Aumentano le franchigie; e le paghe dei supermanager cassamalatari quando diminuiscono?
Sicché la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati ha deciso, similmente al Consiglio nazionale, che “bisogna” alzare le franchigie minime a causa dell’aumento dei costi sanitari. Le quali franchigie dovranno dunque passare da 300 a 350 Fr. Si potrebbe dire che è un aumento modesto, ma chi lo paga? Risposta: chi sceglie la franchigia, minima ovvero chi è malato o anziano. Che si cucca anche gli aumenti di premio (come tutti gli altri assicurati).
I premi diminuiranno?
Forse che l’aumento della franchigia farà diminuire i premi? No di certo, ed infatti ogni anno arriva la notizia di una nuova stangata (ma tanto il direttore del DSS puntualmente si dichiara “beltrasereno”, per cui siamo a cavallo).
Sicché l’aumento della franchigia verrà venduto come una misura per contenere l’aumento, che ci sarà lo stesso. Al popolazzo si dirà: senza l’aumento di franchigia i premi sarebbero cresciuti ancora di più! Ma naturalmente la prova del contrario non c’è… e con queste storielle controfattuali (uella) è un po’ che ci fanno fessi, e in vari ambiti.
E gli stipendi dei supermanager?
Insomma: già ai ticinesi non vengono restituiti i premi di cassa malati pagati in eccesso dal 1996 ad oggi. In più i premi continuano a crescere. Ed in più ancora aumentano pure le franchigie.
Sarebbe bello sapere quando si comincerà invece a tagliare sugli stipendi dei supermanager delle assicurazioni malattia!
Deputati-lobbysti
Certo che, se da quando è stata introdotta la LAMal, i premi di cassa malati sono sempre aumentati fino a diventare insostenibili, forse il difetto sta nel manico. E se le commissioni parlamentari della sanità e della sicurezza sociale, sia del Consiglio nazionale che degli Stati, sono farcite di deputati che sono contemporaneamente lobbisti dei cassamalatari, il “manico difettoso” non verrà mai corretto.
Già, perché il problema dei lobbisti a Berna non è certo creato da quelli che pascolano nelle anticamere, bensì da quelli che sono presenti in aula, in qualità di parlamentari, e che schiacciano i bottoncini colorati. Ma, se la gente insiste nell’eleggerli…
E costoro non solo continuano a venire eletti, ma approdano pure in Consiglio federale, come ben dimostra il caso del binazionale KrankenCassis (PLR).
Spreconi?
C’è anche un altro aspetto da non dimenticare. Per giustificare gli aumenti – sia di premi che di franchigie – i politicanti, come pure i cassamalatari, accusano i cittadini di essere degli scriteriati spreconi, di andare dal medico per ogni graffietto, eccetera.
Visto però che sempre più cittadini per risparmiare sui premi scelgono le franchigie massime, e quindi le cure mediche fino a 2500 Fr all’anno se le devono pagare di tasca propria, forse poi così spreconi non sono.
Scarica-barile
Ma i cassamalatari stessi, sono forse così attenti nel contenere i costi? Mica tanto! Spesso e volentieri infatti gli assicuratori malattia non si preoccupano di intervenire dove ci sono situazioni di ineconomicità. E nemmeno di promuovere delle soluzioni che permetterebbero di risparmiare sulle spese mediche e farmacologiche. Anzi, come succede ad esempio nell’acquisto dei farmaci da parte delle case anziani, gli assicuratori semmai sabotano i modelli virtuosi. Col risultato di aumentare i costi che poi si devono prendere a carico. Ma i cassamalatari se ne impipano: i maggiori costi mica li pagano loro. Li scaricano sul groppone dei cittadini tramite aumenti di premio. Per cui, chissenefrega!
Chi ci “tetta dentro”
Per finire, gli uccellini cinguettano che in Ticino ci sia un medico, “guardacaso” italiano, che ha – appunto – la laurea in medicina, ma che però si produce in prestazioni che con la medicina hanno poco a che vedere: vedi ipnosi regressiva. Prestazioni che poi vanno a carico delle casse malati.
Ora, se a qualcuno interessa sentire storielle fantasiose su chi sarebbe stato in una presunta vita precedente (Carlomagno? Napoleone? Mata Hari? Il Gigi di Viganello?) questo sfizio da salotto per boccaloni fa il piacere di pagarselo di tasca propria. Altrimenti il prossimo passo quale sarà? Le sedute spiritiche rimborsate dall’assicurazione malattia?
E’ chiaro che, se la storiella di cui sopra dovesse risultare confermata, ci sarebbe di che giustificare uno sciopero del pagamento dei premi.
Magari quindi prima di mettere le mani nelle tasche della gente con aumenti di premi e franchigie sarebbe il caso di andare a beccare chi nel sistema attuale “ci tetta dentro” alla grande. Si parla di simmetria dei sacrifici, ma ancora una volta i sacrifici si impongono solo ad una parte.
Fumogeni elettorali
E’ poi anche il caso di diffidare di chi, “guardacaso” in campagna elettorale, lancia un’iniziativa popolare che promette miracolosi freni ai premi di cassa malati: leggi PPD. Va da sé, senza spiegare sulle spalle di chiverrebbero poi prese le fumogene misure di contenimento dei costi che vengono evocate nel testo dell’iniziativa. E dimenticandosi, sempre “guardacaso”, che in Ticino proprio il PPD gestisce il Dipartimento della sanità e della socialità.
Già che ci siamo ricordiamo che, quando la Lega raccolse le firme per la creazione di una cassa malati cantonale con premi accessibili, la partitocrazia in Gran Consiglio nemmeno permise alla gente di andare a votare.
Così, tanto per rimettere la chiesa al centro del villaggio…
Lorenzo Quadri