La casta starnazza contro Zemmour, mentre Lucano è accolto in pompa magna e premiato
Eric Zemmour, giornalista, saggista e opinionista di “destra”, pur non avendo un partito, potrebbe essere candidato alle prossime elezioni presidenziali francesi. Il 6 ottobre 2021 ha infatti raggiunto il 17% delle intenzioni di voto e il secondo posto fra tutti i candidati.
Zemmour è contrario al multikulti, all’islamizzazione, all’immigrazione scriteriata, al politikamente korretto e pertanto viene definito “fascista” dalla stampa di regime e dai soldatini della partitocrazia. Del resto, nel linguaggio della casta, chiunque non sia di $inistra è “fascista”. O – nella migliore delle ipotesi – “estremista di destra” (la destra, per i giornalai, è “estrema” per definizione).
Un paio di mesi fa, il Mattino è stato il primo organo di stampa a presentare Zemmour al pubblico ticinese, con un ampio articolo del “Guastafeste” Giorgio Ghiringhelli. Gli altri sono arrivati a rimorchio.
Ginevra “internazionale”?
Lo scorso mercoledì Zemmour ha tenuto una conferenza a Ginevra. Politichetti e pennivendoli $inistrati avevano la bava alla bocca dall’ira, e naturalmente strillavano al fascismo.
Il municipio di Ginevra ha dichiarato che il giornalista francese è persona non grata: eccola qua, la grande apertura mentale della casta! Ecco come la “Ginevra internazionale” (in realtà è solo immigrazionista) considera la libertà di espressione. Si applica solo a chi pappagalla il pensiero unico mainstream. Non potendo il municipio proibire la conferenza del forse candidato alle presidenziali francesi, si è limitato a rifiutare la messa a disposizione di strutture pubbliche.
Ovviamente la R$I non poteva astenersi dal fare la propria parte nel montare la panna contro il presunto “fascista”. E’ riuscita perfino, nel radiogiornale delle 7 di giovedì, ad intervistare un’esaltata che manifestava contro il giornalista, senza però riferire alcunché su ciò che Zemmour ha detto nella sua conferenza della sera prima. Alla faccia del servizio pubblico!
Intanto a Lugano…
Un paio di giorni dopo, venerdì, a pontificare a Lugano è arrivato – al Palazzo dei Congressi, quindi in una sede pubblica – l’ex sindaco di Riace, Domenico “Mimmo” Lucano. Costui è l’inventore del cosiddetto “modello Riace”, che ha aperto le porte dell’Italia a migliaia di finti rifugiati con lo smartphone. Insettembre è stato condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi di reclusione per una lunga serie di reati nella gestione dei migranti.
Nella sentenza di condanna emessa dal tribunale di Locri si leggono amenità quali: “Il Lucano e la Xxxx Yyyy architettavano un espediente criminoso – tanto semplice quanto efficace – volto a consentire al fratello dell’indagata, prima di convolare a nozze nel loro paese d’origine (anche grazie alla predisposizione per entrambi, tra Riace e l’Etiopia, di falsi certificati) poi di sfruttare lo status di coniugio con la donna, cittadina italiana, per ottenere l’ingresso in Italia (…). Particolarmente allarmanti si rivelano non solo la lunga serie di irregolarità amministrative e di illeciti penalmente rilevanti (…) ma anche e soprattutto l’estrema naturalezza con la quale i prevenuti si risolvevano a trasgredire norme civili, amministrative e penali. Ancor più disarmante è poi la spigliatezza con la quale il Lucano, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, ammetteva pacificamente (…) di essersi materialmente ed in prima persona adoperato per consentire alla complice di contrarre matrimonio con il Xxxx (senza peraltro fare mistero, in alcune occasioni, del fatto che questi fosse il germano (fratello, ndr) della sposa)”.
Povera Svizzera!
Quello sopra è solo un piccolo estratto di una sentenza di centinaia di pagine. Però “Mimmo” Lucano arriva a Lugano (ci mancava pure l’assonanza) in pompa magna, in una struttura pubblica, invitato da una tale associazione “Main dans la main” che addirittura lo premia (!) con 50mila (!) Fr. Dal canto suo la ro$$aR$I, quella che ha spalato tonnellate di palta su Zemour, corre a santificare un individuo condannato in primo grado a 13 anni di galera. La casta applaude giuliva. E nessun ente pubblico si sogna di dichiarare il Mimmo una presenza non gradita.
Addirittura (prima della condanna) Lucano è stato premiato a Berna per il suo impegno “per la pace ed i diritti umani”. Chiaro: è di $inistra!
Povera Svizzera, a che punto ti sei ridotta! Ringraziamo la gauche-caviar!
Lorenzo Quadri