Si perdono ore, pagate dal contribuente, a disquisire su un avverbio
Il parlamento cantonale è ormai sempre più un parlatoio dove si trascorrono ore ed ore a cianciare sul nulla, a spese del contribuente. Già il fatto che spesso e volentieri a monopolizzare i dibattiti sia il solito esponente degli sfascisti bellinzonesi del Mp$la dice lunga sul livello.
Il Gran Consiglio è comunque in “buona” compagnia. Le Camere federali, dopo le elezioni del 2019 e la cosiddetta “onda verde”, si sono farcite di studenti a vita, che non hanno mai lavorato un giorno, che parlano per slogan, e che in ogni frase che pronunciano, qualsiasi sia l’argomento, devono per forza inserire almeno quattro volte i termini “parità di genere” ed “emergenza climatica”.
Il Legislativo cantonale questa settimana ha dato il meglio (?) di sé. Tre pomeriggi interi a dibattere di aria fritta. Il clou? Ore di blabla su un avverbio. Sì, un avverbio. L’iniziativa parlamentare Morisoli, sostenuta dalla Lega, prevedeva che il Cantone raggiungesse il pareggio di bilancio entro il 2025 “esclusivamente” tramite il contenimento delle uscite. Dopo interminabili dissertazioni, la maggioranza ha corretto in “prioritariamente”. Noi avremmo proposto il “qualunquemente” di Cetto Laqualunque, che meglio si sarebbe adattato al gremio ed alla situazione.
Intendiamoci: contenere la spesa pubblica del Cantone, ormai andata fuori controllo, è necessario ed urgente. Ma la decisione presa dal GC è del tutto declamatoria. I soldatini del triciclo continueranno imperterriti a spendere e spandere i soldi degli altri sperando, in questo modo, di ottenere voti e cadreghe.
I ticinesi, che hanno ben altri problemi degli avverbi, ringraziano!
Lorenzo Quadri
A pagina 11
Dida:
Nella guerra degli avverbi, tra “esclusivamente” e “prioritariamente” noi – con Cetto Laqualunque – suggeriamo “qualunquemente”