La partitocrazia in preda a travasi di bile dopo la presa di posizione del CCG
I ragazzi approvano l’iniziativa: ascoltiamoli! Del resto, già nel 2014…
Immani travasi di bile in atto per gli alti papaveri del triciclo PLR-PPD-P$: il consiglio cantonale dei giovani (CCG) ha detto Sì all’iniziativa per l’insegnamento della civica. E’ quanto emerso dai dibattiti di venerdì.
Alla faccia della partitocrazia voltamarsina, quella che prima vota sì alla civica ma poi si rimangia la parola; alla faccia dell’élite spalancatrice di frontiere; alla faccia dei docenti indottrinati che stanno conducendo una campagna biliosa e denigratoria contro l’iniziativa ed i suoi promotori; alla faccia di questi ad altri personaggi, i giovani non si sono fatti fuorviare. E sono poi quelli direttamente toccati dall’eventuale applicazione dell’iniziativa pro-civica: la nuova materia la dovrebbero studiare loro. E chiedono di farlo. Perché sono consapevoli dell’importanza del tema. E sanno bene che oggi – contrariamente alle fake news (in italiano: balle di fra’ Luca) messe in giro dai vari “comitati contro” – la civica non viene insegnata.
La maggioranza dei membri del CCG ha infatti sottolineato con fermezza l’importanza che i giovani vengano formati in modo da trovarsi nella condizione, quando sarà il momento, di votare con coscienza e responsabilità, avendo ben presenti i loro diritti di cittadini in un paese democratico. La citazione è presa da La Regione, foglio poco sospetto di simpatia per l’iniziativa e per gli iniziativisti.
Sono dunque i giovani a chiedere di farsi insegnare la civica: ascoltiamoli!
Oltretutto, non è nemmeno la prima volta che il CCG esprime questa posizione: già nel 2014 infatti i giovani chiedevano “più civica”, e auspicavano pure che fosse scorporata dall’ora di storia.
Intanto le cariatidi della partitocrazia rosicano. Com’è possibile che questi ragazzotti non siano disposti a farsi indottrinare nei sacri principi del triciclo PLR-PPD-P$, ossia: se l’odiata Lega, magari con l’Udc, è favorevole ad una proposta, allora bisogna assolutamente essere contrari? E questo perché, piuttosto che dar ragione agli odiati populisti (anche quando manifestamente ce l’hanno) ci facciamo schiacciare i gioielli di famiglia sotto un rullo compressore?
Del resto, è evidente che la partitocrazia anti-civica non solo intende mantenere i giovani nell’ignoranza dei fondamenti del nostro modello democratico, così – s’immaginano lorsignori – sarà più facile convincere le nuove generazioni che “La Svizzera non esiste”, e quindi rottamarla del tutto. Vogliono anche marcare il territorio. Certa parte politica ritiene che la scuola pubblica sia di sua esclusiva proprietà. E guai a chi osa metterci il becco.
Lorenzo Quadri