Vogliono rottamare, pro-Ucraina, il divieto di riesportazioni di armi? Sarà referendum!
Il PLR allo sbando è in prima linea nella distruzione della neutralità.
Settimana scorsa il “medico italiano” del PLR, calando le braghe ad altezza caviglia davanti alle pressioni internazionali, ha aperto alla possibilità di confiscare – ossia di RUBARE – i soldi dei borsoni russi attualmente bloccati in Svizzera. E poi il diretto interessato ha ancora il coraggio di sciacquarsi la bocca con lo Stato di diritto?
In precedenza, in occasione del suo primo intervento nel Consiglio di sicurezza del bidONU (organo in cui mai la Confederella sarebbe dovuta entrare), il ministro degli esteri (ex) doppiopassaporto ha avuto la geniale iniziativa di sbroccare contro la Russia. Oltretutto ripetendo come un disco rotto sempre le stesse manfrine.
Mercoledì il governicchio federale ha ripreso con il copia-incolla il 9° pacchetto di sanzioni a Mosca. Oltre ad essere contrarie alla neutralità, queste sanzioni-boomerang non servono a far terminare la guerra, ma solo a gettare sempre nuova benzina sul fuoco. Ed il prezzo lo pagano i cittadini dei paesi sanzionatori.
Non c’è limite al peggio
Ma il giorno prima, ossia martedì, i soldatini della partitocrazia incadregati nella Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) hanno messo a segno un autentico disastro. A maggioranza di 14 a 11 sono infatti riusciti a demolire l’ultimo rimasuglio di neutralità. Secondo costoro, infatti, il divieto di riesportazione di armi – parte integrante della neutralità – deve essere abolito a vantaggio dell’Ucraina. Come noto infatti alcune nazioni (Germania, Danimarca, Spagna) hanno chiesto al governicchio federale il permesso di mandare a Kiev materiale bellico acquistato dalla Svizzera. Il CF, tanto per una volta correttamente, ha risposto njet. Ma adesso arrivano i soldatini della partitocrazia a decretare il contrordine compagni! Cambiamo la legge!
Lo sfacelo
Siamo dunque allo scempio definitivo. E di nuovo l’ex partitone è in prima fila. Il suo presidente nazionale Thierry Burkart (Thierry chi?) ha infatti presentato, nel giugno 2022, una mozione che chiede l’abolizione del divieto di riesportazioni di armi “in caso di fornitura a Paesi che condividono i nostri valori”. Mozione che ha funto da apripista per lo sfacelo commissionale. Con i liblab che addirittura se ne vantano!
E chi, in Ticino, ha messo fuori la faccia sui media di regime per difendere la scellerata decisione della CPS-N? L’ex presidente del PLR ticinese, oggi consigliere nazionale, Rocco Cattaneo!
Grazie, ex partitone!
Ricordarsene alle prossime elezioni!
Un insulto all’intelligenza
Naturalmente l’abolizione del divieto di riesportazione deciso dalla maggioranza della CPS-N varrebbe solo per le armi destinate all’Ucraina. Poco ma sicuro che, se qualche paese volesse mandare alla Russia – ma anche a qualsiasi altro Stato belligerante: di guerre nel mondo ce ne sono ahinoi tante – del materiale bellico acquistato dalla Confederella, non verrebbe autorizzato a farlo. E in queste circostanze, i soldatini triciclati hanno ancora la lamiera di sostenere che la Svizzera rimarrebbe comunque neutrale? E’ un insulto all’intelligenza dei cittadini.
Nel tentativo di giustificarsi, i demolitori della nazione si producono in pippe mentali del seguente tenore: quando è stata codificata la neutralità si pensava alla vendita diretta di armi, non alla riesportazione; quindi autorizzare quest’ultima non lede la neutralità. Ma questi, chi credono di prendere per il “derrière”?
Intanto Oliver Diggelmann, professore di diritto pubblico all’università di Zurigo, ha dichiarato pubblicamente che la decisione della CPS-N viola la neutralità.
E’ ormai da quasi un anno che la casta eurolecchina smonta la neutralità un pezzo dopo l’altro, e poi si inventa scuse ridicole nel tentativo di buggerare il popolazzo ripetendo a mo’ di mantra che la Svizzera rimane neutrale!
Referendum certo
Quella della maggioranza dei politicanti della CPS-N è una vergognosa capitolazione davanti a pressioni estere. La Svizzera – la sua autonomia, i suoi principi fondamentali, la sua esistenza stessa – viene svenduta senza remore. Giù, chinati a 90 gradi!
L’unica “bella” (si fa per dire) notizia è che la CPS-N per fortuna non decide una fava. Per modificare la Legge sul materiale bellico occorre una decisione del parlatoio federale. Visti i tempi della politichetta, ci vorranno svariati mesi. Specie se dovesse innescarsi la dinamica del ping-pong tra le due Camere. Poi ci sarà la possibilità di referendum. Che sicuramente verrà lanciato. Ed altrettanto sicuramente, la Lega ed il Mattino saranno della partita! Sul referendum bisognerà in seguito votare. Prima che questo lungo iter legislativo giunga a termine, la guerra in Ucraina, che dura già da quasi un anno, fa in tempo a finire, (cosa che tutti speriamo) rendendo l’ennesima cappellata “priva di oggetto”.
Neanche un voto
Da oltre 11 mesi si assiste ad una genuflessione continua, quotidiana, vergognosa, del governicchio federale più debole della storia davanti ai balivi di UE, USA e NATO. Agli yankees è ora di rispondere che, se proprio vogliono le guerre, che se le combattano in casa loro e non in casa d’altri!
La Russia a noi non ha mai dato fastidio. I balivi di Bruxelles e di Washington invece sì, e tutti i giorni.
La fallita e corrotta UE pretende di ridurci ad una sua colonia e non perde occasione per discriminarci. Gli USA negli anni scorsi hanno lanciato una guerra economica contro la Svizzera che ha portato allo smantellamento del segreto bancario. Entrambi ci ricattano di continuo. E questi sarebbero i nostri amici? Ma mandiamoli ad “espletare bisogni fisiologici”, che è ora!
E neanche un voto alla partitocrazia ed ai suoi soldatini, che stanno distruggendo il Paese! PLR in primis!
Lorenzo Quadri