Ancora una volta, l’ennesima, la Lega aveva ragione. Nel caso concreto, stiamo parlando degli Accordi di Schengen/Dublino che si stanno rivelando un fallimento su tutta la linea. Sia per la prima parte, quella che riguarda Schengen, che per la seconda, quella di Dublino.
Ricordiamo che la Lega era stata la sola, assieme all’Udc, ad opporsi fin dall’inizio a tali trattati.
Gli Accordi di Schengen hanno ridotto le nostre frontiere ad un colabrodo. I promotori, a partire dal Consiglio federale, sono venuti a raccontarci la storiella che smantellare i controlli in dogana avrebbe aumentato la nostra sicurezza. Si tratta, è chiaro e lo era fin dall’inizio, di una balla clamorosa. Ed infatti i paesi a noi vicini, alla prima occasione sospendono l’applicazione degli accordi di Schengen e reintroducono i controlli doganali. Domanda da un milione: quante volte la Svizzera ha sospeso l’applicazione degli Accordi di Schengen? Ancora una volta sindrome da primi della classe, naturalmente contro il nostro interesse e – cosa gravissima – contro l’interesse della sicurezza dei Ticinesi? Ricordiamoci infatti che appena Oltreconfine le rapine in casa, ad opera di delinquenti in arrivo dall’Europa dell’Est grazie alla libera circolazione delle persone, dilagano.

Espulsioni cancellate
Gli Accordi di Dublino riguardano i richiedenti l’asilo e prevedono che chi ha depositato una domanda d’asilo in uno Stato firmatario non può depositarne una seconda in un altro Stato. Il presunto rifugiato viene attribuito al paese dove è stata presentata la prima domanda. Naturalmente si tratta di un bidone. Ed in infatti l’Italia come noto fa di tutto e di più per non riprendersi gli asilanti di sua spettanza, specie quando a mandarli indietro è la Svizzera. Dagli uffici chiusi per ferie alle trafile burocratiche, tutto fa brodo per non fare i compiti a scapito degli svizzerotti fessi.
Ed il fallimento degli Accordi di Dublino appare ora in maniera plateale. Infatti nei primi dieci mesi dell’anno l’Ufficio federale della migrazione ha pianificato 16’400 espulsioni di finti asilanti. Ma, di queste 16’400 espulsioni pianificate, 5000 non sono state effettuate. A fallire sono state soprattutto di espulsioni verso paesi firmatari dell’accordo di Dublino. Quindi, per l’ennesima volta la Svizzera, grazie ad accordi internazionali bidone, rimane con la Pepa Tencia in mano. E intanto sul nostro territorio ci sono qualcosa come 5000 finti asilanti (finti asilanti accertati) di troppo! Ecco cosa ci si guadagna a credere alle promesse dell’UE e dei suoi tirapiedi nostrani.
Lorenzo Quadri