“Prima i nostri” presto in parlamento: la partitocrazia farà il golpe contro il popolo?
Ma nooo! Ma chi l’avrebbe mai detto! In Ticino è nuovamente cresciuto il numero delle persone in assistenza. In novembre erano quasi 8200. L’aumento su base annua è del 2.5%. Lo indicano i dati divulgati dal DSS e ripresi ieri dalla stampa. Naturalmente mancano alcune informazioncelle non proprio secondarie. Ad esempio, quanti sono i permessi B in assistenza, da quanto tempo risiedono in questo sempre meno ridente Cantone, quanti sono gli ammessi provvisoriamente, eccetera. Questo perché, come abbiamo scritto più volte, di dimoranti in assistenza di principio non ce ne deve essere nemmeno uno. Chi ottiene di trasferirsi in Ticino per esercitare un’attività lavorativa, se l’attività lavorativa viene a mancare, deve perdere automaticamente il diritto di restare. Stop all’immigrazione nello Stato sociale, finanziato con i nostri soldi!
Del resto, il tanto vituperato (dalla casta) presidente USA Donald Trump è stato chiarissimo: negli Stati Uniti devono poter entrare solo immigrati che contribuiscono al benessere del Paese. Invece, gli svizzerotti fessi si tirano in casa approfittatori a go-go! E li mantengono pure. Anche se delinquono! Tanto poi ci pensano le sentenze buoniste-coglioniste del Tribunale federale a sventare le espulsioni, alla faccia della volontà popolare. Basti pensare che nei giorni scorsi i legulei del TF sono perfino riusciti a decidere che un 28enne finto rifugiato afghano, arrivato in Svizzera da minorenne e che da quando ha 15 anni ne ha combinate peggio di Bertoldo totalizzando oltre 5 anni di carcere (tra cui una condanna per lesioni con veleno: questo è un emulo dei Borgia!), potrà rimanere nel nostro paese, a carico del solito sfigato contribuente. Malgrado sia un delinquente incallito!
I tamberla di Avenir Suisse
E’ evidente che per la continua crescita dei numeri dell’ assistenza dobbiamo ringraziare la devastante libera circolazione delle persone (voluta da partitocrazia, padronato, sindacati, stampa di regime, intellettualini e compagnia cantante) ed il conseguente soppiantamento dei lavoratori residenti con frontalieri. Nel settore terziario i frontalieri sono quadruplicati nel giro di qualche anno. E dalle indagini emerge che il “profilo” dei nuovi frontalieri è sempre più simile a quello dei ticinesi. Ciò vuol dire che questi lavoratori in arrivo da Oltreramina non colmano alcuna lacuna; semplicemente si sostituiscono ai residenti. Ed è inutile che i tamberla del “think tank” (uella!) Avenir Suisse, legati all’ex partitone, vengano a raccontarci la fregnaccia che soppiantamento e dumping salariale non esistono, che sono tutte balle della Lega populista e razzista. Questi di Avenir Suisse sono spalancatori di frontiere pro-saccoccia, che sulla guerra tra poveri provocata dalla libera circolazione ci lucrano! Chiaro quindi che tentino di negare l’evidenza: sanno benissimo che il ridicolo non uccide, per cui…
Se poi pensiamo che i tamberla di Avenir Suisse sono gli stessi che vorrebbero limitare i diritti popolari poiché danno fastidio all’élite internazionalista e multikulti, ci rendiamo facilmente conto di quale sia il livello di questo “think tank”, ovvero “serbatoio di pensiero”. Altro che “serbatoio di pensiero”: serbatoio di fregnacce!
Senza chiusura delle frontiere…
Ormai dovrebbe averlo capito anche il Gigi di Viganello: in regime di devastante libera circolazione delle persone, il numero dei casi d’assistenza in Ticino è destinato ad una crescita continua. Il “trend” è evidente da troppi anni! Di conseguenza, occorre intervenire sull’immigrazione scriteriata. In primo luogo, come detto, rimandando a casa loro gli immigrati nello Stato sociale. E poi arginando la deleteria invasione di forza lavoro italica che, in casa nostra, soppianta quella ticinese! Senza chiusura delle frontiere, il problema non si risolverà mai: potrà solo peggiorare. Anche perché nel Belpaese la situazione occupazionale è senza speranza, e la casta politica locale ha un’unica priorità: conservarsi cadreghe e privilegi!
Due passi
Di conseguenza, per contrastare l’impennata dei casi d’assistenza occorre:
- Mettere in vigore “Prima i nostri”. La preferenza indigena è infatti stata approvata dal 60% dei ticinesi ed ha pure ottenuto la garanzia federale. Il Gran Consiglio deciderà della sua applicazione nella prossima seduta, che inizierà lunedì 19 febbraio. E’ ovvio che attendiamo al varco la partitocrazia! Il triciclo PLR-PPD-P$$ immagina forse di votare contro il popolo ticinese affossandone le decisioni, e questo per calare le braghe davanti agli eurobalivi? Come avrebbe detto il Nano: Achtung!
- Far saltare la libera circolazione delle persone. L’iniziativa popolare al proposito è in fase di raccolta firme. Quindi, sotto con le penne!
Lorenzo Quadri