Il Consiglio degli Stati vuole imporci le leggi degli eurobalivi ed i giudici stranieri!

Prosegue a ritmo serrato la rottamazione dei diritti del popolo svizzero ad opera della partitocrazia PLR-PPD-P$$: certo che se gli elettori continuano a votare certe forze politiche che poi li fregano davanti e di dietro…

E ti pareva: il Consiglio degli Stati ha deciso di respingere senza controprogetto per 36 voti contro 6 l’iniziativa “Per l’autodeterminazione” ovvero l’iniziativa popolare che si oppone ai giudici stranieri e soprattutto alle leggi straniere. Non si tratta certo di una sorpresa, visto il voto nella Commissione affari giuridici (CAG) della Camera alta, che ha asfaltato l’iniziativa con 12 No contro un solo Sì. Quando si dice: le decisioni che fanno CAG…

Chi osa contrastare…

Sicché ancora una volta i politicanti del triciclo PLR-PPD-P$, naturalmente con la fattiva collaborazione della ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga, attentano alla democrazia elvetica. La casta spalancatrice di frontiere, rottamatrice della Svizzera e sguattera dell’UE non perde occasione per prendere a pesci in faccia i cittadini che, facendo uso dei propri diritti, osano opporsi ai suoi disegni antisvizzeri. Coloro che osano contrastare la casta vengono dunque, ancora una volta, pitturati come dei delinquenti; dei beceri populisti e razzisti che osano attentare ai diritti umani! Perché durante il dibattito agli Stati si sono pure sentite fregnacce di questo calibro.

CEDU? Ma anche no

Questi camerieri di Bruxelles, non hanno capito da che parte sorge il sole. Tanto per cominciare, la Svizzera non ha alcun bisogno di diktat internazionali e dei giudici stranieri per tutelare i diritti umani in casa propria. Lo ha fatto prima e meglio di tanti altri. Per cui, il tentativo di criminalizzare l’iniziativa per l’autodeterminazione sostenendo che indebolirebbe l’applicazione della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo (CEDU) in Svizzera, fa ridere i polli. Per tutelare i diritti umani, il diritto svizzero ed in particolare la Costituzione bastano. A cosa serve, allora, la tanto slinguazzata CEDU? Serve sostanzialmente ai legulei dei tribunali come pretesto per non espellere delinquenti stranieri, facendosi beffe delle decisioni popolari. A beneficiare della CEDU ci sono anche i terroristi islamici. Che, grazie ad essa, ottengono di rimanere in Svizzera facendo valere che al loro paese potrebbero trovarsi in pericolo. Un argomento che in genere viene portato in tribunale servendosi di avvocati d’ufficio pagati dal solito sfigato contribuente. Quindi, che si abbia la decenza di risparmiarci la panzana che un indebolimento dell’applicazione della CEDU in Svizzera avrebbe chissà quali catastrofiche conseguenze. Perché sono balle di fra’ Luca.

Fregnacce “economiche”

Anche sostenere, come è stato fatto, che sostenere l’iniziativa per l’autodeterminazione – e quindi dare la prioritĂ  alla Costituzione svizzera rispetto ai Diktat di Bruxelles – “danneggerebbe la piazza economica svizzera” (uella) equivale a prendere i cittadini per scemi. La precedenza della Costituzione sul diritto internazionale è stata un indiscusso dato di fatto fino a pochi anni fa. Tentare di fare terrorismo di Stato raccontando che il ritorno ad una situazione antecedente che funzionava benissimo sarebbe un pericolo, fa ridere i polli. Oltretutto, sono sempre le solite fregnacce: anche della preferenza indigena, che è stata in vigore dalla notte dei tempi fino al 2004, si è detto peste e corna. Forse che 14 anni fa la Svizzera era immersa nel Medioevo? Ma certo che no!

Inoltre: a starnazzare istericamente al presunto pericolo per l’economia sono le stesse organizzazioni economiche dell’establishment che vogliono le frontiere spalancate per poter assumere stranieri a basso costo lasciando a casa gli svizzeri. E che vogliono pure sabotare i diritti popolari, per impedire ai cittadini di difendersi. Queste associazioni del menga, sempre contro la Svizzera e contro gli svizzeri e a favore della globalizzazione, possono andare a Baggio a suonare l’organo!

Diritti popolari in pericolo

Il colmo è che, mentre i camerieri della partitocrazia si inginocchiano davanti all’UE per permetterle di comandare a casa nostra, trasformandoci così in una colonia a tutti gli effetti, in tutto il resto del mondo avviene proprio il contrario. In Germania le massime autorità giudiziarie hanno stabilito che la Costituzione tedesca ha la priorità sul diritto internazionale. La Gran Bretagna, a seguito della Brexit, si appresta a cestinare le leggi degli eurobalivi: rimarranno in vigore solo quelle esplicitamente approvate dal parlamento inglese.

Invece da noi i calatori di braghe compulsivi rifiutano l’iniziativa per l’autodeterminazione, vogliono lo sconcio accordo quadro istituzionale con l’UE, la ripresa automatica delle leggi di Bruxelles ed i giudici stranieri. E sabotano la volontà dei cittadini. Gli esempi al proposito si sprecano: 9 febbraio non applicato, Prima i nostri non applicato, delinquenti stranieri non espulsi. Il njet all’iniziativa contro i giudici stranieri è un njet ai diritti popolari, un njet alla democrazia e un  njet alla Svizzera. La partitocrazia del triciclo PLR-PPD-P$$  ancora una volta è schierata compatta contro i cittadini. Ma è possibile essere così mal rappresentati? Alle prossime elezioni, dire a questi signori senatori di andare a chiedere i voti a Bruxelles, a “Grappino” Juncker e compagnia cantante, visto che sono a Berna a fare i loro interessi e non certo quelli della gente svizzera.

Lorenzo Quadri