Grazie calabraghe! Frontiere con l’Italia: chiuse troppo tardi, riaperte troppo presto!
Come sappiamo, nella seduta dello scorso 5 giugno, i camerieri dell’UE in Consiglio federale hanno CALATO LE BRAGHE con il Belpaese. Le frontiere con l’Italia torneranno ad essere spalancate a partire da domani, lunedì 15 giugno. E questo malgrado la situazione sanitaria in Lombardia sia lungi dall’essere sotto controllo: infatti si registrano centinaia di nuovi contagi ogni giorno (venerdì erano 272, sabato 210).
Memoria cortissima
Forse qualcuno si è già dimenticato che il Ticino è stato IMPESTATO a causa delle frontiere spalancate con la Lombardia, principale focolaio di coronavirus dell’Occidente. Frontiere che il governicchio federale e la partitocrazia eurolecchina hanno rifiutato istericamente di chiudere per tempo. Adesso anche importanti epidemiologhi confermano che è proprio così. In una lettera aperta in cui contestano in vari punti l’operato dell’infettivologo di regime Daniel Koch (il sosia della Morte nel film “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman) quattro riconosciuti specialisti sono assai espliciti. “Una chiusura tempestiva del confine con l’Italia avrebbe rallentato il corso dell’epidemia”.
A proposito di Koch: è evidente che costui, come altri funzionari, ha sviluppato una perniciosa dipendenza da apparizioni mediatiche. Infatti, non appena andato in pensione, si è prodotto in un’infilata di pagliacciate per mettersi in mostra: pori nümm!
Ma come: chiudere le frontiere non era un’idea “da tarati”, come ha sostenuto il borioso ex segretario di Stato PLR Mauro Dell’Ambrogio? Ed invece, ancora una volta, la Lega AVEVA RAGIONE ed i soldatini liblab TORTO MARCIO. Ma avanti, continuate a votare per l’ex partitone…
Giù a 90 gradi!
Purtroppo, al peggio non c’è mai limite. Dopo aver chiuso con scellerato ritardo le frontiere con l’Italia, adesso il governicchio federale le vuole riaprire troppo presto. Il CF, more solito, si è chinato a 90 gradi davanti alle pretese del Belpaese. La Penisola ha deciso unilateralmente, senza consultare nessuno, la riapertura dei propri confini, avvenuta lo scorso 3 giugno. L’operazione risponde soltanto ad interessi di saccoccia dei vicini a sud. L’Italia vuole attirare turisti. Inclusi – ma guarda un po’ – i turisti della spesa ticinesotti, di cui solo ora accorge di avere disperato bisogno.
Intendiamoci: siamo i primi a dire che ogni Paese deve poter stabilire in modo indipendente chi fare entrare nel proprio territorio e chi no. Ma evidentemente queste scelte non possono essere imposte agli altri. Invece Roma ha deciso di spalancare le frontiere e subito dopo ha iniziato a mettere pressione sulla Confederella affinché facesse lo stesso. E, come c’era d’attendersi, la resistenza bernese è durata assai poco. Tempo appena 12 giorni, e la devastante libera circolazione delle persone con l’Italia è stata sciaguratamente ripristinata.
Molti sono ancora fuori
E’ vero che le frontiere col Belpaese non sono mai state del tutto chiuse, perché i frontalieri potevano entrare anche durante il lockdown. Ringraziamo per questo il ministro degli esteri PLR (ex) doppiopassaporto Ignazio KrankenCassis, che si è vantato di aver chiesto lui al suo omologo e connazionale Giggino di Maio di lasciar passare in Ticino i frontalieri provenienti dalle zone rosse lombarde.
Tuttavia, se i frontalieri entrano liberamente, lo stesso non vale per altre categorie. Vedi i padroncini ed i lavoratori in NERO che fanno concorrenza sleale agli artigiani ed alle piccole e medie imprese ticinesi. E si tratta di migliaia di persone al giorno. Anche la criminalità transfrontaliera è stata azzerata.
Quindi, non è vero che le frontiere sono spalancate già ora.
Nessun vantaggio
Che vantaggio ricava la Svizzera dall’aprire già domani i confini con l’Italia quando in Lombardia i contagi ancora galoppano? Nessuno. Si tratta della consueta calata di braghe. Tanto più che la data per il ripristino degli accordi di Schengen doveva essere il 6 luglio. Non solo. La Gran Bretagna, che per sua fortuna ha lasciato la fallita UE, ha introdotto una quarantena di 14 giorni, cui dovrà sottoporsi chiunque vuole entrare nel Paese. La Danimarca, Stato membro dell’Unione europea, aprirà i propri confini agli altri Paesi UE e dell’area Schengen SOLO IL 31 AGOSTO. Da domani potranno entrare in Danimarca unicamente cittadini provenienti dalla Germania, dalla Norvegia e dall’Islanda.
Casta allo sbaraglio
Di conseguenza, non c’era alcuna fretta di correre ad aprire le frontiere con l’Italia, col rischio di tornare ad impestarci. La scelta è stata dettata unicamente dalle fregole calabraghiste ed euroservili del governicchio federale.
Le frontiere con l’Italia sono state chiuse troppo tardi, e adesso vengono riaperte troppo presto. Ed ovviamente (?) i camerieri bernesi di Bruxelles non si sognano di prescrivere dei controlli sanitari all’entrata della Svizzera: sarebbe “razzismo”! Ma andate a Baggio a suonare l’organo!
Se, grazie allo scellerato ripristino anticipato della libera circolazione con la vicina Repubblica, arriverà la temuta seconda ondata di contagi, qualcuno se ne dovrà assumere la responsabilità. Vero politicanti della partitocrazia sovranofoba e xenofila?
Lorenzo Quadri