Sotto le cupole federali la notizia era nell’aria. Venerdì è arrivata la conferma ufficiale. L’Udc lancerà il referendum contro la “ristrutturazione del sistema dell’asilo”, che il Consiglio nazionale ha approvato l’altroieri in votazione finale, con l’opposizione di Lega ed Udc. Anche la Lega ed il Mattino sosterranno il referendum.

Del resto, la consigliera nazionale leghista Roberta Pantani – membro della Commissione delle istituzioni politiche che ha esaminato la riforma – aveva presentato vari emendamenti, ovviamente in senso restrittivo. Che però sono stati affossati dal centro-$inistra.

Ricorso gratuito

La cosiddetta “ristrutturazione del sistema d’asilo” introduce infatti, tra l’altro, il diritto di ricorso gratuito per i richiedenti l’asilo la cui domanda viene respinta. Ossia per i rifugiati economici, ai quali verrà permesso di intasare il sistema giudiziario elvetico a spese del contribuente svizzerotto. Con il diritto di ricorso gratuito, i richiedenti l’asilo avranno più diritti dei cittadini elvetici. Per questi ultimi il gratuito patrocinio esiste, certo. Ma solo a determinate condizioni. Se queste non sono date, “rien à faire”.

Invece, i finti rifugiati la cui domanda è stata respinta potranno fare ricorso sempre, a spese del contribuente. Si può immaginare con quali conseguenze finanziarie ed amministrative. Nuovi stratosferici costi ed ulteriore piano occupazionale per legulei in sovrannumero, i quali ringraziano sentitamente.

Ah, però. Mentre si taglia sulle pensioni e si aumenta l’età AVS per le donne, ai finti rifugiati si concedono nuovi canali preferenziali. Chiaramente, il fatto che oggi chi ha ottenuto di restare in Svizzera come asilante riceva aiuti sociali per 30mila Fr all’anno, quindi più di un anziano svizzero che vive con la sola AVS, ancora non bastava.

Sempre più attrattivi

E’ il colmo. Non solo la Svizzera si ostina a mantenere le frontiere spalancate mentre sempre più Stati membri UE sospendono l’applicazione di Schengen e mentre l’Italia non rispetta gli accordi di Dublino. Per aumentare ancora di più il proprio appeal presso i finti rifugiati, ecco il nostro paese introduce anche il diritto di ricorso gratuito.

Sistemi totalitari

Tra le storture nella nuova legge sull’asilo, anche lo strapotere del dipartimento federale di giustizia in materia di alloggi “provvisori” (almeno tre anni!) per migranti. Sull’ubicazione dei nuovi centri provvisori, Cantone, Comuni, cittadini non hanno voce in capitolo. Decide tutto il dipartimento. E non solo decide, ma è pure autorità di ricorso! Come ha detto il capogruppo Udc alle Camere federali Adrian Amstutz nel suo intervento, il meccanismo inserito nella nuova legge sull’asilo non ha nulla di svizzero: è un sistema da Stato totalitario. Poiché non ci vuole molta fantasia per immaginare che questi alloggi “provvisori” (stile ex caserma di Losone) sono destinati a moltiplicarsi, c’è di che essere preoccupati.

P$: ira funesta

Grottesca, poi, l’ira che la $inistra spalancatrice di frontiere non ha saputo nascondere all’ufficializzazione del referendum. Facendo ampio ricorso al solito ricatto morale, i kompagni non hanno mancato di dilungarsi su quanto sono brutti e cattivi quelli che non vogliono che i finti rifugiati abbiano più diritti dei cittadini svizzeri. E che vogliono, invece, che il nostro paese assuma finalmente un atteggiamento dissuasivo nei confronti dei migranti economici.

I kompagni s’indignano per il referendum. Ma, ancora una volta, la loro morale è a due velocità. Ci pare infatti di ricordare che siano stati proprio loro a lanciare il referendum contro la precedente revisione della legge sull’asilo, che ritenevano troppo restrittiva, venendo poi asfaltati dalle urne. Ma come: i kompagni pretendono di avere l’esclusiva sui diritti popolari? Pretendono di negare agli altri il ricorso a strumenti cui loro attingono a piene mani? Siam messi bene!

Lorenzo Quadri