E ricordiamoci che un balzello, una volta introdotto, è destinato ad aumentare
Da che mondo e mondo, non esistono tasse che servono a lasciare più soldi nelle tasche del contribuente
Il fetido balzello sul rüt (che in realtà è un doppio balzello: tassa di base più tassa sul sacco) è un prelievo antisociale: i poveri pagano come i ricchi. Esso pesa in particolare sulle famiglie numerose con figli piccoli – che, secondo i recenti studi, sono tra i soggetti maggiormente a rischio di povertà – mentre avvantaggia i “single in Porsche” i quali, essendo persone sole, producono poco pattume. Fa specie che chi a $inistra si sciacqua la bocca, con evidenti intenti propagandistici, con le “fasce deboli della società” voglia penalizzare con una nuova (doppia) tassa proprio queste fasce deboli. Del resto sempre la stessa area politica la mette giù dura anche sul principio di legalità a giustificazione del nuovo balzello. Peccato che poi questi kompagni, così attenti al rispetto della legge, siano rappresentanti in Gran Consiglio da una deputata con decreto d’accusa per favoreggiamento all’entrata illegale (ma evidentemente a $inistra si rispettano solo le leggi che piacciono, mentre le altre…).
Stesso discorso vale per il principio di causalità, anch’esso gestito a corrente alternata. Lo si vuole imporre per un servizio di base al cittadino quale la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, mentre lo si toglie dal canone radioTV più caro d’Europa, che viene reso obbligatorio per tutti.
Se poi vogliamo fare i legalisti:
- nella sua giurisprudenza, il Tribunale federale ammette da parte dei Comuni una copertura dei costi di raccolta e smaltimento rifiuti tramite tasse causali (tassa di base e tassa sul sacco) del 70%. La legge cantonale prevede invece il 100% malgrado ciò non sia necessario.
- A Ginevra, come a Lugano, i costi di raccolta e smaltimento rifiuti vengono finanziati tramite le imposte ordinarie. Nessuno manda i carri armati. E la sinistra locale è totalmente contraria all’introduzione di fetidi balzelli. Perché sa bene che sono antisociali.
La copertura del 100%
Altro argomento evocato dai tassasacchisti è quello della tassa che “farebbe risparmiare”. Il che è già una contraddizione in termini: le tasse servono a prelevare soldi ai cittadini e non certo a lasciargliene di più in tasca. E tale regola varrà anche per il fetido balzello. Per i motivi detti sopra: ossia che i Comuni dovranno coprire con tasse causali il 100% dei costi di raccolta e smaltimento rifiuti. Oggi in Ticino i Comuni che raggiungono questo grado di copertura si contano sulle dita di una mano. Tutti gli altri, pur prelevando tasse di base, e magari pure tasse sul sacco, sono al di sotto di tale percentuale. Alcuni anche parecchio al di sotto. Ad esempio la vecchia Bellinzona: pur avendo sia la tassa di base che quella sul sacco, copre (copriva prima dell’aggregazione) in modo causale “solo” il 61% dei costi generati dal rüt. Ciò significa che con la nuova legge dovrà aumentare il tasso di copertura di quasi il 40%. E, se i sacchi cantonali costeranno meno di quelli bellinzonesi, il risultato sarà che la tassa di base aumenterà in modo massiccio. E la tassa di base, tanto per gradire, non è nemmeno tanto causale poiché non dipende dal quantitativo di monnezza messa nel sacco, bensì è calcolata in base ad altri fattori (ad esempio il numero dei locali dell’abitazione). Praticamente tutti gli altri Comuni si trovano nella medesima situazione. Dovendo i Comuni incrementare, alcuni anche in modo importante, il proprio tasso di copertura dei costi generati dal rüt tramite balzelli causali, è chiaro che la fattura complessiva a carico dei cittadini è destinata ad aumentare, e non certo a diminuire! In altre parole: se la nuova legge verrà approvata si pagherà di più e non certo di meno. Sicché proprio nei giorni in cui si moltiplicano gli studi e le analisi che lanciano l’allarme sulla povertà in Ticino, ecco che si andrebbe a mettere le mani nelle tasche della gente con le tasse sul pattume.
I Comuni faranno cassetta
Per i Comuni questo aspetto è particolarmente interessante. Come visto, allo stato attuale quasi tutti coprono una parte dei costi generati dalla monnezza con le imposte; quindi con il gettito fiscale ordinario. Sicché, se un domani anche questa parte verrà scaricata sul groppone dei cittadini tramite fetidi balzelli, i Comuni si troveranno in cassa dei bei soldoni in più, da usare a piacimento. Perché, e questo l’ha capito ormai anche quello che mena il gesso, in caso di approvazione della tassa sul sacco, in nessun Comune si abbasserà il moltiplicatore. Nemmeno a Lugano. Ecco dunque spiegato perché ai sindaci la nuova legge cantonale piace assai: la useranno per fare cassetta.
E, per quel che riguarda i cittadini luganesi, è il caso di ricordare che già si sono dovuti fare carico di un aumento del moltiplicatore del 10%. Con la nuova legge cantonale, si sorbirebbero due nuove tasse in più, senza alcuna compensazione. E, quando si introduce una nuova tassa, essa è fatalmente destinata ad aumentare.
E l’autonomia?
Già i oggi i costi della raccolta e smaltimenti rifiuti sono coperti, dal momento che tali servizi vengono svolti. Se l’autonomia comunale conta ancora qualcosa, i Comuni devono pur essere liberi di decidere le modalità di finanziamento di questi servizi. Ed in particolare di coprire una parte dei costi tramite il gettito fiscale ordinario invece di prelevare dal contribuente ulteriori tasse apposite. Non è certo il momento di caricare i cittadini di nuovi balzelli.
Lorenzo Quadri