Le nuove regole entreranno in vigore il primo ottobre. E gli impegni presi sono molti

Dalle attuali 500 a quasi 4000 la differenza è abissale: pertanto, non potrà certo passare inosservata!

Il Consiglio federale ha stabilito che le nuove norme sulle espulsioni, quelle votate dal parlamento, entreranno in vigore il primo ottobre.
Eh già. Le cronache post-votazione della stampa di regime hanno tentato di far passare il messaggio che, dopo la bocciatura a livello federale dell’iniziativa d’attuazione, l’espulsione dei delinquenti stranieri fosse ormai cosa archiviata; cancellata dalla faccia della terra. Vale la pena ricordare che, se in Svizzera l’iniziativa ha perso, in Ticino ha vinto con quasi il 60% dei consensi. E non certo perché l’élite politikamente korretta – che la stampa di regime ha tentato di spacciare per “società civile” quando è una cosa ben diversa – abbia strillato meno forte da noi che altrove. Semplicemente, i votanti ticinesi hanno di nuovo asfaltato la partitocrazia.

Il voto è lì
L’iniziativa d’attuazione a livello nazionale ha dunque perso. Ma il voto del 2010 sull’espulsione dei delinquenti stranieri è sempre lì, ben scolpito nella Costituzione federale.
E’ pertanto un dato di fatto che l’espulsione degli stranieri che delinquono dovrà diventare realtà.
Nella foga di convincere gli svizzerotti che la legge votata dal parlamento corrisponde in tutto e per tutto a quanto da loro deciso nel 2010, il Consiglio federale si è anche sbilanciato a prendersi degli impegni numerici. Le nuove norme, così ci è stato ripetuto fino alla nausea nelle scorse settimane, avrebbero permesso di espellere quasi 4000 stranieri delinquenti all’anno. Attualmente la cifra delle espulsioni è ridicolmente bassa, circa 500 all’anno, con una grande disparità tra Cantoni. Indicatore, questo, di qualcosa che non va: perché dovrebbe esserci uniformità a livello nazionale. Il diritto degli stranieri non lo decidono i Cantoni, ma la Confederazione. Altrimenti i Cantoni più “largheggianti” si trasformano in ancore di salvataggio per i criminali stranieri, permettendo loro di rimanere in Svizzera.

Ogni promessa è debito
Ogni promessa è debito, recita il vecchio adagio. E qui la promessa è stata esplicita in più punti. I debiti fatti con i cittadini sono parecchi. Si è giurato e spergiurato che la clausola di rigore sarebbe stata applicata solo in casi estremi; quindi l’eccezione sarebbe rimasta tale e non sarebbe diventata la regola. Sulle future espulsioni in base alla legge votata dal parlamento, sono state fatte pure delle cifre. Cifre che non sono leggermente superiori a quelle attuali. Sono superiori di quasi 10 volte: da 500 espulsioni annue a 4000. Sicché la differenza tra il prima e il dopo si dovrà sentire.

Ottobre arriva presto
Non è certo un caso se la stampa di regime, a partire dalla SSR, ha insistito in modo così fazioso sulla bocciatura dell’iniziativa d’attuazione. Non si tratta solo della consueta goduria di chi dovrebbe fare “informazione equidistante” (ma non l’ha mai fatta) davanti ad una sconfitta degli odiati “populisti e razzisti”. Si tratta, invece, di un tentativo chiaro di manipolare la realtà. Come se il voto del 28 febbraio avesse cancellato anche quello del novembre del 2010. Ma così, evidentemente, non è. Non solo l’espulsione degli stranieri che delinquono è una realtà, ma dovranno essere espulsi quasi 4000 stranieri all’anno. E controllare le cifre è facile: basta il pallottoliere. Ottobre, data fissata per l’entrata in vigore delle nuove regole, arriva “in un boffo”. Noi aspettiamo al varco.
Lorenzo Quadri