I delinquenti climatici che bloccano le strade non hanno uno straccio di giustificazione
Proseguono le prodezze – si fa per dire – dei fankazzisti climatici. Che, in effetti, sono dei delinquenti: commettono dei reati penali. La loro scusante (?) secondo cui “non ci sarebbe più tempo” per il rispetto della legge è uno scandalo. Ma naturalmente i politicanti $inistrati, quelli che si sciacquano la bocca con la legalità, non hanno nulla da dire. Se la tesi del “non c’è più tempo per rispettare la legge” avesse una qualche fondatezza (ma non l’ha) la si potrebbe allora applicare a piacimento, negli ambiti più svariati.
Ad esempio: in Ticino l’unica vera emergenza è quella occupazionale. Sarebbe pertanto legittimo bloccare le autostrade non già per il clima, bensì per ostacolare l’arrivo di 80mila frontalieri. C’è un problema: per la casta, e per i legulei della medesima incadregati nei tribunali, il climatismo isterico è un motivo onorevole; la tutela del mercato del lavoro ticinese – e quindi del futuro di questo sfigatissimo Cantone – invece no. Sull’impatto ambientale dell’esplosione del frontalierato i climatisti non hanno nulla da dire. Già, perché i ro$$overdi sono spalancatori di frontiere.
Il Grand-Pont di Losanna
Ad inizio dicembre a Losanna è stato riaperto il Grand-Pont, asse stradale centrale chiuso per lavori da gennaio. E dei militanti (?) ecologisti hanno pensato bene di bloccarlo subito, il giorno stesso della riapertura. A loro dire, il municipio cittadino avrebbe dovuto “approfittare della chiusura del viadotto” (sic!) per poi riaprirlo soltanto al transito pedonale e semmai ai mezzi pubblici. Questi Verdi-anguria vogliono dunque raggiungere i propri scopi con l’illegalità e anche con l’inganno. I cittadini vanno truffati. Messi davanti al fatto compiuto. Che miseria.
Intervistata dalla stampa, la manifestante squinternata di turno non si fa problemi nel dichiarare che necessitare dell’automobile per andare al lavoro è “un’abitudine nefasta per il pianeta, che va sotterrata”. Per questi $inistrati – che sognano di introdurre una dittatura di stampo cinese in nome del clima dopo aver fatto le prove generali con il covid – verosimilmente anche lavorare è “un’abitudine nefasta”. Loro vorrebbero mettersi a carico del contribuente tramite un reddito di cittadinanza in stile italico.
Non contenti di bloccare i principali assi stradali, i delinquenti climatici se la prendono – ma era prevedibile – anche con il traffico aereo. Giovedì ad esempio hanno bloccato l’aeroporto di Monaco di Baviera, incrostandosi sulla pista d’atterraggio. Qualche emulo beota spunterà certamente anche alle nostre latitudini.
Gli istigatori
Occorre evidenziare una cosa. Ad aizzare la delinquenza climatica – e l’invereconda tesi giustificativa del “non c’è più tempo per rispettare la legge” – sono anche i politicanti ro$$overdi che vanno in giro a strillare “La Terra brucia”. A partire dalla ex direttora del DATEC kompagna Simonetta “Penuria” Sommaruga, P$. Idem dicasi per i giornalai climatisti.
Venissero commessi atti delinquenziali in nome di posizioni di “destra”, la partitocrazia (kompagnuzz* in primis) e la stampa di regime starebbero già starnazzando al massimo dei decibel. Qui invece si tratta di posizioni $inistrate, sicché va tutto bene. E i delinquenti climatici vengono descritti con la compiacente dicitura di “attivisti”. Fossero di destra, verrebbero definiti “fascisti”.
Nuovo flop
Sulle prime, politicanti e giornalai ro$$overdi (a cominciare da quelli di cosiddetto servizio pubblico) hanno cercato di giustificare i delinquenti climatici con la monumentale fregnaccia dello “stato di necessità”. Tentativo miseramente fallito. Adesso ci provano con la “disubbidienza civile”: la quale – ça va sans dire – va bene solo se arriva da $inistra (vedi sopra). Ma vengono di nuovo asfaltati. A fornire il catrame è Marcel Niggli, professore di diritto penale e di filosofia del diritto presso l’Università di Friburgo. Il quale, dalle colonne della NZZ, parla chiaro. “Non si può invocare la disubbidienza civile, perché questa può essere esercitata solo nei confronti di qualcuno a cui si deve ubbidienza (…). Non basta affermare di combattere per una causa giusta per sdoganare azioni illegali: chiunque potrebbe farlo. Oggi la scusa è il clima, perché un domani non potrebbero esserlo ideali di estrema destra?”. Poi, il paragone inquietante: “La Repubblica di Weimar fallì (venendo sostituita dal nazismo) perché tutti pensavano che solo l’illegalità e le violenze servissero a qualcosa”.
Severità almeno pari a…
Altro che reggere la coda ai delinquenti climatici! Costoro, con i loro blocchi stradali, commettono reati penali. Anche gravi. Creano un pericolo per la vita e l’integrità fisica delle persone: ambulanze, polizia, pompieri, eccetera non riescono ad arrivare a destinazione. Quindi, vanno puniti con una severità almeno pari a quella che viene applicata agli sfigati automobilisti tramite il bidone “Via Sicura”. Servono condanne esemplari!
Lorenzo Quadri