Aiuti allo sviluppo: la partitocrazia non vuole risparmiare nemmeno 100 milioni su 2176!
Come volevasi dimostrare, in Consiglio nazionale la proposta di decurtare di 100 milioni di franchetti gli aiuti allo sviluppo nell’ambito del Preventivo 2018 della Confederazione è stata respinta per 100 voti contro 88.
Ad essere contrari al taglio, oltre naturalmente alla cricca ro$$overde, gli uregiatti e pure parte dei liblab. Nella commissione preparatoria, l’ex partitone aveva votato a sostegno della “misura di contenimento” proposta dall’Udc. Ma poi, quando si tratta di venire al dunque… contrordine compagni! In aula il partito si spacca! Sicché, grazie al voltafaccia del “partito del Buongoverno” la misura di risparmio è stata trombata.
Pagare in cambio di niente
Questi aiuti allo sviluppo, ormai l’ha capito anche il Gigi di Viganello, sono una grande bufala: i paesi che ne beneficiano, e da una sfracca di anni, sono sempre gli stessi. E non per questo la loro situazione migliora. Che poi gli aiuti allo sviluppo servano a ridurre i flussi migratori, è l’ennesima balla di fra’ Luca. E naturalmente i partiti del presunto “centro”, ossia PLR e PPDog, rintronati dal politikamente korretto, se la bevono con la massima goduria. Infatti, malgrado la paccata di miliardi versata annualmente, i flussi migratori continuano ad esplodere! Ed i politicanti federali nemmeno hanno il coraggio di vincolare il pagamento degli aiuti alla sottoscrizione di accordi di riammissione dei loro connazionali immigrati illegalmente in Svizzera da parte dei paesi beneficiari. Non sia mai! E’ becero populismo e razzismo! Gli svizzerotti fessi devono pagare senza pretendere nulla in cambio! Del resto, lo fanno perfino con i balivi UE – vedi lo sconcio contributo di coesione da 1.3 miliardi che il Consiglio federale vuole regalare a Bruxelles senza uno straccio di contropartita –; perché non dovrebbero farlo col resto del mondo?
100 milioni su 2176!
Gli argomenti pronunciati al Nazionale contro il taglio di 100 milioni sul budget degli aiuti allo sviluppo sono di una nullità allucinante: “Gli svizzeri sono ricchi (?) quindi devono pagare”; e addirittura: “la decurtazione sarebbe un affronto ai collaboratori dell’aiuto allo sviluppo”. Ogni commento è superfluo. Ma questi politicanti dove vanno a reperirli? Li trovano nelle uova di Pasqua come sorprese?
Su un particolare, naturalmente, la stampa di regime ha pensato bene di glissare in grande stile. Un taglio da 100 milioni può essere un taglio enorme o un graffietto. A dipendenza, ovviamente, della cifra di partenza. Ebbene, nel caso concreto il risparmio previsto è assai modesto. Si proponeva infatti di tagliare 100 milioni su 2176! Quindi anche approvando la “scandalosa” proposta, la Svizzera per l’anno di disgrazia 2018 avrebbe comunque versato 2.076 miliardi di franchetti in aiuti allo sviluppo. Più di due miliardi! I compiti di paese “ricco” (ricco per chi? Per i cittadini elvetici, o per la pletora di migranti economici che ci siamo messi in casa “grazie” alla sciagurata politica delle frontiere spalancate?) sarebbero in ogni caso stati assolti. Molto generosamente assolti.
Esplodono i costi dell’asilo
Anche un altro aspetto è stato fatto passare sotto silenzio. Ossia che nel Preventivo 2018 della Confederella si è dovuto tagliare qua e là per compensare l’esplosione dei costi sociali provocati dall’assalto dei finti rifugiati con lo smartphone. A dimostrazione che versare miliardi come noccioline in “aiuti allo sviluppo” non frena per nulla l’invasione dei clandestini. Però guai a tagliare 100 milioni su 2176 degli aiuti allo sviluppo! Non insorge solo, con il consueto isterismo, la $inistruccia multikulti, quella che pretende di farci mantenere il mondo intero. Insorgono anche gli uregiatti; mentre i liblab si spaccano. Avanti così!
Lorenzo Quadri