Delinquenti stranieri: il TF si inventa fregnacce per non espellere nessuno!
Ma come, il Consiglio federale e la partitocrazia non ci avevano promesso che con la nuova legge il numero delle espulsioni di delinquenti stranieri sarebbe aumentato di 8 volte? Invece…
Ma guarda un po’, il Tribunale federale ci delizia con un’altra sentenza-scandalo in materia di espulsione, o piuttosto di non-espulsione, di delinquenti stranieri. Protagonista un pluripregiudicato serbo di 29 anni residente in quel di Basilea campagna. Al bravo giovane “non patrizio” sono state inflitte sull’arco di pochi anni diverse condanne, di cui l’ultima, nel 2014, di quattro anni e mezzo per reati in materia di stupefacenti, lesioni personali gravi, sequestro e rapimento. Apperò! Non è proprio un ladro di ciliegie al mercato, questo signore. Sposato ad una donna con la doppia cittadinanza svizzera e bosniaca, il serbo ha avuto un figlio l’anno scorso.
Ma come, i giovani stranieri che delinquono non dovevano essere tutta una balla della Lega populista e razzista?
Ce li teniamo tutti!
Eppure, in barba all’allucinante sequela di reati commessi, che ne rendono evidente la pericolosità pubblica, il serbo 29enne non verrà espulso. Malgrado la Segreteria di Stato della Migrazione (SEM) – posta sotto il Dipartimento della kompagna Sommaruga! Quindi poco sospetta di razzismo e fascismo – ne chieda l’allontanamento dalla Svizzera. L’ennesimo delinquente straniero ce lo terremo (o meglio, i basilesi se lo terranno) in casa grazie al Tribunale federale. L’ “alta” Corte, a maggioranza – risicata (3 a 2) ma pur sempre a maggioranza – ha risposto picche alle richieste della SEM. Niente espulsione, dunque. Perché? Ma perché il delinquente serbo sarebbe “cambiato”, “redento”, “fulminato sulla via di Damasco” (altro che su quella per Belgrado). E anche perché – udite udite – espellerlo significherebbe separarlo dalla famiglia.
Ecco dunque l’ennesima infornata di fregnacce per tenere in Svizzera tutti i delinquenti stranieri e non mandarne via nemmeno uno!
Soldatini di quali partiti?
Alle improvvise redenzioni ci crediamo assai poco. E quanto alla separazione dalla famiglia, è chiaramente un pretesto, visto che moglie e figlio (di un anno) possono benissimo seguire l’uomo in Serbia, tanto più che la moglie ha pure la cittadinanza bosniaca, quindi non veniteci a raccontare storielle su presunte “radici” nel nostro paese; naturalmente radici di comodo. Non c’è scritto da nessuna parte che le famiglie straniere devono essere riunite tutte in Svizzera. Inoltre, magari il bravo giovane “non patrizio” alla famiglia doveva pensarci prima di mettersi a delinquere. E com’è che il matrimonio con una donna con anche il passaporto rosso e il figlio sono arrivati quando la procedura d’espulsione era per lo meno prevedibile, se non già in corso? Non sarà che…?
Ma i tre giudici federali che hanno deciso contro l’espulsione, sono soldatini di quali partiti? Sarebbe interessante saperlo, tanto per curiosità.
Le promesse di febbraio
Facciamo un piccolo salto indietro nel tempo di qualche mese e torniamo al febbraio scorso. Il 25 febbraio il popolo svizzero venne chiamato alle urne per votare sull’iniziativa d’attuazione, quella che chiedeva di finalmente “attuare” quanto votato dal popolo già nel novembre 2010, ma rimasto lettera morta: ossia l’espulsione certa e sistematica dei delinquenti stranieri.
Anche a proposito di espulsione di delinquenti stranieri, la legge votata dalla maggioranza del parlamento annacqua alla grande la volontà dei cittadini (non siamo ancora ai livelli del compromesso-ciofeca sul 9 febbraio ma comunque…). Infatti fornisce al giudice una pletora di scappatoie per non espellere. E quindi per permettere a criminali stranieri di rimanere in Svizzera in nome del buonismo-coglionismo e del devono entrare (ed, ovviamente, restare) tutti. L’iniziativa d’attuazione chiedeva invece che, per una ben precisa lista di reati gravi, l’espulsione dello straniero resosene colpevole fosse obbligatoria, senza trucco né inganno. Ma l’iniziativa, come sappiamo, venne respinta in votazione popolare a seguito di una campagna denigratoria senza precedenti messa in campo dall’élite spalancatrice di frontiere (altro che dalla “società civile”, come blaterava qualcuno).
Sempre più paese del Bengodi
Il Consiglio federale e la partitocrazia, per affossare l’iniziativa d’attuazione, promisero durante la campagna di votazione che, con la nuova legge sugli stranieri approvata dalla maggioranza del parlamento, le espulsioni di delinquenti stranieri sarebbero passate dalle attuali 500 a 4000 all’anno. La sciagurata decisione del Tribunale federale sul caso del criminale serbo ben dimostra che si trattava, come sempre, di balle di fra’ Luca per infinocchiare gli svizzerotti. Altro che moltiplicazione per 8 del numero delle espulsioni. I delinquenti stranieri ce li terremo tutti, proprio come ora. Jihadisti compresi, visto che vengono condannati a pene-barzelletta.
Ce li terremo tutti perché, come hanno fatto nel caso del serbo – che fa giurisprudenza – anche in tutte le altre vicende analoghe i giudici buonisti produrranno i pretesti più inverosimili per “non espellere”.
Avanti così, Svizzera sempre più paese del Bengodi per tutta la foffa d’importazione. Poi ci si chiede come mai la credibilità delle istituzioni è in caduta libera…
Lorenzo Quadri