Migranti economici: addirittura il 60% sparisce dai centri d’accoglienza
Ma guarda un po’! Il segretario di Stato alla migrazione Mario Gattiker ha confermato: il 60% dei finti rifugiati che presentano domanda d’asilo in Svizzera, o che dicono di volerla presentare, spariscono dai centri d’accoglienza e diventano uccel di bosco. Il tema è stato sollevato nei giorni scorsi anche dal deputato leghista Boris Bignasca con un’interrogazione al Consiglio di Stato in cui si chiedono informazioni, oltre che sulla questione delle “sparizioni”, anche sull’evoluzione dei costi dell’asilo a carico del contribuente ticinese.
Paragoni scandalosi
Il fatto che ben il 60% dei migranti economici si “volatilizzi” convalida ciò che la Lega ed il Mattino dicono da parecchio tempo: che i giovanotti con smartphone e vestiti alla moda sono, appunto, migranti economici. Non scappano da nessuna guerra. Anche se a $inistra gli spalancatori di frontiere, non sapendo più cosa inventarsi per ricattare moralmente gli svizzerotti affinché facciano entrare tutti (così la ro$$a industria dell’asilo si gonfia) si sono addirittura inventati oltraggiosi accostamenti tra i migranti economici con lo smartphone e gli ebrei sterminati dai nazisti. Questi spalancatori di frontiere, che si credono tanto intelligenti ed akkulturati, dovrebbero cominciare ad imparare i primi rudimenti di storia. Ed anche il rispetto nei confronti dei veri perseguitati.
Nessun profugo vero…
E’ chiaro che nessun profugo vero, nessuno che fugga da una guerra o da un genocidio, si darebbe alla macchia dopo essere arrivato in Svizzera. Perché dovrebbe? Chi sceglie di sparire non è arrivato nel nostro paese in quanto bisognoso di protezione, ma per ben altri motivi. Visto che a diventare uccel di bosco non è un’infima percentuale dei richiedenti ma addirittura il 60% dei sedicenti asilanti, è evidente che bisogna chiudere le frontiere. E magari costruire un bel MURO sul confine. Come sta facendo la Gran Bretagna a Calais.
Cosa fanno gli “scomparsi”?
Ci piacerebbe poi sapere cosa fanno questi finti rifugiati che spariscono dai “radar”: vanno all’estero (cosa che per noi sarebbe ovviamente auspicabile)? Rimangono in Svizzera in clandestinità, magari dandosi alla micro (o macro) criminalità? Ci sono forse delle organizzazioni, magari legate all’estremismo islamico, che li sostengono e se ne servono per i propri scopi?
E ci piacerebbe anche sapere chi sono questi “dispersi”: sono forse persone che erano già dedite all’illegalità nel paese d’origine (ricordiamoci che con la cosiddetta Primavera araba si sono svuotate le carceri)? Sono magari simpatizzanti dell’estremismo musulmano che poi vengono reclutati per commettere attentati? Tutto è possibile; ricordiamoci che l’Isis controlla i barconi.
Prevenzione solo quando fa comodo
La kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga, che è poi la capa del buon Gattiker, proprio in questi giorni ha lanciato un nuovo “piano nazionale contro l’estremismo religioso”; ovviamente evitando accuratamente di dire che la matrice religiosa è una sola: ISLAMICA. Vi si legge che “la prevenzione è il miglior strumento”. Appunto. Quindi a titolo preventivo chiudiamo le frontiere ai migranti economici; espelliamo i delinquenti stranieri senza se né ma; e ci diamo un taglio alle condanne barzelletta, emesse da giudici buonisti e multikulti, nei confronti di miliziani dell’ISIS. Sempre a titolo preventivo, vietiamo i finanziamenti esteri alle moschee e imponiamo di tenere le prediche nella lingua locale. Vero Simonetta?
E magari ricordiamo pure, visto che tanto siamo degli spregevoli razzisti e fascisti, che in Germania i giovani dell’AfD (Alternative für Deutschland) hanno proposto, proprio per “prevenire” gli attentati, di non accogliere più migranti islamici. La prevenzione ha molte facce, ma naturalmente i politikamente korretti vedono solo quelle che fanno comodo a loro.
Stiamo sempre aspettando
E intanto che i finti rifugiati, dimostrando così di NON essere profughi, spariscono dai centri d’accoglienza e si disperdono sul territorio non si sa a far cosa, ci sono le kompagne granconsigliere P$ e passatrici che si fanno beccare con le mani nella marmellata mentre favoreggiano entrate illegali. Si aspetta sempre una decisione del P$ al proposito. Ma è ovvio che si aspetterà un pezzo: perché i kompagni il rispetto della legalità lo pretendono solo dagli altri. Quando invece si tratta dei “loro”, la musica cambia. Altro che “per tutti, senza privilegi”!
Lorenzo Quadri