Vergogna CARP: il festival delle attenuanti farlocche per assolvere di fatto Bosia Mirra
Ma allora i nostri vecchi avevano ragione quando dicevano che: “i legg ed i prisòn, i è dumà par i cojon”!
Ma guarda un po’! Allora il Mattino populista e razzista aveva ragione; o comunque, è arrivato assai vicino alla verità!
Domenica scorsa, da queste colonne, sottolineavamo come la tempistica – dilatata oltre ogni decenza – dell’emissione della sentenza nei confronti dell’ex deputata P$ Lisa Bosia Mirra fosse oltremodo sospetta. Ed infatti…
Ci avevamo preso
Il processo a Bosia Mirra davanti alla CARP (Camera di appello e di revisione penale), con presidenta P$ (kompagna Giovanna Roggero Will), si è infatti tenuto ad inizio settembre. I fatti – noti a tutti, per cui non stiamo qui a ripeterli… – erano acclarati ed ammessi. Una decisione sarebbe stata possibile nel giro di due giorni: l’istanza precedente, ovvero il giudice Siro Quadri, non ci ha messo molto di più.
Invece le settimane passavano inesorabili, ma la CARP non partoriva. Citus mutus! Da qui la supposizione del Mattino: i tempi si allungano perché qualcuno si sta arrampicando sui vetri alla ricerca di pretesti per assolvere la kompagna-passatrice.
Ed infatti, ci avevamo preso!
Arrampicate sui vetri
La tesi della difesa di Bosia Mirra era, in sostanza, la seguente. 1) La kompagna ex deputata ha fatto entrare in Svizzera finti rifugiati che si trovavano a Como; 2) Svizzera e Belpaese sono parte dello spazio Schengen; 3) di conseguenza non ci può essere immigrazione clandestina – e quindi nemmeno favoreggiamento della medesima – visto che il confine tra Svizzera ed Italia è diventato inesistente causa Schengen.
Evidentemente, la CARP non ha trovato uno straccio di accademico, nemmeno nella libera università di Timbuctù (ammesso che esista), disposto a certificare una simile, monumentale fregnaccia. Quindi, la Corte ha dovuto fare ricorso ad arrampicate sui vetri alternative. Nel concreto, ad attenuanti farlocche il cui obiettivo è quello di minimizzare la pena inflitta all’ex deputata P$ a livelli ridicoli: praticamente un azzeramento!
La pena pecuniaria, sospesa condizionalmente, è stata così ridotta da 8’800 a 2’200 Fr, mentre la multa da 1000 Fr è stata annullata. Di conseguenza Bosia Mirra, che ha ripetutamente violato la Legge sugli stranieri facendo entrare a più riprese in Svizzera dei finti rifugiati, non pagherà un centesimo! Per contro, lo sfigato automobilista che ha lasciato scadere il parcheggio, paga eccome!
Ma allora i nostri vecchi avevano ragione quando dicevano che: “i legg ed i prisòn, i è dumà par i cojon”!
Attenuanti farlocche
Le attenuanti escogitate dalla Corte per mandare l’ex parlamentare $ocialista praticamente esente da pena sono desolanti.
Si spazia da un asserito born out dell’imputata (da quando in qua è penalmente rilevante? Mica stiamo parlando di scemata responsabilità…) alla storiella della campagna denigratoria via social (?) cui Bosia Mirra sarebbe stata esposta e che, secondo la CARP, fungerebbe da parziale espiazione della pena! Qui siamo oltre il ridicolo. Probabilmente è la prima volta nella storia del diritto che l’attenuante dei “social” entra in una sentenza: cosa non si inventano i magistrati $inistrati smaniosi di pilotare la giustizia (?) in barba alla legge! Nel caso concreto, alla Legge sugli stranieri, che le “toghe ro$$e” vogliono rottamare a colpi di giurisprudenza perché “non piace” all’aera politica di riferimento! Pori nümm!
L’intenzione della Corte è dunque manifesta: giungere, a colpi di giurisprudenza, alla legalizzazione de facto (contro la legge) dell’immigrazione clandestina e di chi la favorisce: “Devono entrare tutti”! “Immigrare è un diritto umano”!
Ricordiamo per l’ennesima volta che i finti rifugiati che Bosia Mirra ha fatto entrare in Svizzera non si trovavano in Siria sotto le bombe, bensì a COMO!
Naturalmente gli spalancatori di frontiere, davanti alla decisione della CARP, esultano. A partire dal sedicente Osservatorio sui diritti umani, che poi altro non è che un anonimo sito internet. Però viene citato acriticamente dai giornalai come se si trattasse di un oracolo.
Caos asilo
La sentenza politica della CARP a favore di Bosia Mirra e dell’immigrazione clandestina deve preoccupare anche per un altro motivo. Come sappiamo, il nuovo governo non eletto del Belpaese – uno dei più a $inistra della storia della Repubblica – ha riaperto i porti ai passatori delle ONG. Ed è evidente che depenalizzare chi favorisce l’immigrazione clandestina dall’Italia verso la Svizzera significa fomentare il caos asilo in Ticino! Il rischio di un nuovo assalto alla diligenza è concreto. In quel caso, i finti rifugiati con lo smartphone li ospiteranno i giudici della CARP a casa loro?
Lorenzo Quadri