Il pacchiano viaggio autopromozionale in Ucraina della presidenta Verde del Nazionale

Se la Kälin ed i suoi compagni di merende avevano voglia di girare il mondo, allora per coerenza avrebbero dovuto andare anche alla Duma

Nell’ambito della guerra in Ucraina, i politicanti triciclati ne stanno combinando peggio di Bertoldo, abbandonandosi alla smania di visibilità mediatica. A farne le spese sono gli interessi della Svizzera e lo stesso futuro del paese. Chi getta nel water la neutralità deve essere consapevole che ci saranno delle conseguenze. Se un domani non saremo più neutrali, la spesa militare dovrà schizzare verso l’alto, così come pure il numero degli effettivi dell’esercito. Altro che servizio civile. Altro che iniziative farlocche contro l’acquisto degli aerei da combattimento.

Oggi la Svizzera spende 5 miliardi all’anno per il militare. Con l’invasione russa dell’Ucraina, anche il sedicente “centro” ha dovuto riconoscere che la spesa annua va portata a 7 miliardi, ovvero l’1% del PIL. La NATO chiede ai suoi membri di investire nella difesa almeno il 2% del PIL. Nel nostro caso sarebbero oltre 14 miliardi all’anno. Se è lì che i rottamatori della neutralità vogliono arrivare, basta dirlo.

Cappellate no-limits!

La serie di cappellate infilate dai politicanti della  partitocrazia sembra non avere fine. Solo per ricordarne alcune:

  • La ripresa automatica delle sanzioni UE contro la Russia senza avere la più pallida idea delle conseguenze che ciò comporterà per la Svizzera.
  • La scriteriata partecipazione del presidente di turno della Confederella, ovvero il “medico italiano” (cit. Corriere della Sera) del PLR, ad una manifestazione di piazza a sostegno dell’Ucraina.
  • Il medesimo “medico italiano” va sui media a bullarsi che la“neutrale” (?) Svizzera è la prima della classe nel congelamento illegale dei patrimoni di privati cittadini russi.
  • La sua collega di governicchio e di partito Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS), per farsi campagna elettorale a scapito di Cassis (la seconda cadrega liblab in CF scanchigna),parla di “crimini contro l’umanità”, dimenticandosi che solo un tribunale indipendente può stabilire se ne sono stati commessi e da chi.
  • La ministra della difesa uregiatta Viola Amherd (Viola chi?) vuole anche lei il suo quarto d’ora di celebrità e quindi pretende che il Comitato internazionale olimpico espella dalle competizioni non solo gli sportivi, ma anche i funzionari russi, e riceve in risposta un categorico quanto umiliante rifiuto.
  • Il presidente PLR (ancora l’ex partitone!) farnetica di un avvicinamento (?) della Svizzera alla NATO.
  • Il presidente del PPD (oggi: Die Mitte), per surclassare in fregnacce il suo collega liblab, addirittura vorrebbe che la Svizzera mandasse armi all’Ucraina, in palese violazione di ogni concetto di neutralità! Eccolo qua, il sedicente “centro” sempre più appiattito sulle posizioni antisvizzere della $inistruccia ro$$overde!

Tour elettorale

Visto che la lista delle cappellate non era abbastanza lunga,  a metterci del suo arriva anche  la presidenta Verde-anguria del Consiglio nazionale  Irène Kälin (Irène chi?), nota per aver dichiarato che l’islam dovrebbe diventare religione ufficiale in Svizzera.

Costei ha pensato bene di inventarsi un viaggio turistico autopromozionale in Ucraina, facendosi accompagnare da giornalai amici da lei stessa convocati. Assieme alla “turista per caso” (o meglio: per calcolo)  Irène c’erano anche un paio di altri politichetti $inistrati e perfino un consigliere nazionale Udc il quale avrebbe fatto assai meglio a stare a casa invece di prestarsi al ruolo di foglia di fico.

La FedPol aveva sconsigliato la trasferta. La kompagna Irène in fregola di visibilità se ne è impipata. Poi però davanti agli amichetti della stampa di regime ha avuto la tolla di lamentarsi perché la FedPol non l’ha scortata. E certo: secondo costei, il contribuente svizzerotto avrebbe dovuto pagare anche la sicurezza del suo scalcagnato tour elettorale in Ucraina. Eccoli qua, i grandi statisti che la cosiddetta “Onda Verde” ha acculato nelle istituzioni! Ma avanti, votate per i climatisti…

Chi altri?

Forse che il viaggio di propaganda della presidenta del Nazionale ha promosso la pace? Neanche per sogno. Ha solo danneggiato ulteriormente la neutralità svizzera. Quale altro presidente di una Camera parlamentare si è recato in visita a Kiev? Nemmeno quelli degli Stati NATO.  Se la Irène ed i suoi compagni di merende avevano voglia di girare il mondo, allora per coerenza avrebbero dovuto recarsi anche alla Duma. Un paese neutrale che dice di voler svolgere un ruolo di mediazione deve incontrare entrambi i contendenti. Ma è chiaro che ai camerieri bernesi dell’UE non interessa il rapido ritorno della pace. Costoro vogliono solo adulare (leccare) i propri padroni di Bruxelles strillando nel coro, impegolando sempre più la Svizzera nella guerra economica contro la Russia.

Promettono i nostri soldi!

Tanto per peggiorare ulteriormente le cose, la kompagna Kälin in Ucraina ha promesso i soldi del contribuente!

La Svizzera deve fare – ovvero deve PAGARE – di più per la ricostruzione dell’Ucraina” ha infatti blaterato. Frena Ugo! La Svizzera ha già fatto fin troppo. Quando la guerra sarà finalmente finita, i balivi di Bruxelles ci chiameranno pesantemente alla cassa per la ricostruzione dell’Ucraina. Già adesso si parla di danni per 600 miliardi (!) di dollari.

E chi dovrebbe difendere gli interessi dei cittadini aizza l’assalto alla diligenza ai danni delle nostre casse pubbliche? Qui c’è gente che deve andare a casa subito.

Lorenzo Quadri