Un kickboxer kosovaro che ha rotto la testa alla figlia in fasce non verrà espulso

Ennesima dimostrazione, di cui avremmo fatto volentieri a meno, che la Svizzera è ormai diventata il paese del Bengodi dei  delinquenti stranieri violenti!

Il Tribunale penale di Basilea Città ha infatti condannato un 30enne kosovaro, kickboxer di professione, a 4 anni e 3 mesi di reclusione per tentate lesioni gravi. Il bravo immigrato kosovaro perfettamente integrato – ma come: la guerra da quelle parti non è finita da vent’anni? E allora perché sono ancora tutti qui? – ha infatti spaccato la testa alla figlia in fasce durante un litigio con la moglie.

Però, che brava gente che arriva in Svizzera grazie agli spalancatori di frontiere!  Sono queste le risorse da integrare, kompagna Simonetta Sommaruga? Sono questi quelli che “devono restare tutti” perché – udite udite! – ci pagherebbero l’AVS?

Da notare che il 30enne ed i suoi fratelli, così riportano i portali online, sarebbero “molto conosciuti negli ambienti del kickboxing svizzero” (allegria!) ed uno di loro avrebbe addirittura allenato il famigerato delinquente Carlos. Ma che bello! Chi s’assomiglia si piglia?

“Sa po’ mia?”

Ebbene, l’aspetto scandaloso della vicenda è che non soltanto il  Tribunale penale di Basilea ha riconosciuto il kosovaro 30enne colpevole “solo” di tentate lesioni gravi e non di tentato omicidio come chiesto dal Ministero pubblico, riducendo di conseguenza la pena. Ma è anche e soprattutto che, secondo i legulei basilesi, il bravo giovane perfettamente integrato non potrà (?) essere espulso dalla Svizzera in quanto “l’aggressione è avvenuta prima dell’entrata in vigore del nuovo diritto federale in materia di espulsioni”.

Fuori di testa

Qui qualcuno sta andando fuori di melone.

E’ pacifico che il delinquente kosovaro non solo va espulso a vita dalla Svizzera, ma va anche mandato a scontare la pena nel suo paese d’origine. Dove i penitenziari sono di certo un po’ diversi dalle costosissime carceri stellate finanziate dagli svizzerotti per ospitare la delinquenza d’importazione (ed infatti l’80% dei detenuti è straniero).
L’arrampicata sui vetri dell’espulsione impossibile perché le nuove norme sono entrate in vigore dopo l’aggressione, è una barzelletta. Le espulsioni non se le è inventate il nuovo diritto, che ne ha semmai solo allargato (di poco) il campo d’applicazione.

Certo che se non si riesce – perché non si vuole! –  a buttar fuori dalla Svizzera nemmeno un soggetto come il kickboxer kosovaro che ha fratturato la testa alla figlia di due mesi, tanto vale che chiudiamo baracca subito.

Tutta la delinquenza d’importazione che ci siamo tirati in casa grazie alle frontiere spalancate se la ride a bocca larga e ringrazia sentitamente la “giustizia” buonista-coglionista: quella che è inflessibile solo con gli sfigati automobilisti incappati nelle maglie di Via Sicura.

Lorenzo Quadri