Lo studio SUPSI pubblicato nei giorni scorsi lo dimostra
La concorrenzialità fiscale del Ticino è andata a ramengo. Non che questo costituisca di per sé una sorpresa; ma la pubblicazione dei giorni scorsi a cura del Centro di competenze tributarie della SUPSI (di certo poco sospetto di filo-leghismo) lo conferma in tutta la sua crudezza, dando l’ennesima mazzata alla politica del DFE feudo PLR.
Gli è che il nostro Cantone è precipitato nei piani bassi della classifica nazionale della competitività fiscale, e questo in tutti gli ambiti.
– Infatti ci troviamo al 21° posto (su 26 Cantoni!) per quel che riguarda l’imposta sul reddito, con un onere fiscale complessivo del 29.4%, quando Zugo ha l’11.4%;
– per quel che riguarda l’imposta sul dividendo, ci troviamo al 23° posto con un onere fiscale del 17.7%, mentre Svitto gode del 3.1%;
– in materia di imposta sulla sostanza, siamo al 21° posto, con il 6.8 per mille, mentre Nidwaldo beneficia dell’ 1.3 per mille;
– nell’imposta sull’utile siamo al 17° posto con il 17.6%, mentre Lucerna è al 5.4%;
– per l’imposta sul capitale siamo al 18° posto, con il 2.9 per mille (Uri ha lo 0,01 per mille, Nidvaldo lo 0,1 per mille e Appenzello interno lo 0.5 per mille).
Una débâcle
Questi risultati sono una vera débâcle, logica e prevedibile conseguenza di 11 anni di totale immobilismo da parte del DFE, da tempo immemore gestito dall’ex partitone, in materia di sgravi fiscali.
L’attuale direttrice Sadis, da quando è in carica, non ha effettuato uno straccio di riforma fiscale (ciò che non sorprende, se si viene eletti con i voti del partito delle tasse e si è sostenuti dal suo giornale di servizio). Ma i partiti $torici nel loro insieme non hanno fatto certo di meglio. E sì che le proposte, da parte della Lega, non sono mancate.
La Lega ha lanciato un’iniziativa popolare per sgravi lineari ma non andava bene perché ci vogliono sgravi mirati. Poi ha raccolto le firme per degli sgravi mirati ma non andavano bene nemmeno questi. La realtà è che la Lega è l’unica forza politica che vuole sgravare fiscalmente i cittadini, ma il motto dei partiti $torici è MAI dare ragione all’odiata Lega.
Ricordiamo pure che, il giorno stesso dell’ultima votazione sugli sgravi fiscali, ossia il tre marzo, i partiti $torici avevano annunciato che ci avrebbero pensato loro a proporre degli alleggerimenti fiscali “giusti”, perché tutto quello che propone l’odiata Lega non va bene per definizione. Ed infatti di proposte non se n’è vista nemmeno l’ombra. Tutto come da copione.
I risultati di questa situazione sono lì da vedere.
Già da anni la SUPSI ammonisce sul rischio che comporta per il nostro Cantone, in cui il 2% dei contribuenti fisici paga il 27% del gettito, la perdita di competitività fiscale. Se questi pochi contribuenti da cui proviene un terzo del gettito, e che sono molto mobili, decidessero di partire per lidi più accoglienti, le conseguenze sarebbero “devastanti” (termine usato dalla SUPSI). Lo stesso Consiglio di Stato aveva conferito al Centro di competenze tributarie della SUPSI il mandato di studiare il posizionamento del Ticino per rapporto agli altri Cantoni in materia di concorrenzialità fiscale, e di proporre delle misure. Naturalmente lo studio, pagato dai contribuenti, è prontamente stato imboscato in qualche cassetto del DFE.
Sul tema il gran consigliere leghista Paolo Sanvido ha presentato un’interrogazione al CdS.
Ogni anno la SUPSI lancia, giustamente, l’allarme sulla competitività fiscale a ramengo. Grida nel deserto. Il DFE, gestito dalla ministra PLR Sadis, rimane graniticamente immobile. Così pure i partiti $torici. Si fa solo contabilità spicciola. Ed intanto i nuovi contribuenti più interessanti se li accaparrano altri Cantoni. Ma non solo: presto le “galline dalle uovo d’oro” cominceranno a partire dal Ticino, e allora sì che le entrate fiscali crolleranno e, di conseguenza, il ceto medio si vedrà aumentare le tasse. E allora sapremo chi ringraziare, vero ex partitone?
Lorenzo Quadri