Il caso Vasella lo dimostra
Contro i superstipendi bisogna agire subito
Ma solo il controprogetto all’iniziativa Minder è immediatamente applicabile. Per contro, prima che l’iniziativa venga tradotta in realtà, passeranno anni. Sempre che l’iniziativa venga effettivamente applicata. Il caso dell’espulsione dei delinquenti stranieri insegna…
Ha fatto molto parlare e non poteva essere altrimenti, la megaindennità di 72 milioni di Fr al supermanager di Novartis Daniel Vasella. La successiva rinuncia è poi arrivata quando la frittata era ormai fatta.
E’ certo che per l’iniziativa Minder non ci potevano essere alleati migliori di Novartis e Vasella. L’indennità è infatti di quelle assolutamente fuori di testa, offensive per il cittadino. Passi la responsabilità, il ruolo, i posti di lavoro e tutto quello che si vuole, ma non si può di certo venire a sostenere che il tempo lavorativo del signor Vasella, e quindi in sostanza il tempo tout court del signor Vasella, vale 1000 volte di più di quello di un comune mortale.
Come se non bastasse, secondo gli esperti le prestazioni professionali e manageriali di Vasella non sarebbero nemmeno poi così eclatanti da giustificare dei bonus a sei o addirittura sette zeri, poiché durante la sua “era” l’azione Novartis è rimasta stagnante e bisogna ancora vedere quale sarà l’esito delle acquisizioni fatte.
E’ chiaro che uscirsene a pochi giorni di distanza dalla votazione sull’iniziativa Minder è come dire alla gente di votarla. Non che prima ci fossero grossi dubbi sull’esito della votazione del tre marzo su questo tema. Adesso non ce ne sono più del tutto.
Sarebbe però profondamente sbagliato dire che chi non sostiene l’iniziativa Minder è favorevole alle megaretribuzioni dei manager. In effetti anche il controprogetto elaborato dal parlamento prevede la possibilità di limitare i salari dei dirigenti, comprendendo anche i bonus (cosa che l’iniziativa non fa). Il controprogetto alle Camere federali è stato votato da tutti i parlamentari tranne che da Thomas Minder, compresi quelli di sinistra. Quindi non può essere così scadente.
Il problema dell’iniziativa sono i danni collaterali che essa potrebbe fare. Infatti essa introdurrebbe, se approvata, una serie di regole particolarmente rigide che avremmo solo noi. Quindi la solita iperregolamentazione alla Svizzera, con la quale ci siamo già fatti male da soli più volte. La sindrome da primi della classe, o “Swiss finish” con la quel danneggiamo da soli la nostra economia. Se la piazza economica svizzera perde di attrattività e di competitività perché retta da regole troppo rigide, ci vanno di mezzo non solo le grandi aziende, ma anche quelle medie e piccole. Seguendo l’iniziativa Minder per ridurre, giustamente, i salari spropositati dei manager, si mettono a rischio dei posti di lavoro. E allora perché non intervenire sulle remunerazioni dei supermanager, visto che il problema è quello, senza mettere in pericolo degli impieghi, che è proprio l’ultima cosa che ci possiamo permettere?
Inoltre non sarebbe male se, oltre che per i salari dei manager, ogni tanto ci si scandalizzasse anche per quelli di altre categorie. Ad esempio calciatori, attori, e così via, che non hanno nemmeno l’attenuante di portare la responsabilità per migliaia di posti di lavoro.
Non si può perdere il treno
C’è inoltre un’altra questione. Il caso Vasella dimostra sostanzialmente una cosa: che è importante agire, ma soprattutto che è importante farlo subito. E questo è possibile solo con il controprogetto, che sarebbe immediatamente applicabile. Non così l’iniziativa. Prima di tradurla in realtà passeranno anni. L’esempio dell’iniziativa per l’espulsione degli stranieri delinquenti insegna. E nel frattempo, quanti altri casi Vasella/Novartis dovrà subire il cittadino? Per questo, è meglio votare no all’iniziativa Minder, ciò che farebbe entrare subito in vigore il controprogetto.
Lorenzo Quadri