L’uregiatta Viola Amherd firma di nascosto accordi deleteri che svendono la neutralità

Prosegue a tambur battente la svendita della Svizzera ad organizzazioni internazionali del piffero!

Dopo il “medico italiano” (cit. Corriere della Sera) del PLR, ora è il turno della ministra della Difesa uregiatta Viola Amherd (Viola chi?) di mettersi in mostra con tale attività.

Un paio di settimane fa il governicchio federale ha reso noti gli elementi chiave per il mandato negoziale tra la Svizzera e la fallita UE. I quali ancora prevedono, ma guarda un po’, la ripresa dinamica (ossia automatica) del diritto europeo, i giudici stranieri(della Corte europea di giustizia) e la direttiva comunitaria sulla cittadinanza. Il che significa: addio sovranità ed addio diritti popolari. A comandare in casa nostra saranno i balivi di Bruxelles!

Nuova puntata

Adesso arriva la nuova puntata: la svendita della Svizzera alla NATO. Anche la Viola uregiatta, come l’Ignazio tricolore, vuole infatti gonfiarsi l’ego sotto i riflettori internazionali (?). Tanto più che nemmeno in Svizzera sanno chi sia. “Perché all’italico“verticalmente svantaggiato” tutto, e a me niente?”, deve essersi chiesta Amherd. Detto, fatto: giovedì la capa del Dipartimento militare ha ricevuto  a Berna – nell’ambito della riunione annuale tra i ministri della difesa di Germania, Austria, e Svizzera – i due colleghi dei paesi confinanti: ossia rispettivamente il tedesco Boris Pistorius (stesso cognome del tristemente noto paratleta sudafricano in galera per aver sparato alla fidanzata) e l’austriaca Klaudia (con la “K”) Tanner.

E naturalmente la Viola, con la Klaudia (con la “K”) e l’altro tiziodal cognome ingombrante, ha firmato un accordo; il quale accordo costituisce un passo decisivo d’avvicinamento (strusciamento) della Svizzera alla NATO!

Hai capito il governicchio federale? Non contento di farci entrare nell’UE con la tattica del salame, fa la stessa cosa pure con la NATO!

Media austriaci

Il bello è che il CF ha pure tentato di imboscare la sottoscrizione dell’accordo testé citato, annunciandola solo a fatto compiuto. La notizia della firma imminente è trapelata in Svizzera tramite i media austriaci. Il che ha tra l’altro provocato vari mal di pancia ai politicanti incadregati nelle Commissioni della politica di sicurezza dei due rami del parlatoio federale: costoro nulla sapevano dell’accordo, e si sono pertanto sentiti tagliati fuori.

Sottomettersi alla NATO

Ma di quale accordo stiamo parlando? Trattasi dell’European Sky Shields (ovvero scudi del cielo europeo) descritto come un’ iniziativa in materia di acquisiti per sistemi di difesa terraaria sotto la direzione della Germania”.

Nel comunicato stampa del governicchio federale si legge che il CF “vuole – nel rispetto della neutralità – orientare la politica di sicurezza e di difesa della Svizzera verso una cooperazione internazionale, in modo più sistematico di quanto fatto finora”.

E’ evidente che “orientare in modo sistematico verso una cooperazione internazionale” significa sottomettersi alla NATO con la tattica del salame (una fetta alla volta) per interposti Stati membri (Germania)!

Altrimenti detto: la marcia verso la NATO prosegue. E sappiamo quanto vogliosi siano la Viola ed suoi subito-sotto (a partire dal capo dell’esercito Thomas Süssli) di inciuciare con l’Alleanza atlantica!

La “cooperazione internazionale” implica, in modo altrettanto evidente, la perdita di sovranità in un settore fondamentale quale è la difesa del Paese. Più si firmano trattati internazionali del piffero, meno si è liberi di decidere in autonomia. Una lezione che avremmo dovuto aver imparato ormai a menadito “grazie” alla telenovela dei rapporti con l’UE!

Rinuncia alla sovranità

Aderire all’European Sky Shields, dove a menare il torrone è la Germania membro preminente della NATO, significa renderel’intera difesa aerea della Svizzera dipendente dall’estero. E’ chiaro che chi è disposto a vincolarsi a Stati stranieri perl’acquisto di armamenti, per la  loro manutenzione e per la formazione all’utilizzo, rinuncia alla sovranità in materia di difesa nazionale; e quindi – in prospettiva – rinuncia anche alla neutralità! E la precisazione, nei comunicati stampa ufficiali,che Berna si muoverebbe “nel rispetto della neutralità” è un semplice specchietto per le allodole, leggi una presa per il lato B:è vero proprio il contrario!

La Viola e compagnia cantante continuano imperterriti a demolire la neutralità della Svizzera per ubbidire ai balivi di UE, USA e NATO!

E’ infatti evidente che una Svizzera pacchianamente inciuciata conmembri dell’Alleanza atlantica tramite “scudi celesti” non può più essere neutrale. Perché ha ceduto ad altri la propria difesa aerea.

Con simili iniziative del flicorno, il governicchio federale mette in pericolo la nostra sicurezza: una Svizzera EX neutrale e baliaggiodella NATO diventa un bersaglio per i nemici di quest’ultima!Vedi la Russia, e magari un domani la Cina.

Imbrogli uregiatti

E’ il colmo: i camerieri bernesi di Bruxelles hanno presentato al popolazzo l’acquisto dei velivoli da combattimento F-35 come premessa per la difesa autonoma del nostro spazio aereo. Adesso l’autonomia viene buttata nel water con una semplice firmetta. Grazie, Viola!

Frattanto, in sprezzo del ridicolo, uno sconosciuto deputatobernese del Centro, tale Heinz Siegenthaler (Heinz chi?), ha di recente presentato una mozione per introdurre un ulteriore giorno festivo federale il 12 settembre per “celebrare la nascita della Svizzera moderna” (il 12 settembre 1848 entrò in vigore la prima Costituzione federale).

Questi uregiatti ci prendono proprio per scemi! Mentre la sconsigliera federala svende sottobanco il Paese alla NATO, il soldatino nel parlatoio lancia a scopo elettorale fumogeni simil-patriottici inventandosi festività farlocche!

E il parlatoio?

Altro che European Sky Shields! Altro che andare a manina conl’Alleanza atlantica! La Svizzera deve tornare alla neutralità integrale, permanente ed armata! Tutti a firmare l’apposita iniziativa popolare!

Inoltre, adesso la Viola fa il piacere di portare il trattato militare sottoscritto con gli amichetti austriaci e tedeschi davanti al Parlamento, di modo che l’accordo possa venire votato e, se del caso, referendato e sottoposto alle urne!

Lorenzo Quadri