Il CF pronto ad entrare nel merito delle lezioni di “morale sessuale” per migranti
Siamo messi sempre peggio: il Consiglio federale, rispondendo all’interrogazione della kompagna consigliera nazionale Silvia Schenker, si dice disposto a studiare la ripresa in Svizzera dei corsi ad hoc di “morale sessuale” per asilanti che vengono dispensati in Norvegia ed in Danimarca.
Non è certo strano che una richiesta di questo tipo venga da una $ocialista. Nel concreto, oltretutto, da una che si è sempre opposta con scandalizzata stizza a qualsiasi restrizione in materia di asilanti. E che è pure salita al pulpito per opporsi alla concessione della garanzia federale al divieto di burqa votato dal popolo ticinese.
Ci si aggrappa a tutto
Si intuisce facilmente dove si voglia andare a parare con l’introduzione di corsi di “morale sessuale” per finti rifugiati, vista la parte politica da cui proviene la richiesta. Eh già: dopo i fatti di Colonia, in alcuni paesi (ma non nel nostro) anche la $inistra si è accorta che l’arrivo in Europa di milioni di giovani uomini soli, che non scappano da alcuna guerra, e che mai si integreranno, costituisce un pericolo per le donne. Perché questi migranti provengono da ambienti dove il rispetto della donna, ed in particolare di quella occidentale, è un oggetto sconosciuto.
Eppure, invece di impedire l’arrivo massiccio in Svizzera di finti rifugiati che “non rispettano le donne”, i $ocialisti “nostrani” vogliono invece farne entrare sempre di più. E dunque come si pensa di prevenire il ripetersi di nuovi “fatti di Colonia”? Si tira fuori il ridicolo “corso di morale sessuale” – che naturalmente verrà tenuto da un qualche kompagno (business is business)! Insomma, pur di non ammettere la necessità di limitare l’arrivo di immigrati clandestini, ci si attacca a tutto.
Tre cose da fare
E’ evidente che, per combattere le aggressioni ad opera di migranti economici, ci sono solo tre cose da fare:
- chiudere le frontiere per contenere l’arrivo di finti rifugiati;
- stabilire che i giovani uomini ospiti dei centri asilanti (che sono praticamente tutti immigrati clandestini), al contrario di ora, non possano uscire le sere e le notti del fine settimana, visto il rischio che tali libere uscite notturne vengano utilizzate per ubriacarsi e molestare;
- espellere all’istante gli asilanti che commettono reati, a maggior ragione se si tratta di reati contro persone.
Ma, davanti a questo tipo di proposte, gli spalancatori – e, quel che è peggio, visto che ad essere a rischio è in prima linea la sicurezza delle donne – le spalancatrici di frontiere si mettono a strillare al razzismo e al fascismo. Loro vogliono i corsi di morale sessuale: per credere davvero che possa bastare una lezioncina per cancellare un “background culturale” (chiamiamolo così per carità di patria) incompatibile con la società occidentale, bisogna essere caduti dal seggiolone da piccoli.
Il significato politico dei corsi antistupro per finti rifugiati è chiaro. Se le donne vengono aggredite sessualmente da migranti economici, la colpa non è degli aggressori: la colpa è di noi svizzerotti razzisti che non istruiamo i clandestini su come ci si comporta in Occidente!
Passi successivi
Altrettanto chiaro è il passo successivo ai corsi, che è poi solo l’altra faccia della stessa medaglia. Quando “incredibilmente” si dovrà constatare che i corsi antistupro non servono ad una fava, piuttosto che rendere finalmente i finti rifugiati responsabili per le loro azioni delinquenziali, si colpevolizzeranno ancora gli svizzerotti. Nel caso concreto le svizzerotte: per forza che i corsi non funzionano, si dirà, se loro vanno in giro troppo svestite! Quindi arriverà il nuovo Diktat: alle donne verrà “consigliato”, alla faccia delle libertà individuali, di girare imbacuccate da capo ai piedi per non attizzare le voglie dei giovani e sfaccendati ospiti dei centri asilanti. Se poi qualcuna trasgredisce e viene molestata, affari suoi. Anzi, si insinuerà che magari era proprio quello che voleva. Ma ai migranti economici non deve essere addossata nessuna responsabilità; men che meno imposta una qualche restrizione. Ma quando mai! La colpa è sempre degli svizzerotti chiusi e razzisti!
Lorenzo Quadri