Vergogna $ocialista: la kompagna Simonetta prende a pesci in faccia la volontà popolare
Inoltre: come si immagina di elettrificare milioni di veicoli, se non c’è l’energia per farli funzionare?
E ti pareva! Come da consolidata tradizione $ocialista, la disastrosa direttora del DATEC kompagna Simonetta Sommaruga se ne impipa della volontà popolare sgradita. Ciò che i cittadini hanno buttato fuori dalla porta in votazione, viene fatto rientrare dalla finestra. A maggior ragione quando il tema è l’isterismo climatico, diventato il nuovo mantra dei $inistrati. Del resto, la Simonetta partecipava alle manifestazioni degli ecotalebani senza che nessuno facesse un cip; altro che la maglietta di Ueli Maurer… Ah già, ma lei è di $inistra, quindi si può permettere tutto.
Legge asfaltata, eppure…
Il 13 giugno scorso, con grande scorno della kompagna Simonetta, la nuova legge sul CO2 è stata asfaltata in votazione popolare. “La più grande sconfitta di Sommaruga” hanno osservato alcuni commentatori. Altrove un politicante, confrontato con un simile smacco, penserebbe a mollare la cadrega. Non certo un $ocialista. E non certo a Berna. Sotto le cupole federali, per l’ennesima volta, la volontà popolare viene calpestata senza remore. Il 13 giugno il popolo ha detto che non vuole venire tartassato in tempo di crisi nera con la scusa del clima; tanto più che la Svizzera produce meno dell’uno per MILLE delle emissioni globali di CO2, ovvero un quantitativo del tutto irrilevante. Tre settimane dopo, la kompagna Simonetta ha annunciato che a partire dal 1° gennaio 2022 la tassa sul CO2 verrà aumentata dagli attuali 96 a 120 Fr/t (ricordiamo che in taluni paesi UE il balzello ammonta a pochi euro). Ovvero un salasso del 25%. Alla faccia! Cittadini per l’ennesima volta truffati dai ro$$overdi!
Mani nelle tasche
E la farsa continua: nei giorni scorsi la kompagna Simonetta ha reso noto che il $uo Dipartimento presenterà entro la fine dell’anno una nuova legge sul CO2, in sostituzione di quella rottamata dagli elettori. La nuova versione, precisa la ministra ro$$a, “non conterrà nuove tasse”. Appunto: non conterrà nuove tasse, ma aumenterà quelle esistenti! Mani nelle tasche dei cittadini, sempre e comunque!
Mobilità elettrica?
Oltre che sui balzelli, la ministra del “devono entrare tutti” punta sulla mobilità elettrica. Anche in questo caso, si tratta di un bluff. La $inistra è contro le automobili in generale, elettriche o meno poco importa. Infatti vuole cancellare i posteggi e rendere più cari quelli superstiti, inasprire le sanzioni ai danni dei conducenti, introdurre ostacoli e divieti di ogni sorta. Queste misure toccano tutte le automobili, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato. Senza poi dimenticare che i balzelli sulla benzina (una parte di essi) servono a finanziare le strade nazionali. Anche le auto elettriche usano le autostrade. Però non le finanziano, visto che non consumano benzina. Quindi prima o poi, più prima che poi, anche sulle vetture elettriche si abbatterà la furia tassaiola. Del resto, lo aveva già annunciato la predecessora di Sommaruga al DATEC, ovvero la Doris uregiatta.
Impossibile abbandonare l’atomo
Altro dettaglio: come dice il nome, le automobili elettriche hanno bisogno di elettricità. E questa non cresce sugli alberi. Bisogna produrla. Però i populisti ro$$overdi, gli stessi che puntano sulla mobilità elettrica, hanno imposto (col ricatto morale) l’uscita dal nucleare, sdoganata dalla sopra citata Doris. Uscire dal nucleare significa gettare nel water il 40% dell’energia attualmente prodotta in Svizzera. L’ammanco non si recupera di certo né con i pannelli solari, né con le pale eoliche (tra l’altro avversate proprio dagli ecologisti, poiché pericolose per gli uccelli e paesaggisticamente deturpanti). Certo che questi $inistrati sono dei geni: prima decurtano la disponibilità di elettricità in Svizzera, col rischio di farci tornare tutti alle lampade a petrolio. Poi però pretendono di elettrificare milioni di veicoli. Cari populisti ro$$overdi, come recitava un vecchio spot: o il soldino, o il panino!
E’ quindi evidente, a maggior ragione se si vuole la mobilità elettrica, che non solo la durata di vita delle attuali centrali nucleari va prolungata, ma occorre costruirne una nuova, come giustamente chiesto dalla consigliera nazionale Udc Magdalena Martullo Blocher.
Lorenzo Quadri