lo sono per davvero. Per gli altri, i giudici del triciclo trovano scuse per non procedere. Ed in futuro con tutta probabilità le cose andranno anche peggio. Con lo sconcio accordo quadro istituzionale che il triciclo PLR-PPD-P$$ smania per sottoscrivere, ci verrà imposta anche la direttiva UE sulla cittadinanza. Di conseguenza, non potremo più rimandare al natìo paesello nessun criminale straniero, se questo è un cittadino della DisUnione europea. Grazie partitocrazia!
Avanti così che andiamo bene…
Lorenzo Quadri