Anche nel 2018 utili plurimiliardari: i cittadini devono beneficiarne! In più c’è la BNS…

Ohibò, ma chi l’avrebbe mai detto! Come da copione, le casse della Confederella scoppiano letteralmente di soldi. Nei giorni scorsi è stato annunciato l’ennesimo tesoretto: i conti 2018 chiuderanno con la bellezza di 2.6 miliardi di attivo, a fronte degli 1.2 miliardi messi a preventivo. Ergo, un miglioramento della bellezza di 1.4 miliardi di franchetti, e scusate se sono pochi!

Si tratta di una situazione eccezionale ed irripetibile? Certo che no: come mostra il grafico di Swissinfo (vedi immagine), è da una dozzina d’anni che i conti federali sono – tranne un’unica eccezione nel 2014 –  sistematicamente in attivo. E non di poco, bensì di vari miliardi di franchi (negli ultimi anni, in media di tre miliardi)!

Clamorosa la situazione del 2008, quando, a fronte di un preventivo che prevedeva un utile di un miliardo, il consuntivo ne presentava addirittura oltre 7! Simili situazioni pongono dei seri problemi di credibilità ai responsabili delle finanze federali. Idem per le sistematiche sottovalutazioni delle entrate.

Inoltre, al contrario dei Paesi confinanti, la Svizzera non ha un problema di indebitamento eccessivo: il debito pubblico è infatti sceso sotto il 30% del PIL, mentre la media degli Stati UE è superiore all’80%. Questo per dire che non c’è affatto l’esigenza di usare gli utili per ridurre il debito pubblico. Quindi, gli attivi miliardari della Confederazione vanno impiegati a vantaggio dei cittadini! Altro che metterli nel calderone delle casse pubbliche, dove poi finiscono col servire per regali all’estero o per mantenere finti rifugiati e immigrati nel nostro Stato sociale! O vuoi vedere che il triciclo euroturbo, smanioso di sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale, che porterà con sé la direttiva UE sulla cittadinanza ovvero l’assalto alla diligenza della nostra socialità da parte di migranti economici comunitari, sta preparando le scorte per foraggiare tutti gli approfittatori dell’Unione europea che ci arriveranno in casa?

BNS: 51.5 miliardi di utili

Agli utili miliardari della Confederazione vanno poi aggiunti quelli della Banca nazionale. La BNS, come reso noto tramite comunicato di venerdì, ha realizzato un utile di 51.5 miliardi di Fr nei primi nove mesi dell’anno. Una cifra stratosferica, che è di proprietà dei cittadini elvetici!

Senza dimenticare che, nel corso degli ultimi vent’anni, il bilancio della Banca nazionale  è quasi decuplicato. A fine anni Novanta, si aggirava attorno ai 100 miliardi di Fr. A quei tempi, a  Confederazione e Cantoni venivano distribuiti 1.5 miliardi all’anno. Oggi il bilancio della BNS è di 820 miliardi, ma la distribuzione degli utili non è per nulla cresciuta in proporzione: infatti ammonta a 2 miliardi annui. Di fatto, un’inezia!

E’ quindi evidente che gli utili stellari della BNS devono andare a beneficio dei cittadini svizzeri. Su cosa farne, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dall’AVS alla riduzione dei premi di cassa malati, dalle misure di rilancio occupazionale alla realizzazione di infrastrutture, i possibili campi d’azione non mancano di certo!

Utilizzare per l’AVS!

Tornando agli utili della Confederazione: essi vanno utilizzati per l’AVS! Se nelle casse del Primo Pilastro facciamo confluire:

  • gli utili della Confederazione;
  • gli 1.3 miliardi di contributo di coesione (invece di regalarli all’UE che ci ricatta e ci discrimina, come vuole invece fare la partitocrazia);
  • una parte degli utili della BNS,

i problemi finanziari dell’AVS sono risolti! Senza bisogno di aumentare l’età di pensionamento delle donne, che poi è solo il preludio dell’AVS a 67 anni per tutti. Una misura improponibile data la situazione sul mercato del lavoro attuale! Situazione per cui, come noto, possiamo ringraziare la devastante libera circolazione delle persone voluta dal triciclo PLR-PPD-P$$, con conseguente invasione da sud!

Gli ultimi indicatori federali, come scritto domenica scorsa su queste colonne, rilevano un’impennata del rischio di finire in assistenza già dopo i 45 anni. Ma come: 45 anni si è già esclusi dal mondo del lavoro, però i politicanti della casta pretendono di far lavorare la gente fino a 70?

Stop rapine

E, applicando le misure di cui sopra, non ci sarà nemmeno bisogno di sanare l’AVS mettendo le mani nelle tasche della gente tramite aumenti dell’IVA (imposta antisociale che colpisce indiscriminatamente i consumi). Tanto più che, come sappiamo, la partitocrazia si prepara a RAPINARE il cittadino con una caterva di ecotasse ed ecobalzelli in nome dell’isterismo climatico!

Lorenzo Quadri