Se il governicchio avesse preso delle misure sul confine, la situazione sarebbe diversa
Ci risiamo! Ancora una volta scatta l’allarme per i letti di cure intense che sarebbero ormai quasi tutti occupati per colpa dello stramaledetto virus cinese.
E’ chiaro che il martellamento mediatico quotidiano sul tema –oltre al continuo starnazzare di “quarta ondata pandemica” quando finora ne abbiamo avute due – serve a far digerire al popolazzo l’obbligo di covid pass. Covid pass che di certo non ci fa saltare di gioia, ma è “meno peggio” di un nuovo lockdown.
“Devono entrare tutti”
In alcuni Cantoni della Svizzera interna già si stanno rimandando operazioni “non urgenti” a seguito del sovraccarico ospedaliero. Nelle ondate precedenti sono stati rinviati anche interventi oncologici, con pesanti conseguenze per i malati.
Si sa che il 90% e passa dei pazienti attualmente ricoverati per covid è composta da non vaccinati. Di questi, circa la metà sono rientrati dalle vacanze all’estero. Niente di strano: in nessun altro paese si entra facilmente come in Svizzera. Non c’è uno straccio di controllo ai confini. Per varcarli, non si richiedono green pass o tamponi negativi. E nemmeno si ordinano quarantene. Questo perché la partitocrazia ed i camerieri di Bruxelles in Consiglio federale – a partire dalla ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS) – vogliono le frontiere sempre SPALANCATE! “Devono entrare tutti”! Il risultato è che entra pure il virus. Indisturbato. Poi ci troviamo con i reparti di cure intense piene. E’ stato così per la prima ondata ed è stato così per la seconda.
Se la casta avesse predisposto le misure sul confine chieste dalla Lega, magari oggi non saremmo qui ad accapigliarci sui covid pass, sui letti in cure intense, eccetera eccetera.
Non sono rimpatri
Come noto, malgrado le cifre siano state a lungo imboscate, la realtà è venuta a galla. Una grossa fetta dei vacanzieri ospedalizzati in quanto non vaccinati rientrano dalle ferie nei Balcani. Ed in ferie nei Balcani non ci vanno gli svizzeri. Ci va chi proviene da quei paesi.
Tanto per non farsi mancare niente, adesso si pone la questione del “rimpatrio” di 80 malati di covid. Metà dei quali si sono per l’appunto infettati durante le vacanze in località balcaniche. La parola “rimpatrio” è utilizzata a vanvera. Infatti la patria di costoro non è la Svizzera, bensì il paese dove si sono contagiati. Vuoi vedere che l’infezione è avvenuta perché i positivi, oltre a non essere vaccinati, se ne sono impipati delle misure di sicurezza sanitaria, facendo grandi feste in famiglie numerose? E per far capire ai troppi stranieri non integrati che la partitocrazia multikulti ci ha messo in casa che devono vaccinarsi, adesso la Confederella dovrebbe realizzare campagne in lingua albanese? Qui qualcuno è caduto dal seggiolone da piccolo.
Prima i nostri
Adesso ci viene detto che le cure intense sono vicine alla saturazione. Se è così, col fischio che i pochi posti ancora disponibili vanno occupati riportando in Svizzera migranti non vaccinati che hanno voluto a tutti i costi trascorrere le ferie nel paese d’origine e lì si sono impestati.
Le cure intense servono ai cittadini elvetici; e soprattutto non sono state inventate per il covid. Non ci sta bene, ma proprio per niente, che nel prossimo futuro dei pazienti svizzeri gravemente malati (non necessariamente di covid) o infortunati non possano accedere alle cure intense perché tutti i letti sono occupati da vacanzieri balcanici no vax riportati qui. E nemmeno ci sta bene che pazienti svizzeri oncologici, cardiaci, eccetera si vedano rinviare le operazioni perché bisogna curare i vacanzieri balcanici citati sopra. Già che ci siamo, ci piacerebbe anche sapere chi paga i costi dei voli di “rimpatrio” in Svizzera, e a quanto ammonta il conto.
Va poi da sé che adesso il governicchio federale deve tirare fuori le statistiche degli ospedalizzati e dei ricoverati in cure intense per coronavirus suddivise per nazionalità. Altro che continuare ad imboscarle in nome del politikamente korretto! Vero kompagno Berset?
Risveglio improvviso?
Assieme al covid pass, il governicchio federale propone ora (ora!) un giro di vite per i non vaccinati che arrivano in Svizzera. Si parla di introdurre obblighi di test e quarantene.
Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Adesso si svegliano, i camerieri di Bruxelles? Dopo che hanno fatto rientrare tutti i vacanzieri non vaccinati e contagiati senza uno straccio dicontrollo, i quali poi hanno spantegato il virus in tutto il paese? Quando si dice: chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati, nel senso letterale del termine!