I tamberla vengono a raccontarci che il velo integrale sarebbe un “diritto umano”!
L’ONU, che faremmo meglio a chiamare bidONU, continua a sorprendere, naturalmente in male.
Nei giorni scorsi il Comitato per i diritti umani dell’ONU, ennesimo inutile gremio di questo inutile organismo, è riuscito – per fortuna non all’unanimità – ad uscirsene con la seguente fantascientifica decisione: il divieto di burqa francese (su cui è stato modellato quello ticinese) costituirebbe una violazione dei diritti umani. E’ il colmo!
Una cosa va detta subito: la decisione del Comitato per i diritti umani dell’ONU conta meno di zero.Infatti il Comitato in questione non è un tribunale. Di conseguenza, non può emettere uno straccio di sentenza o di decisione vincolante. Al massimo delle raccomandazioni. Per contro, la Corte europea dei diritti dell’Uomo (CEDU) è un tribunale. E di certo non si tratta di un covo di beceri leghisti, populisti e razzisti. Ebbene la CEDU, contrariamente al Comitato ONU, ha stabilito che il divieto di burqa è perfettamente compatibile con i diritti umani.
Quindi, nel caso qualcuno avesse dei dubbi, il divieto di dissimulazione del viso votato dal popolo ticinese, e che prossimamente sarà oggetto anche di una votazione a livello federale, è in una botte di ferro.
Organismi farlocchi
La decisione dell’inutile comitato dell’ONU dà per contro la misura, semmai ce ne fosse ancora bisogno, di come questa organizzazione sia faziosa, farlocca e completamente in balia di paesi islamisti e dittaturette assortite. Rappresentanti di Stati dove i diritti umani sono un oggetto del tutto sconosciuto pretendono di venire a calare lezioni alle democrazie occidentali, tra cui la Svizzera. Sostenere poi che obbligare le donne ad andare in giro con lo straccio dei piatti in faccia sarebbe un “diritto umano”, vuol dire essere privi di ogni
senso della decenza oltre che del ridicolo.
E noi dovremmo star qui a prendere lezioni – e magari rimproveri! – da simili comitati del piffero? Come quando il Venezuela (una dittatura!) si è messo a starnazzare contro la Svizzera pretendendo che censurasse la stampa di “destra” in quanto “xenofoba”…
La pagliacciata pro-burqa non è la prima cappellata dell’ONU e di certo non sarà l’ultima (anzi). Essa conferma che la Svizzera deve cominciare ad uscire da qualcuno di questi gremi internazionali farlocchi e faziosi. Gli Stati Uniti, come noto, sono usciti dal Consiglio dei diritti umani dell’ONU (UNHRC). Cosa aspettiamo a fare la stessa cosa? Anzi, usciamo direttamente dall’ONU che è meglio!
Lorenzo Quadri