Ma guarda un po’: i politecnici di Zurigo e Losanna hanno troppi studenti stranieri e adesso, per limitarli, vogliono introdurre dei contingenti.
Scusate, ma qui ci scappa proprio da ridere. Gli ambienti accademici erano quelli che, per motivi ideologici (“dobbiamo aprirci”, come se questo paese non avesse già spalancato di tutto e di più) starnazzavano a tutto volume contro l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”. Quando l’iniziativa è stata approvata, i professoroni si sono messi a strillare con ancora più decibel, denigrando a pieni polmoni il popolino bestia e razzista che ha osato contraddire i loro alti intelletti, e annunciando la catastrofe del sistema universitario elvetico: perché non sarebbero più arrivati studenti e professori stranieri.
Ancora nei giorni scorsi si sono sentiti i grandi scienziati scagliarsi, dall’alto della loro supposta autorità morale, contro l’iniziativa Ecopop: perché limitare la sovrappopolazione è cosa da fascisti e razzisti.
Bugie con le gambe corte
Mai la dimostrazione che le bugie hanno le gambe corte è arrivata in modo più tempestivo. Qualche giorno dopo le velleitarie dichiarazioni di cui sopra, i politecnici federali hanno scoperto di avere troppi nuovi iscritti stranieri. Ma come: l’iniziativa contro l’immigrazione di massa non li avrebbe dovuti far scappare tutti, determinando l’inizio della fine del sistema accademico svizzero?
Ecco quindi la conferma che “il re è nudo”: l’opposizione isterica degli ambienti accademici all’iniziativa Contro l’immigrazione di massa era semplicemente l’ utilizzo strumentale, da parte dei diretti interessati, della propria aura di autorità scientifica, per far passare un messaggio politico che non ha alcun rapporto con la realtà. Facendo leva sull’effetto “se lo dicono dei professori universitari non può che essere vero”.
La cittadinanza prende invece atto che anche i professori universitari raccontano balle a scopo di propaganda politica.
In casa propria…
Gli è che il “Poli” di Zurigo si ritrova con 2800 matricole, un record assoluto. Con il 29% di studenti stranieri. Ancora più estrema la situazione a Losanna: gli studenti stranieri sono il 52% – dunque la maggioranza! – e gli iscritti hanno raggiunto quota di 10mila.
Ebbene, che soluzioni ti trovano i “magnifici rettori” dei due istituti per fermare “l’immigrazione di massa” nei loro sovrappopolati atenei? Risposta: il contingentamento degli studenti stranieri!
Ma guarda un po’: proprio gli intelletti superiori che predicavano contro le limitazioni all’immigrazione, se toccati direttamente in “casa loro” vanno ad adottare nientemeno che i beceri, razzisti e xenofobi contingenti per gli stranieri!
Coerenza?
Ci piacerebbe proprio sapere con quale coerenza l’esimio ed illustrissimo presidente del Politecnico di Losanna, tale Ralph Eichler, dichiara che nel suo istituto non vuole più di 10mila studenti e quindi contingenta gli stranieri. Nel contempo, però, proprio lui che non riesce a gestire una popolazione di 10mila studenti, va in giro a predicare, in funzione anti-Ecopop, che in Svizzera c’è spazio per 12 milioni di persone – e quindi non bisogna limitare l’immigrazione.
Punto primo: chi non è in grado di gestire 10mila studenti senza ricorrere ai contingenti per gli stranieri non è molto nella condizione di sputare sentenze su come si gestiscono popolazioni di 1000 volte superiori senza restrizioni migratorie.
Punto secondo: allora noi applichiamo al buon Eichler i suoi stessi principi e gli diciamo che nel “suo” Politecnico c’è spazio per 15mila studenti e dunque lui, il Ralph, è un fascista ed un razzista perché ha introdotto il numero chiuso di iscritti stranieri.
O forse per i nostrani luminari le limitazioni all’immigrazione sono roba da populisti e razzisti… tranne quando le fanno loro?
Lorenzo Quadri