Dopo l’indegno ricattino sulla vignetta a 100 Fr, la ministra dei trasporti PPDog si produce in una nuova performance; a dimostrazione di come vengono presi sul serio i problemi del Ticino

Ora, va bene farsi prendere per i  fondelli, ma dovrebbe esserci un limite a tutto.

Nei giorni scorsi la ministra dei trasporti PPDog Doris Leuthard si è recata nella vicina Penisola.
Ricordiamo che la Doris nelle scorse settimane si è segnalata per l’indecente ricattino ai danni del nostro Cantone sulla vignetta “deluxe” a 100 Fr. Ovvero: niente vignetta a 100 Fr – che, oltre ad essere ingiustificata, provocherà l’invasione delle nostre strade cantonali e comunali da parte di frontalieri – niente collegamento A2-A13.

Solo che, sfortunatamente per la Doris e per i suoi tirapiedi, oggetto del referendum non è il collegamento A2-A13, bensì l’aumento della vignetta a 100 Fr. Questo vuol dire che, se l’aumento verrà rifiutato, come è giusto che sia, gli investimenti si faranno lo stesso, ma con altre fonti di finanziamento.

Sicché, mentre da un lato i PLR Burkhalter e Schneider Ammann e la ministra del 5% Widmer Schlumpf prendono a pesci in faccia il Ticino sui padroncini, rispondendo njet su tutta la linea ad ogni e qualsiasi richiesta di intervento a tutela dell’economia e dei posti di lavoro ticinesi, l’uregiatta Leuthard lo ricatta.

Questa sarebbe la “comprensione dei problemi del Ticino” con cui i Consiglieri federali si riempiono la bocca quando varcano le Alpi in elicottero per venire a raccontarci ovvietà al primo d’agosto.
Adesso al danno si aggiunge la beffa, leggasi la presa per i fondelli.

Leuthard, come scritto in apertura, nei giorni scorsi si è recata nella vicina ed ex amica Penisola.

Ovviamente, la ministra dei Trasporti svizzerotta si è fatta far su davanti e di dietro sulla Stabio-Arcisate ed adesso si illude veramente che i lavori ripartiranno al più presto. Ma il bello viene ora. Leuthard ha infatti proposto all’Italia, udite udite, la formazione di un gruppo di lavoro in materia di circolazione transfrontaliera. Detto così uno potrebbe anche pensare: ma guarda un po’, vuoi vedere che a Berna si sono finalmente accorti che 60mila frontalieri, più svariate decine di migliaia di padroncini che entrano quotidianamente in Ticino uno per macchina, oltre ad essere una catastrofe per il mercato del lavoro ticinese lo sono anche per la viabilità del Cantone? Pia illusione. Infatti, la circolazione transfrontaliera che preoccupa la Doris non è di sicuro quella di frontalieri padroncini. Non sia mai! Su quel fronte, come c’insegna la nefanda SECO (che il Ticino l’ha forse visto in cartolina), “ben” supportata dal Caffè della Peppina domenicale, non c’è alcun problema, va tutto a gonfie vele, solo dei beceri populisti e razzisti potrebbero sostenere il contrario!

In effetti, la circolazione transfrontaliera che preoccupa la Doris è quella, udite udite, di lupi, linci ed orsi!

Sì, avete letto bene: lupi, linci ed orsi!

Di questo Leuthard va a discutere con Roma. Mica di frontalieri e padroncini. Mica delle conseguenze della devastante libera circolazione delle persone. Figuriamoci; non è chic. Non vorremmo mica importunare la controparte italiana sollevando le priorità del Ticino che, fino a prova contraria, è ancora parte della Svizzera – e non solo il primo agosto, ma anche i restanti 365 giorni dell’anno.
Guai: creiamo gruppi di lavoro sulla circolazione transfrontaliera di linci, lupi ed orsi: perché è questa, notoriamente, la priorità del Ticino.
Lorenzo Quadri