In Ticino ci sono ogni giorno almeno 180mila stranieri, forse un tantino troppi?
E ti pareva! Le ultime statistiche indicano, per l’ennesima volta, che l’immigrazione in questo sempre meno ridente Cantone è del tutto fuori controllo. La popolazione “ticinese” cresce, ma solo per l’immigrazione. Nel senso che i ticinesi diminuiscono, gli stranieri aumentano (sia per immigrazione che per saldo demografico) col risultato che il numero complessivo di abitanti aumenta. La percentuale di stranieri in Ticino è oggi del 28,1%. Ovvero quasi del 30%. E dire che nel 1970 l’iniziativa Schwarzenbach proponeva di fissare il tetto massimo della popolazione straniera in Svizzera al 10%…
Senza contare che, come già detto a più riprese, nelle statistiche non figurano i naturalizzati di fresco. Si sa per contro – anche se il dato è quello del 2015 – che in Ticino i titolari di doppi (o tripli) passaporti sono quasi 60mila, ossia il 27.3% degli svizzeri. Un dato che è secondo solo a quello di Ginevra. Poco ma sicuro che il numero è nel frattempo cresciuto.
Se aggiungiamo i frontalieri…
Ai 100mila stranieri di cui sopra vanno poi aggiunti i 65’500 frontalieri. Almeno 30-35mila di loro non colmano nessuna “lacuna” nell’offerta di manodopera locale (in primis quelli che lavorano nel terziario). Quindi sono “in esubero”.
I titolari di permessi G non risiedono in Ticino. Però vi entrano tutti i giorni. Notoriamente uno per macchina. Se poi aggiungiamo anche le svariate migliaia di padroncini, distaccati eccetera, arriviamo tranquillamente ad una presenza quotidiana di 180mila stranieri nel nostro ridente Cantone! Forse un “tantinello” troppi? E poi qualche spalancatore di frontiere del piffero ha ancora il coraggio di accusare i ticinesi di essere chiusi e razzisti? Magari il problema è invece che i galoppini della fallimentare libera circolazione (partitocrazia, stampa di regime, intellettualini da tre e una cicca,…) stanno tirando un po’ troppo la corda con la fregnaccia della libera circolazione intoccabile perché bisogna ubbidire ai padroni di Bruxelles!
I ticinesi sono stufi, non “razzisti”
I ticinesi non sono né razzisti né xenofobi. Ma sono stufi di vedersi sempre più costretti verso il destino degli indiani nelle riserve da una casta partitocratica che arriva al punto di tradire perfino le votazioni popolari. Che il troppo stroppia lo si sa da secoli. E questo vale, ovviamente, anche per l’immigrazione. Sostenere il contrario è pura ipocrisia.
E i ticinesi sono anche stufi delle ipocrite rampogne dei responsabili del disastro. Lor$ignori, invece di ammettere di aver toppato alla grande con l’ideologia del “devono entrare tutti”, accusano chi ne deve subire le conseguenze – ossia il ticinese medio: non certo la casta spalancatrice di frontiere, che ha i piedi bene al caldo – di essere razzista!
Fatto sta che ogni nuova statistica su immigrazione e frontalierato non fa che confermare quanto abbiamo sempre sostenuto: ossia che la libera circolazione deve saltare. Dobbiamo riprendere in mano il controllo dell’immigrazione.
Lorenzo Quadri