Solo poco più della metà lascia il paese. Volontà popolare presa a pesci in faccia

Come volevasi dimostrare, arriva l’ennesima conferma che la volontà popolare sgradita viene rottamata senza remore dalla casta.

I nuovi dati sulle espulsioni, o meglio sulle non espulsioni degli stranieri che delinquono parlano da sé.  La truffa va avanti da oltre un decennio. Correva infatti l’anno di grazia 2010, mese di novembre, quando popolo e Cantoni accettarono l’iniziativa popolare “Per l’espulsione dei delinquenti stranieri”. Al parlatoio federale vennero dati 5 anni per adeguare le leggi affinché la decisione popolare si trasformasse in realtà. Campa cavallo.

Dal momento che la partitocrazia triciclata non ne voleva sapere di fare i compiti, un paio di anni dopo venne lanciata l’iniziativa d’attuazione. Vista la malparata, i soldatini bernesi della partitocrazia dovettero almeno simulare di darsi una mossa. Ma appunto: solo di simulazione si trattò. Il perché è presto detto: venne inserita la cosiddetta clausola di rigore. Essa consente al giudice rinunciare all’espulsione dalla Svizzera nel caso in cui questa metterebbe in eccessiva difficoltà il criminale straniero. Al proposito, il giudice ha ampio margine di apprezzamento. E’ lo stesso sciagurato principio in base al quale il governicchio federale ci viene a raccontare che non si può (“sa po’ mia!”) espellere dalla Svizzera un terrorista islamico se costui si troverebbe in pericolo nel paese d’origine (ovvero a casa sua). Ma andate a scopare il mare!

La clausola di rigore dovrebbe servire a correggere delle situazioni eccezionali. Invece, ciccia.

Non ci voleva il Mago Otelma per prevedere che i giudici incadregati dalla partitocrazia immigrazionista avrebbero applicato questa clausola non già in pochi casi straordinari, bensì in modo compulsivo e sistematico. Questo con il deliberato obiettivo di sventare quante più espulsioni possibile.

Iniziativa d’attuazione

L’iniziativa d’attuazione, dal canto suo, stilava un elenco di reati particolarmente gravi i cui autori avrebbero dovuto essere allontanati dal paese senza se né ma (quindi senza la possibilità di schivarsela invocando clausole di rigore). Purtroppo, l’iniziativa in questione venne respinta in votazione popolare nel febbraio del 2016.

Ciò anche a seguito delle balle di fra’ Luca raccontate dai contrari. Costoro assicurarono che, con le nuove basi legali create dal parlamento, si sarebbe proceduto ad espellere stranieri con il massimo rigore. Per non farsi mancare niente, i contrari sentenziarono inoltre che l’iniziativa d’attuazione sarebbe stata contraria al diritto internazionale ed alla libera circolazione: uhhh, che pagüüüraaa!

E’ chiaro anche al Gigi di Viganello che mai la fallita UE si sarebbe sognata di disdire la libera circolazione a seguito di un’eventuale approvazione popolare dell’iniziativa d’attuazione. Se del caso, comunque, tale prospettiva sarebbe stata un ulteriore incentivo a votarla!

Due pesi e due misure

Da notare che i contrari all’iniziativa d’attuazione – ro$$overdi in primis – si scandalizzavano poiché essa non lasciava margine d’apprezzamento al giudice sull’espulsione del criminale stranieronei casi in cui questa veniva decretata come obbligatoria. Nel bidone Via Sicura, tuttavia, sono stati questi stessi politicanti ad escludere l’apprezzamento del giudice. Quando si dice la coerenza! In altre parole: pugno di ferro con gli  odiati automobilisti, buonismo-coglionismo con i delinquenti d’importazione!

Ticino primo

Come detto, l’iniziativa d’attuazione non venne accolta dal popolo. Alcuni Cantoni fecero tuttavia eccezione. In primis proprio il Ticino che, grazie anche alla Lega ed al Mattino, la approvò ad ampia maggioranza: quasi il 60% di sì. La percentuale più alta della Svizzera.

A seguito della bocciatura dell’iniziativa, entrarono in vigore le disposizioni all’acqua di rose stabilite dalla partitocrazia. In particolare la citata clausola di rigore che permette di bypassare in scioltezza l’obbligo di espulsione.

Le ultime cifre dell’Ufficio federale di statistica smascherano impietosamente la truffa. Oltre il 41% dei delinquenti stranieri non viene espulso, in violazione della Costituzione.

Ad esempio: per le lesioni corporali gravi, la quota di non espulsione è del 53%. Quindi: più della metà degli stranieri che si sono macchiati di questo crimine violento rimane in Svizzera. Dove, ü ovvio, continua a costituire un pericolo.

In caso di abusi sessuali su minori, poi, la percentuale di chi non viene espulso schizza addirittura al 66%. Due terzi della foffa che dovrebbe essere espulsa dalla Svizzera rimane qui grazie ai giudici della partitocrazia!

La clausola di rigore è dunque diventata la regola. Altro che l’eccezione! Popolo sovrano cornuto e mazziato!

Poi la partitocrazia si chiede come mai tanta gente ha più fiducia nella giustizia? E come potrebbe averne, in simili condizioni?

Lorenzo Quadri